MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

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Pubblicato il 02/05/2023

Novena alla Madonna del Rosario con riferimenti alle Opere di M. Valtorta: Quarto giorno

Novena alla Madonna del Rosario di Pompei 

   O Santa Caterina da Siena, mia protettrice e maestra, assistimi e degnati di unirti a me in questa novena alla Regina del Rosario, che ha posto il trono delle sue grazie nella Valle di Pompei; per la tua intercessione fa' che io ottenga la desiderata grazia. Amen.

   .... O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.

   Gloria e Salve Regina

1. O Vergine Immacolata, Regina del Rosario, in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante hai voluto piantare il tuo seggio di Regina e di Madre sull'antica terra di Pompei. Da quel luogo dov'erano adorati idoli e demoni, Tu oggi, come Madre della divina grazia, spargi i tesori delle celesti misericordie. Da quel trono, o Vergine pietosa, rivolgi, o Madre, sopra di me gli occhi tuoi ed abbi pietà: ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mostrati a me come a tanti altri vera Madre di misericordia: "Monstra te esse Matrem"; mentre con tutto il cuore Ti saluto e Ti invoco mia Sovrana e Regina.
   Salve, o Regina...

2. Ai piedi del tuo trono, gloriosa Signora, l'anima mia Ti venera tra gemiti ed affanni… In queste angustie ed agitazioni in cui mi trovo, alzo confidente gli occhi a Te, che Ti sei degnata di eleggere per dimora le campagne di poveri e abbandonati contadini. Là Tu come Regina delle Vittorie levasti la tua voce potente per chiamare d'ogni parte d'Italia e del mondo i devoti tuoi figli ad erigerti un tempio. Muoviti a pietà: Tu che sei l'aiuto dei cristiani, liberami da queste tribolazioni in cui verso, Tu che sei la vita nostra, trionfa della morte che minaccia l'anima mia in questi pericoli in cui si trova esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l'amore, la salute.
   Salve, o Regina...

3. Il sentire che tanti sono stati da Te beneficati perché ricorsi a Te con fede, m'infonde coraggio d'invocarti a mio soccorso. Tu promettesti a San Domenico che chi vuole le grazie con il tuo Rosario le ottiene; ed io con il Rosario in mano Ti chiamo, o Madre, all'osservanza delle tue materne promesse. Tu stessa operi continui prodigi per chiamare i tuoi figli ad onorarti nel tempio di Pompei. Tu vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Con il cuore sulle labbra con viva fede Ti chiamo e T'invoco: Madre mia, Madre cara, Madre bella, Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del Santo Rosario di Pompei, non tardare ancora a stendermi la mano tua potente per salvarmi: il ritardo, mi porterebbe alla rovina.
Salve, o Regina...

4. A chi dovrò ricorrere, se non a Te che sei sollievo dei miserabili, conforto degli abbandonati, consolazione degli afflitti? Lo confesso, sono indegno di ricevere grazie. Ma Tu sei Speranza di chi dispera, grande Mediatrice tra l'uomo e Dio, potente nostra Avvocata presso il trono dell'Altissimo, Rifugio dei peccatori! Di' una parola in mio favore al tuo Figliolo: egli ti esaudirà. Chiedigli, Madre, questa grazia di cui tanto ho bisogno... Tu puoi ottenermela: Tu, Speranza mia, mia Consolazione, mia Dolcezza, Vita mia. Così spero e così sia.
   Salve, o Regina...

5. Vergine e Regina del Santo Rosario, Figlia del Padre Celeste, Madre del Figlio divino, Sposa dello Spirito Santo, Tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, impetra questa grazia a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna…; Te la domando per la tua Immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i tuoi gaudii, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi: Te la domando per il Cuore del tuo Gesù, per quei nove mesi che lo portasti in seno, per la sua morte di croce, per il suo Nome santissimo, per il suo Preziosissimo Sangue. Te la domando per il Cuore tuo dolcissimo, nel Nome tuo glorioso, o Maria, Stella del mare, Signora potente, Madre di dolore, Porta del Paradiso, Madre di ogni grazia. In Te confido, da Te tutto spero. Tu mi hai da salvare. Amen.
   Salve, o Regina....

   PREGHIAMO...

   O Dio, il tuo unico Figlio ci ha acquistato con la sua vita, morte e risurrezione i beni della salvezza eterna: concedi anche a noi che, venerando questi misteri del Santo Rosario della Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e otteniamo ciò che promettono. Per Cristo Nostro Signore. Amen.

   ORAZIONE a S. Domenico e a S. Caterina da Siena per ottenere 
le grazie dalla S. Vergine di Pompei

   O Santo sacerdote di Dio e glorioso Patriarca San Domenico, che fosti l'amico, il figliuolo prediletto e il confidente della celeste Regina, e tanti prodigi operasti per virtù del S. Rosario; e tu, Santa Caterina da Siena, figliuola primaria di quest'ordine del Rosario e potente mediatrice presso il trono di Maria e presso il Cuore di Gesù, da cui avesti cambiato il cuore: voi, Santi miei cari, guardate le mie necessità e abbiate pietà dello stato in cui mi trovo. Voi aveste in terra il cuore aperto ad ogni altrui miseria e la mano potente a sovvenirla, ora in Cielo non è venuta meno né la vostra carità, né la vostra potenza. Pregate per me la madre del Rosario ed il Figliuolo Divino, giacchè ho gran fiducia che per mezzo vostro ho da conseguire la grazia che tanto desidero. Amen.

3 Gloria e 1 Salve Regina conclusivo

Recitare, se possibile, il Rosario di almeno 5 poste delle 15 tradizionali.

Dai Quaderni di Maria Valtorta, 5 settembre 1943 

   Dice Gesù
   «"Il Signore è con te". Sempre il Signore è con l’anima in grazia. Dio non si allontana neppure quando il Tentatore si avvicina. Dio si allontana soltanto quando la creatura cede al Tentatore e corrompe l’anima sua. Allora Dio si ritira, perché Egli non può coabitare col Nemico. Si ritira e come un Padre, non sdegnato ma addolorato, attende che venga la resipiscenza nel cuore della creatura e che essa riannodi il legame d’amore con il Padre. Dio vorrebbe essere sempre con voi. Se tutti i vostri angeli, numerosi come stelle in cielo, potessero salutarvi colle parole: "Il Signore è teco", la gioia del vostro Signore sarebbe completa poiché Noi desideriamo essere con voi e per questo vi abbiamo creati.
   Maria era con Dio e Dio era con Maria. Le due perfezioni si attiravano e si univano con un incessante moto di affetti. La Perfezione infinita di Dio scendeva con gioia inconcepibile a voi mortali, a possedere questa creatura. La perfezione umana di Maria: l’unica dei figli dell’uomo che sia sempre stata perfetta, si lanciava incontro alla Perfezione divina per avere modo di vivere.
   Sì, l’essere con Dio era la vita di Maria nell’ora superstraziante del Calvario del Sepolcro, quando i Cieli si chiusero sul Morente e sulla Trafitta, la privazione di Dio fu, delle sette spade, la più accesa trafiggente, tocco insuperabile all’edificio di dolore richiesto dalla Redenzione.
   Io ho toccato il vertice del dolore completo dal Getsemani all’ora di nona; Maria ha toccato il vertice del dolore, completo anche in Lei nonostante non sia stata crocifissa materialmente, dal Calvario al momento della Resurrezione. E il motivo di tale superdolore è uno solo: l’esser privati dell’unione con Dio.
   Anche per voi dovrebbe esser così. Ma l’uomo, ormai, trova gravosa l’unione con Noi e non sente quale miseria è la sua quando è privo di Noi. Miseria, cecità, pazzia, morte, ecco cosa è la perdita dell’unione col vostro Signore. E non ci pensate mai!
   Se perdete poche monete, un oggetto, la salute, un impiego, un animale, vi mettete in moto per ritrovarli e usate di tutti i mezzi umani e soprannaturali per riuscire allo scopo. Sì, per trovare qualcosa di limitato e caduco sapete pregare.
   Ma quando perdete Dio non lo cercate. Non vi rivolgete ai miei Santi perché vi aiutino a ritrovare la via di Dio, non usate delle cure umane per frenare i vostri impulsi. Vi pare cosa di poco conto perdere l’unione con Dio. Ed è la cosa essenziale.
   Maria non si separò mai da Dio. Gli spiriti rimasero fusi in un abbraccio d’amore che ebbe coronamento in Cielo. Questa unione fu la principale forza di Maria, come figlia d’Adamo, perché in essa trovava la corazza per rendere sé intoccabile dal morso del Tentatore.
   Chi è con Dio non è che non veda il male che, come lurido indumento o ripugnante malattia, ricopre tante creature. Lo vede, anzi, con maggiore nitidezza di molti altri, ma la sua vista non corrompe nulla. Dagli occhi il male non entra a solleticare gli istinti covanti nella carne o i malvagi movimenti della mente. Ciò avviene unicamente in coloro che, disuniti da Dio, hanno in sé ospite il Nemico.
   L’unito con Dio è saturo di Dio, e ogni altra cosa che non sia Dio resta alla superficie; vento che corruga leggermente la superficie dell’animo e non entra a sconvolgere l’interno. Non solo. L’unito con Dio, veramente unito con Dio anziché assorbire l’esterno in sé, diffonde l’interno sui prossimi: diffonde, cioè, il Bene, Iddio.
   Sì, è proprio così: colui che è con Dio ha un potere irradiante, ben più potente di quello di tanti corpi dell’universo sui quali l’uomo ha affaticato la mente e innalzato un monumento di orgoglio. E soprattutto ha un potere soprannaturalmente utile, poiché chi porta il Santo dei santi in sé, e vive di Lui, lo comunica agli altri. È quello che fa dire: "Costui è un santo".
   Maria ha posseduto alla perfezione l’unione con Dio e con tutte le sue forze ha teso a sempre più fondersi con Esso. Si potrebbe dire che Maria si annullò in Dio tanto visse di Lui solo.
   Ho detto: "Maria trovò in questo la principale forza per rendersi intoccabile". Non capite le cose a rovescio. Maria, l’Umilissima, non osava neppure lontanamente pensare d’essere la creatura perfetta. Ella ignorava il suo destino e la sua immacolatezza. Conobbe il mistero alle parole di Gabriele e nell’abbraccio nuziale con lo Spirito Eterno. Ma durante la sua giovinezza, età piena di insidie, ripeto: trovò nell’unione con Dio la forza. La volle trovare a qualunque costo perché avrebbe preferito morire cento volte anziché uscire per un attimo dall’alone di Dio.
   Io vorrei che più di tante pratiche, più o meno pie, i miei diletti in specie, gli altri poi, tendessero a questa pratica sovrana dell’unione con Me. Facile e realmente preghiera la preghiera, acceso il cuore, casto il corpo, onesto il pensiero, tutto in voi diverrebbe santo e buono, e la terra conoscerebbe i giorni nuovi in cui gli angeli potrebbero salutare gli uomini colle parole: "Il Signore è con voi".»