MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MAGGIORE

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VOLUME VII CAPITOLO 480



CDLXXX. Partenza da Jezrael dopo la visita notturna dei contadini di Giocana.

   26 agosto 1946.

   480.1«Giovanni, è l’aurora. Alzati e andiamo», dice Gesù scuotendo l’apostolo perché si risvegli.
   «Maestro! È già sorto il sole! Quanto ho dormito! E Tu?».
   «Anche Io, al tuo fianco sotto i nostri mantelli».
   «Ah! Ti sei persuaso che i contadini non venivano e ti sei adagiato! Lo avevo previsto…».
   Gesù sorride e risponde: «Essi sono venuti quando la posizione delle stelle dell’Orsa diceva che si iniziava il gallicinio».
   «Oh! Non ho sentito nulla!…». Giovanni è mortificato. «Perché non mi hai tenuto desto?».
   «Eri tanto stanco. Parevi un fanciullo che dormisse in una cuna. Perché svegliarti?».
   «Ma per farti compagnia!».
   «Me la facevi con il tuo sonno sereno. Ti sei addormentato parlando di angeli, di stelle, di anime, di luce… e certo hai continuato nel sonno a vedere angeli, stelle, e il tuo Gesù… Perché riportarti alle nequizie del mondo quando ne eri così lontano?».
   «E se… se invece dei contadini fossero saliti qui dei malviventi?».
   «Ti avrei chiamato, allora. Ma chi doveva venire?».
   «Ma… Non so… Giocana ad esempio… Ti odia…».
   «Lo so. Ma sono venuti soltanto i suoi servi. Nessuno ha tradito… perché tu pensi anche questo: che qualcuno abbia parlato per nuocere a Me e a loro. Ma nessuno ha tradito. E ho fatto bene ad attenderli qui. Il nuovo intendente è degno del padrone e ha ordini severissimi. Non manco alla carità dicendoli crudeli. Un altro nome sarebbe menzogna… Sono corsi via appena è stata sera scura, pregando il Signore che li facesse incontrare con Me. Dio premia sempre la fede e conforta i suoi figli infelici. Se non mi avessero trovato, sarebbero stati qui sino a mattutino e poi sarebbero tornati indietro per farsi trovare all’aurora sui campi…

   480.2E così li ho visti e benedetti…».
   «E sei triste di averli visti così oppressi».
   «È vero. Tante tristezze… Per ciò che dici, per non avere avuto nulla da dare al loro corpo sfinito, per il pensiero che non li vedrò più…».
   «Lo hai detto a loro?».
   «No. Perché mettere un dolore là dove già tutto è dolore?».
   «Li avrei salutati volentieri anche io per un’ultima volta».
   «Per te non è l’ultima volta. Tu, anzi, insieme ai condiscepoli, molto ti occuperai di loro quando Io me ne sarò andato. Affido a voi tutti i miei seguaci, e specie coloro che sono i più infelici e che nella fede hanno il loro unico sostegno e l’unica gioia nella speranza del Cielo».
   «Oh! Maestro mio! Dirò anche io come tuo fratello Giuseppe: va’ in pace, Maestro. Io, così come so fare, ti continuerò. ­Credilo».
   «Ne sono sicuro.

   480.3Andiamo… La via si anima. Le nubi si accavallano in cielo e la luce scema anziché crescere. Oggi pioverà e tutti si affrettano verso la nuova tappa. Ma le nubi sono state buone con noi. La notte fu tiepida e non c’è stata pioggia per noi che eravamo all’aperto. Il Padre sempre veglia sui suoi figli diletti».
   «Diletto Tu, Maestro. Io…».
   «Tu gli sei diletto perché mi ami».
   «Oh! questo sì. Sino alla morte…».
   E, mescolati fra la folla, si allontanano verso il sud…