MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MAGGIORE

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VOLUME II CAPITOLO 144



CXLIV. I samaritani invitano Gesù a Sicar.

   23 aprile 1945.

   144.1 Vengono alla volta di Gesù un gruppo di notabili samaritani guidati da Fotinai.
    «Dio sia con Te, Rabbi. La donna ci ha detto che sei un profeta e che non sdegni parlare con noi. Ti preghiamo restare con noi e non negarci la tua parola perché, se è vero che siamo recisi da Giuda, non è detto che solo Giuda sia santo e tutto il peccato sia in Samaria. Anche fra noi c’è chi è giusto».
    «L’ho detto anche Io a costei questo concetto. Non mi impongo, ma non mi rifiuto se c’è chi mi cerca».
    «Sei giusto.

   144.2 La donna ci ha detto che Tu sei il Cristo. È vero? Rispondici in nome di Dio».
    «Lo sono. L’epoca messianica è venuta. Israele è riunito dal suo Re. E non Israele solo».
    «Ma Tu sarai per coloro che… che non sono nell’errore come noi siamo», osserva un anziano imponente.
    «Uomo, Io leggo in te il capo di tutti questi e leggo anche una onesta ricerca del Vero. Ora ascolta, tu istruito nelle letture sacre. A Me fu detto ciò che lo Spirito disse[103] ad Ezechiele quando gli dette missione profetica: “Figlio dell’uomo, Io ti mando ai figli d’Israele, ai popoli ribelli che si sono allontanati da Me… Sono figli di dura faccia e di cuore indomabile… Può essere che essi stiano a sentirti e poi non ne facciano conto delle tue parole, che mie sono, perché è una casa ribelle, ma almeno sapranno che in mezzo ad essi è un profeta. Tu dunque non avere paura di loro, non ti spaventino i loro discorsi perché essi sono increduli e sovversivi… Riferisci ad essi le mie parole, sia che ti diano o che non ti diano ascolto. Tu fa’ quello che ti dico, ascolta ciò che ti dico per non essere ribelle come essi. Perciò mangia qualunque cibo Io ti porgo”. Ed Io sono venuto. Non mi illudo e non pretendo di essere accolto come un trionfatore. Ma, poi che la volontà di Dio è il mio miele, ecco che Io la compio, e se volete vi dico le parole che lo Spirito ha messo in Me».
    «Come può mai l’Eterno aver avuto pensiero a noi?».
    «Perché Egli è Amore, figli».
    «Così non dicono i rabbi di Giuda».
    «Ma così vi dice il Messia del Signore».

   144.3 «È detto[104] che il Messia nascerebbe da una vergine di Giuda. * Tu da chi e come nascesti?».
    «A Betlem Efrata da Maria della stirpe di Davide, per opera di spirituale concepimento. Vogliate crederlo». La bella voce di Gesù è uno squillo di gioioso trionfo nel proclamare la verginità della Madre.
    «Il tuo viso splende di una grande luce. No. Tu non puoi mentire. I figli delle tenebre hanno tenebroso volto e occhio turbato. Tu sei luminoso; limpido come un mattino d’aprile è il tuo occhio, e la tua parola è buona. Entra in Sicar, te ne prego, e ammaestra i figli di questo popolo. Poi te ne andrai… e noi ricorderemo la Stella che rigò il nostro cielo…».
    «E perché non seguireste la stessa?».
    «Come vuoi che si possa?». Parlano mentre si dirigono verso la città. «Noi siamo i recisi. Almeno così è detto. Ma ormai siamo nati in questa fede e non sappiamo se sia giusto lasciarla. Inoltre… sì, con Te possiamo parlare, lo sento. Inoltre anche noi abbiamo occhi per vedere e cervello per pensare. Quando, per viaggi o commerci, passiamo dalle terre vostre, tutto quello che vediamo non è santo al punto da farci persuasi che Dio è con voi di Giuda, né con voi di Galilea».
    «In verità ti dico che, del non avervi persuasi e ricondotti a Dio non con le offese e le maledizioni ma con l’esempio e la carità, ne sarà fatto capo d’accusa al resto d’Israele».
    «Quanta sapienza in Te! Udite!?».
    Tutti assentono con mormorii di ammirazione.

   144.4 La città intanto è raggiunta e molta altra gente si accosta mentre si dirigono verso una casa.
    «Ascolta, Rabbi. Tu, che sapiente e buono sei, risolvi un dubbio nostro. Molto del nostro futuro può venire da questo. Tu che sei il Messia, restauratore perciò del regno di Davide, devi avere gioia di riunire questo membro sparso al corpo dello Stato. Non è vero?».
    «Non tanto di riunire le parti separate di ciò che è caduco, quanto di ricondurre a Dio tutti gli spiriti Io mi curo, ed ho gioia se restauro la Verità in un cuore. Ma esponi il tuo dubbio».
    «I nostri padri peccarono. Da allora le anime di Samaria sono invise a Dio. Perciò che bene ne avremo se seguiremo il Bene? Per sempre lebbrosi siamo agli occhi di Dio».
    «Il vostro è l’eterno rimpianto, il perenne scontento di tutti gli scismatici. Ma ancora ti rispondo[105] con Ezechiele: “Tutte le anime sono mie, dice il Signore. Tanto quella del padre come quella del figlio. Ma morirà solo l’anima che ha peccato. Se un uomo sarà giusto, se non sarà idolatra, se non fornicherà, se non ruberà e non farà usura, se avrà misericordia per la carne e per lo spirito altrui, costui sarà giusto agli occhi miei e vivrà di vera vita”. E ancora: “Se un giusto avrà un figlio ribelle, avrà forse questo figlio la vita perché il padre era giusto? Non l’avrà”. E ancora: “Se il figlio di un peccatore sarà un giusto, sarà morto come il padre perché figlio di esso? No. Vivo sarà della eterna vita perché fu giusto. Non sarebbe giustizia che uno portasse il peccato dell’altro. L’anima che ha peccato morrà. Quella che non ha peccato non morrà. E se chi ha peccato si pente e viene alla Giustizia, ecco che lui pure avrà vera vita”. Il Signore Iddio, unico e solo Signore, dice: “Io non voglio la morte del peccatore, ma che egli si converta e abbia la Vita”. Per questo mi ha mandato, o figli erranti. Perché abbiate la vera vita. Io sono la Vita. Chi crede in Me ed in Colui che mi ha mandato avrà la vita eterna, anche se fino ad ora fu peccatore».
    «Eccoci alla mia casa, Maestro. Non hai orrore entrarvi?».
    «Ho orrore solamente del peccato».
    «Vieni, allora, e sosta. Spezzeremo insieme il pane e poi, se non ti è di peso, Tu ci spezzerai la parola di Dio. Ha un altro sapore questa parola da Te data… e noi abbiamo qui un tormento: questo di non sentirci sicuri di essere nel giusto…».
    «Tutto si calmerebbe se osaste venire apertamente alla Verità. Dio parli in voi, o cittadini. Presto scende la sera. Ma domani a terza Io vi parlerò a lungo, se lo volete. Andate con la Misericordia vicina».

[103] disse, in: Ezechiele 2, 2-8.
[104] È detto, in: Isaia 7, 14; Michea 5, 1-2.
[105] rispondo, come in: Ezechiele 18.