MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MAGGIORE

A A A

VOLUME I CAPITOLO 62



LXII. Gesù cercato dai discepoli mentre prega nella notte.

   5 novembre 1944.

   62.1Vedo Gesù che esce, facendo il meno rumore possibile, dalla casa di Pietro a Cafarnao. Si capisce che ha pernottato lì per fare contento il suo Pietro.
   È notte ancora alta. Il cielo è tutto un trapunto di stelle. Il lago riflette appena questo brillio, e più che vederlo lo si indovina, questo quieto lago che dorme sotto le stelle, per il lene rumore dell’acqua sul greto.
   Gesù riaccosta la porta, guarda il cielo, il lago, la via. Pensa e poi si incammina non lungo il lago ma verso il paese, lo percorre in parte, verso la campagna, entra in questa, cammina, vi si addentra, prende un viottolo che si dirige verso le prime ondulazioni di un terreno ad ulivi, entra in questa pace verde e silenziosa e là si prostra in preghiera.
   Ardente preghiera! Prega in ginocchio e poi, come fortificato, si pone ritto e prega ancora, col volto levato in alto, un volto ancor più spiritualizzato dalla nascente luce che viene da una serena alba estiva. Prega, ora, sorridendo, mentre prima sospirava forte, come per una pena morale. Prega colle braccia aperte. Sembra una viva croce, alta, angelica, tanto è soave. Pare benedire tutta la campagna, il giorno che nasce, le stelle che scompaiono, il lago che si svela.

   62.2«Maestro! Ti abbiamo tanto cercato! Abbiamo visto la porta accostata dal di fuori, quando siamo tornati col pesce, e abbiamo pensato Tu fossi uscito. Ma non ti trovavamo. Infine ce lo ha detto un contadino, che caricava le sue ceste per portarle in città. Noi ti chiamavamo: “Gesù, Gesù!”; e lui ha detto: “Cercate il Rabbi che parla alle folle? È andato per quel sentiero, su, verso il monte. Deve essere nell’uliveto di Michea, perché vi va spesso. L’ho visto altre volte”. Aveva ragione. Perché sei uscito così presto, Maestro? Perché non hai riposato? Forse il letto non t’era comodo…».
   «No, Pietro. Il letto era comodo, e bella la stanza. Ma Io uso spesso fare così. Per sollevare il mio spirito e per unirmi al Padre. La preghiera è una forza per sé e per gli altri. Tutto si ha con la preghiera. Se non la grazia, che non sempre il Padre concede — né si deve pensare che ciò è disamore, ma sempre credere che è cosa voluta da un Ordine che regge le sorti di ogni uomo con fine di bene — certo la preghiera dà pace ed equilibrio, per poter resistere a tante cose che urtano, senza uscire dal sentiero santo. È facile, sai, Pietro, aver offuscata la mente ed agitato il cuore da ciò che ci circonda! E in mente offuscata e in cuore agitato come può sentirsi Dio?».
   «È vero. Ma noi non sappiamo pregare! Non sappiamo dire le belle parole che Tu dici».
   «Dite quelle che sapete, come le sapete. Non sono le parole, sono i movimenti che le accompagnano che fanno gradite le preghiere al Padre».
   «Noi vorremmo pregare come Tu preghi».
   «Vi insegnerò[134] anche a pregare. Vi insegnerò la più santa preghiera. Ma, perché non sia una vana formula sulle vostre labbra, Io voglio che il vostro cuore abbia già in sé almeno un minimo di santità, di luce, di sapienza… Per questo vi istruisco. Poi vi insegnerò la santa preghiera.

   62.3Volevate qualche cosa da Me, che mi avete cercato?».
   «No, Maestro. Ma vi sono molti che vogliono tanto da Te. C’era già gente che veniva verso Cafarnao, ed erano poveri, malati, persone addolorate, uomini di buona volontà col desiderio di istruirsi. Abbiamo detto, poiché ci chiedevano di Te: “Il Maestro è stanco e dorme. Andatevene. Venite il prossimo sabato”».
   «No, Simone. Questo non va detto. Non c’è solo un giorno per la pietà. Io sono l’Amore, la Luce, la Salute tutti i giorni della settimana».
   «Ma… ma finora hai parlato solo al sabato».
   «Perché ero ancora ignoto. Ma, mano mano che sarò noto, ogni giorno sarà di effusione di Grazia e di grazie. In verità ti dico che verrà un tempo che anche lo spazio di tempo che è concesso al passero per riposare su un ramo a saziarsi di granelli non sarà lasciato al Figlio dell’uomo per il suo riposo ed il suo pasto».
   «Ma allora ti ammalerai! Noi non lo permetteremo. Non deve la tua bontà renderti infelice».
   «E tu credi che Io possa esser reso infelice da questo? Oh! Ma se tutto il mondo venisse a Me per udirmi, per piangere i suoi peccati ed i suoi dolori sul mio cuore, per esser guarito nell’anima e nel corpo, ed Io mi consumassi nel parlargli, nel perdonarlo, nell’effondere il mio potere, allora sarei tanto felice, Pietro, da non rimpiangere neppur più il Cielo nel quale ero nel Padre!…

   62.4Di dove erano questi che venivano a Me?».
   «Di Corazim, di Betsaida, di Cafarnao, e fin da Tiberiade e da Gherghesa ne erano venuti, e dai cento e cento paeselli sparsi fra l’una e l’altra città».
   «Andate a loro e dite che sarò a Corazim, a Betsaida e nei paesi fra questa e quella».
   «Perché non a Cafarnao?».
   «Perché Io sono per tutti e tutti mi devono avere, e poi… c’è il vecchio Isacco che mi attende… Non va deluso nella sua speranza».
   «Tu ci attendi qui, allora?».
   «No. Io vado e voi rimanete a Cafarnao per indirizzare a Me le folle, poi Io verrò».
   «Soli restiamo…». Pietro è afflitto.
   «Non essere afflitto. L’ubbidienza ti faccia lieto e con essa la persuasione di essermi un utile discepolo. E con te e come te questi altri».
   Pietro e Andrea con Giacomo e Giovanni si rasserenano. Gesù li benedice e si separano.
   Così finisce la visione.

[134] Vi insegnerò… Se qualcuno — così annota MV su una copia dattiloscritta — può aver fatto o fare eccezione [= obiezione] al “Pater” detto da Gesù e Maria la sera dell’addio [in 44.3], consideri questa risposta. Maria non aveva bisogno di essere preparata a pregare con la preghiera di Cristo. Gli apostoli sì. Perciò Gesù disse il “Pater” con Maria prima che coi discepoli perché Lei era piena di Grazia, di Luce e Sapienza, e i discepoli no.