MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

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Pubblicato il 15/04/2024

Nono giorno della Novena a Santa Bernadette Soubirous con riferimenti alle Opere di Maria Valtorta

    

   NONO GIORNO

   VITA INTERIORE E VITA ETERNA

   ‘Bambine, amate tanto la Madonna, e pregatela molto. Vi proteggerà….’

   Oh, padre, non andrò in cielo che comportandomi come si deve.’

   'Perché bisogna soffrire? Perché quaggiù l'Amore puro non esiste senza sofferenza.'. (S. Bernadette S.)

   Il 16 aprile è il giorno in cui nel lontano 1879 Santa Bernadette è nata al cielo, dopo la sua lunga sofferenza. E’ spirata alla tre del pomeriggio, un mercoledì della settimana dopo Pasqua. Le sue ultime parole sono state: « Santa Maria, Madre di Dio, pregate per me, povera peccatrice ». Poi disse. « Ho sete ». Entrando nella gioia del paradiso ha placato la sua sete di Dio.

   Preghiera:

   Vogliamo come te, o Santa Bernadette, vivere sempre sotto lo sguardo di Dio e della Vergine Maria.
Ottieni per noi la grazia di assomigliarti soprattutto in questo.

   Padre nostro, 7 Ave Maria, Gloria, Magnificat

 

   Dalle 'Lezioni sull'Epistola di San Paolo Apostolo ai Romani', Lezione n. 14, 2 febbraio 1948

   2 febbraio 1948

  Dice il Divinissimo Autore rispondendo ad una mia obbiezione circa la frase contenuta nel dettato del 6 gennaio 1948: "...l’Arca dilettissima (Maria)... che ancor ci contiene così come è da Noi contenuta":
   «È detto che il corpo dell’uomo è tempio allo Spirito Santo. E va creduto perché è una verità.
   Una verità che sprona a vita perfetta per possedere l’Ospite divino, che è lo Spirito Eterno che inabita nell’anima dei giusti. Ma non si deve credere che solo la Terza Persona abita in voi. Ella è nominata perché è Quella che abbraccia e contiene le Due che la precedono. Ma essendo inscindibile l’Unità-Trina, dove è Uno gli Altri sono. Dunque voi, possedendo in voi lo Spirito Santo, avete tutto l’Amore, ossia Iddio Uno e Trino.
   È detto anche: "Lo Spirito del Signore empie tutto il mondo". Tutto il mondo. E da sempre. E per sempre.    Seguendo le diverse evoluzioni del mondo volute dal volere di Dio. Volute. Non autoevoluzioni, ma evoluzioni volute dal Creatore, dall’Eterno, Onnipotente Signore.
   "Lo Spirito di Dio si librava sopra le acque" è detto, ed è una delle prime parole della meravigliosa storia della Creazione. Già era Dio. Sempre Egli fu. E per il suo Essere poté creare dal nulla il tutto; dal disordine l’ordine; dall’incompleto - più: dall’informe - il completo, il formato con legge di sapienza potentissima. Dal caos sorse l’universo. Dai vapori carichi di molecole confuse, dalla anarchia degli elementi, "creò il cielo e la terra" e subito il suo Spirito "si librò sopra le acque".
   E mano a mano che le successive opere della Creazione si compievano, "lo Spirito del Signore" si librava su esse con le sue leggi e provvidenze. Successive opere e sempre più potenti. Dal caos che si separa e ordina per, dirò, famiglie - parti solide con parti solide per formare il globo del pianeta Terra, parti umide con parti umide per formare successivamente i mari, laghi, fiumi, ruscelli - alla luce, la prima delle cose non solo ordinate con elementi già esistenti nel caos, ma creata, con potere proprio, dal nulla.
   Perché la luce non era, "le tenebre coprivano la faccia dell’abisso", ossia del caos nel quale confusamente si urtavano masse di vapori, carichi di umidità, di gas, di molecole. E Dio creò la luce. La sua luce. Egli concesse al mondo, che sorgeva dal nulla per suo volere, l’attributo, uno degli attributi suoi: la luce.
  Dio è Luce ed è il Padre della Luce a delle luci. E alla Terra, sua prima creatura, concede e dona la luce. Così come all’uomo, perfezione della creazione e ultima delle sei opere delle sei giornate divine dopo le quali Dio si riposò, concede l’attributo che lo fa a Lui somigliante: lo spirito libero, immortale, l’alito suo divino, infuso nella materia perché essa sia animata da Dio e abbia diritto al Cielo, alla Dimora del Padre.
   A questo spirito dell’uomo Egli, il Buonissimo, ha già preparato la pienezza della Vita e dei suoi doni col suo Cristo, a il Cristo verrà quando sarà giunta l’ora della sua venuta, e gli uomini possederanno la pienezza della Vita, della Grazia, dell’Unione, per i meriti del Cristo e i Sacramenti da Lui istituiti.
   Ma non è in questa lezione che parlerò di quest’ultimo supremo dono. Ora ti ammaestro sul dubbio di aver compreso e scritto male. Per levartelo e farti sapiente.
   Il corpo dell’uomo è animato dal soffio di Dio. Ogni uomo. Per questo in ogni uomo e su ogni uomo si estende e penetra lo Spirito di Dio con diritto di Re e con amore di Padre Creatore. Anche prima della Redenzione lo Spirito del Signore - l’Amore – guidò i patriarchi e ammaestrò i profeti e i giusti. E la sua voce risuonò negli spiriti, dall’inizio dei giorni, e risuona, e risuonerà, per dare ad ogni uomo quel tanto di guida che la Provvidenza Creatrice non ricusa a nessun uomo, e che aumenta più l’uomo è mosso da buona volontà di onorare e servire l’Ente Supremo, dai molti nomi, dalle diverse forme di parvenza, a seconda dei popoli e religioni, ma dai credenti d’ogni popolo sentito essere ed essere degno di ogni adorazione.
   L’inabitazione di Dio nell’uomo sarebbe stata perfetta se l’uomo non avesse peccato. La Passione di Cristo e l’appartenenza alla sua Chiesa, ristabilendo l’Ordine, restituendo la Grazia, concede nuovamente l’inabitazione di Dio in voi: il Regno di Dio in voi.
   E in tal modo, così come l’anima è in voi eppure vi contiene, essendo cosa superiore, per origine e immortalità, alla carne, così voi contenete Dio nel tempio del vostro corpo nel quale è - Santo dei Santi - l’anima in grazia, ma siete da Dio abbracciati perché Dio è l’Infinito che raccoglie nella sua Immensità tutti i suoi diletti.
   Detto questo, ti chiedo: se voi, peccatori, se voi in cui resta la cicatrice della grande piaga del Peccato d’origine, i suoi fomiti che talora turbano anche i più eroici nel Bene, avete lo Spirito Santo nel tempio del vostro corpo, avete la Carità in voi e dalla Carità siete abbracciati, sempre più a Lei fusi più nella carità vivete, ossia siete nella Carità perché in Essa è tutto ciò che è santo, potrà dubitarsi che Maria, Colei che ab eterno fu pensata dal divino Pensiero - che è Volere e Potere perfetti – Immacolata e Piena di Grazia, Figlia, Sposa, Madre di Dio, Colei che al Volere divino corrispose con la sua volontà che, libera come quella di Gesù, volle usare questa sua libera volontà per camminare sempre alla presenza di Dio ed essere perfetta, non avesse Dio in Sé e non fosse in Lui?
   Ella pure "non peccò perché non volle peccare". Seconda Eva, non imitò la prima e calpestò il Serpente perché, tutta persa in Dio regnante nel suo spirito e abbracciante Lei, suo amore, fu cieca, sorda, dimentica di tutto ciò che non fosse Dio e l’amore per Lui.
   Arca più santa di quella di legno di setim, in Sé contenne la Trinità e la Parola Incarnata, e poi ancora la Trinità e il Cristo Eucaristico, ed ora ancora Ci contiene, essendo Noi in Lei, Lei in Noi.
   Dove riposa Dio? Nello spirito dei giusti. Cosa è lo spirito? È la parte migliore dell’anima vostra. Quando cessa d’esser trono a Dio? Quando la concupiscenza lo soverchia. Quando vi lascia l’anima? Quando si separa dalla carne nell’ora della morte per essere giudicata e attendere la risurrezione della carne e con lei avere eterno finale giudizio.
   Ma Maria non morì. Trapassò in un rapimento da questa all’altra vita e nel trapasso il suo spirito purissimo fu più che mai trono di Dio. Così anche doveva essere di ogni uomo se, in Adamo, non vessero tutti peccato.
   Maria non fu giudicata. Era l’Innocente. Non soggetta a giudizio né a morte qual voi l’avete. Maria non tornò polvere nella sua carne immacolata quanto l’anima e fatta incorruttibile per aver portato il Figlio di Dio a dell’Uomo. In corpo ed anima fu assunta al Cielo dagli Angeli. E neppure nell’ora del trapasso l’anima si separò totalmente, ma intellettualmente e completamente assurse, non al terzo ma al Cielo supremo ed empireo, e adorò, mentre ugualmente lo Spirito Uno e Trino non lasciò il suo dolce verginale tabernacolo dove aveva riposo.
   Maria è in Cielo in corpo ed anima, viva come era in Terra, beata come Lei può esserlo, in Cielo. E Dio, che inabitò in Lei sulla Terra, inabita in Lei in Cielo. Nulla è mutato. Messa al centro del divino Fuoco, che su Lei converge i suoi ardenti amori, Ella eternamente ci dice: "Ecco l’Ancella, o Dio" e ci apre il suo cuore e ci accoglie in un mistero d’amore ineffabile.
   I Santi amanti di Maria hanno intuito questo e hanno proclamato che chi vuol trovare Dio, la Salvezza, la Vita, vada a Maria, e là troverà la Carità, il Salvatore, la Vita, la Luce, la Sapienza. E là
rinascerà da uomo a vero figlio di Dio.
   Perché Maria, divina Genitrice, è anche la feconda santa Matrice che sino alla fine dei secoli accoglie e accoglierà nel suo seno coloro che vogliono nascere figli di Dio, e di queste debolezze
informi, di questi germi incompiuti - difficilmente, per sé soli, capaci di vivere - fa e farà i "viventi" del Regno di Dio, dà e darà questi figli al suo Dio.
   Maria è Corredentrice e Cooperatrice instancabile per il divino trionfo finale, è carità inesausta e inesauribile, operosa come di Serva e gloriosa come di Regina, per la gloria di Dio, è Madre, Madre perfetta per tutti coloro che chiedono a Lei la Vita.»

 Ave Maria, concepita Immacolata, io mi affido a Te!