MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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AUTOBIOGRAFIA CAPITOLO 1


Presentazione

AUTOBIOGRAFIA DI MARIA VALTORTA

                                                                                            

Sulla terra nasce l'uomo al dolore come al volo gli uccelli
                (Giobbe 5,7)                                                

   Quale titolo dare a questa storia vera? Quello di un fiore. Di quale fiore?
   Al tempo in cui io sono nata il biancospino spruzza di neve viva le siepi fino allora brulle, ed i suoi fioretti, candidi come piuma perduta da colomba in volo, carezzano le spine rosso-bru­ne dei suoi rami. In certi paesi di Italia chiamano il biancospino selvatico «Spina Christi» e dicono che la corona spinosa del Re­dentore era fatta di questi suoi rami che, se torturanti per la car­ne del Salvatore, sono protettori dei nidi che nuovamente s'em­piono di pispigli e d'amore.
   Ai piedi del biancospino, fiore quaresimale nella veste e cri­stiano nell'umiltà, odora mite la violetta... Un odore più che un fiore... un lieve e pur penetrante odore, un umile e pur tenace fiore che di tutto si accontenta per vivere e fiorire.
   Vorrei chiamare questa vita col nome di uno di questi due fio­ri e specie della violetta, che vive nell'ombra ma che sa che su lei splende il sole per darle vita e calore. Lo sa, anche se non lo ve­de; e odora, esalando tutta sé stessa in incenso d'amore, per dir­gli «grazie».
   Io pure, anche se paio dimenticata dall'eterno Sole, so - e l'anima non dice il suo segreto regale - che Egli, il mio Sole, è su me, e con tutta me stessa esalo il mio cuore a Lui per dirgli: «Grazie di avermi amata!».