MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

LIBRO DI AZARIA CAPITOLO 4


Seconda domenica di Quaresima


17 marzo 1946

   Introito: Salmo 25 (24), 1-3.6.22.
   Orazione: O Dio che vedi come noi siam privi d'ogni forza, ci custodisci internamente ed esternamente, in modo che il corpo sia preservato da ogni avversità, e l'anima purificata dai cattivi pensieri.
   Epistola: 1 Tessalonicesi 4, 1-7.
   Graduale: Salmo 25 (24), 17-18.
   Tratto: Salmo 106 (105), 1-4.
   Vangelo: Matteo 17, 1-9.
   Offertorio: Salmo 119 (118), 47-48.
   Segreta: Riguarda placato, te ne preghiamo o Signore, il presente sacrifizio, affinché giovi alla nostra devozione e salute.
   Comunione: Salmo 5, 2-4.
   Dopocomunione: Umilmente ti preghiamo, o Dio onnipotente, di concedere a coloro che hai ristorati con i tuoi sacramenti, di servirti degnamente anche con una santa vita.
  

   In Nomine Domini.
   
Dice Azaria:
   «Eccomi, anima mia, per la nostra S. Messa. La bella Messa delle "voci".
   Non ti parlo da maestro, stando di fronte a te, ma ti cingo le spalle per farti sentire che il Cielo è con te e che tutta questa pace che ti inonda è il Cielo, è il Cielo perché tu sei la piccola voce ubbidiente, e Dio ti ama, ti ama tanto, tanto più ti ama più tu sei disamata dagli uomini. Lo vedi chi c'è con me?
   I tre arcangeli. Per portarti sempre più Cielo. Giovanna di Francia1 non ebbe mai tanto con sé Michele come nell'ora del martirio. Noi non abbandoniamo le "vittime". Ci stringiamo ad esse perché in esse rivediamo Cristo e perché esse sono ciò che noi vorremmo essere, per amore. Sono gli olocausti.
   Guarda il sorriso dei miei tre fratelli. Sono pronti a cantare con noi due le lodi di Dio.
   Ecco l'introito. È un memorare, dolce, figliale. Ma è detto senza tema come Dio non può dimenticare un solo istante i suoi figli diletti. È come la parola innocente dei pargoli alla mamma: "Mi vuoi bene?". Lo sanno che la mamma ama. Ma è così dolce sentirsi dire dalla mamma che ella ama, che il piccolo, già sicuro della risposta, la fa più volte al dì.
   Anche i figli di Dio, per sentirsi dare la dolce paterna risposta dicono: "Ricordati, o Signore...". Oh! la risposta già scende. Io te la porto. Egli, l'Altissimo, dice: "Prima ancora che tu ti ricordi di dirmi: 'Ricordati di me', Io di te mi ricordo". Sì. Si ricorda, nelle sue misericordie senza confine nel tempo, nel numero, nella potenza.
   Lascia fare i suoi nemici. Ma non oltre un termine. Ho detto "suoi" nemici. Non per errore, anima mia. Chi offende la creatura diletta a Dio, chi la tortura, Dio offende, e perciò gli è nemico. Perché Dio splende nei suoi diletti e chi alza la mano su essi l'alza sulla Luce Ss. Ho detto anche che Dio lascia fare, ma non oltre un termine. Anima mia, stai per toccarlo. Come un muro assalito da forsennati, ogni amore, anche santo, ti crolla intorno. La morte, o il prevolere, oppure la indifferenza, ti fanno desolata di compagnia, e nuda. Come Gesù sulla croce. Oh! te beata che non hai più che i santi a tuoi amici! Parenti, amici, suore, le tue suore!, le compagne, le tue compagne! Vedi come sono poveri e limitati gli amori umani? O la morte, sulla quale non c'è che dire "fiat!", o il volere degli uomini, e l'incomprensione superba e meschina degli uomini, ecco che ti han fatta sola.
   Piccolo Giovanni, non hai più che una2 per darti quelle cure materiali che da te, crocifissa, più non puoi darti. Eppure con le tue parole, con le tue parole dette avanti la mia lezione, tu mostri d'essere come il vecchio Tobia "della stirpe dei santi", una che "aspetti quella vita che Dio darà a coloro i quali non perdono mai la loro fede nel Signore".
   Lo sai che le tue parole, liete della letizia di chi vive nel Signore, sono state scritte nel libro del Cielo? Persevera, anima mia, e sarai liberata da ogni afflizione e non rimarrai delusa, tu che confidi nel Signore.
   Preghiamo il Signore. Preghiamolo insieme perché sulla tua debolezza di creatura mai prevalga il male, né con lo sconforto, né con la superbia, così come mai hai desiderato; e Dio, Dio solo ti custodisca pura per la sua gloria.
   Ed ora i tre venuti dal Cielo ti dicono, loro che erano presenti quando l'Apostolo scriveva a quei di Tessalonica e parlava, per i secoli, ai fedeli tutti, "in qual modo" deve una piccola voce "diportarsi per piacere a Dio, per progredire sempre più". Sono proprio le tue guide gli angeli del Cielo e l'Angelo degli Angeli per il primo, ossia il Ss. Signore Gesù, quelli che sono venuti a portarti i precetti del Signore per farti camminare sicura nella via di Dio. Di questo non ne dubitare mai, mai. Ed ora ti ripetono, ti ripetiamo con l'Apostolo, che Dio vuole che tu sempre più ti santifichi e nessuna fornicazione ti morda.
   Quante te ne presenterà Satana, ora che il tuo aiuto terreno ti viene allontanato![4] Il suo aspetto, la sua veste, allontanavano Satana, il suo animo lo metteva in fuga. Per questo tu lo volevi presso nelle tue agonie. Ma Gesù nel Getsemani fu solo. Solo nel Sinedrio, solo nel Pretorio, solo sul Calvario... Anima, anima mia, sii come Cristo. Lotta da sola e vinci, nel Nome del Signore. L'inferno non prevarrà, se tu operi per la gloria di Dio sempre.
   A chi ti vorrà far fornicare col pensiero, l'orgoglio, il giudizio, lo spirito, di': "No!" No, a chi ti vuol fare giudicare le superiori gerarchie ecclesiastiche. No, a chi ti vuol far dire che hanno agito male. No, a chi ti vorrebbe intiepidire nell'amore a Dio, alla Chiesa, all'orazione. No, a chi ti tenterà ad avere soddisfazioni umane. No, sempre no, alle concupiscenze. E sì, sempre sì, un "sì" simile a stella purissima, a canto celeste, detto a Dio, alla sua adorabile volontà.
   Sii padrona del tuo corpo che è tempio all'anima dove vive Cristo e sii soprattutto padrona del tuo intelletto, delle sue possibili debolezze che Satana potrebbe stuzzicare per vincerti. Mai, per nessuna cosa, non imitare gli istrioni della religione e del misticismo con soperchierie e frodi. Sii limpida come una sorgiva di monte. Da' quel filo o da' quel fiume di parola che Dio ti dà, senza accogliere altre acque per aumentare il tuo gettito e sedurre. Dio fa giustizia di queste frodi, inesorabilmente. Ti ha eletta non perché tu ti profani, ma perché il suo dono ti santifichi. Una parola sola può salvare un cuore. E a te, per salvare i cuori dotati di buona volontà di salvezza, Dio ne dà mille e diecimila. E saranno fruttuose, perché tu le irrori e concimi con le tue sempre aumentate tribolazioni.
   Celebriamo la bontà del Signore con null'altro che non sia l'osservanza perfetta della sua Legge. Questo è il sacrificio di lode che Dio accetta dai cuori, quello che Egli vuole totale da quelli a cui tutto ha dato, dandosi come Amore e Parola. Dammi sempre la gioia di vederti celebrare il tuo sacrificio di lode, anima che Dio mi ha data a custodire e che amo di amor grande...
   Anima che ho visto trasfigurare, lentamente, come si conviene a natura umana, ma costantemente, tanto da poter dire io pure come i tre apostoli: "È bello, o mio Signore, stare qui, con quest'anima che il tuo amore ha lavorato e che più hai lavorato più per il suo amore ha accettato d'essere lavorata". Sempre, Maria, sempre, come una pasta molle fra le mani di Dio, làsciati lavorare, senza resistenza, e rimodellare sempre più secondo il Suo pensiero Ss.
   Prometti al Signore, insieme al tuo Azaria: "Mediterò i tuoi precetti, a me tanto cari, ed alzerò le mie mani ai tuoi comandamenti da me amati". Infatti solo quelli che amano meditano e rigustano le parole di Colui che amano, e nel farlo eliminano le distanze e si fondono nell'amore. E solo chi ama di amor vero tende le mani per accogliere ciò che l'Amato comanda, anche se è pesante e penoso volere, per la creatura, ma amato volere per lo spirito che vede e gusta come gioia ogni "che" che venga da Colui che è la sua ragione d'amore.
   E l'amore salva, sempre salva. Per questo il Ss. Signore Nostro ha pregato che i suoi avessero lo Spirito Santo, ossia l'Amore, dopo la sua dipartita, acciò coi suoi fuochi mondasse coloro che, senza malizia ostinata, cadessero in manchevolezze, ma, con amore, nell'Amore si tuffassero, per averne assoluzione, e pace, e ammaestramento perfetto, continuo, salvifico. Quello che ti è dato, anima mia.
   Benediciamo il Signore!».
   "A Dio le grazie".
  «Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo».

 
  
   1 Giovanna di Francia è la nota eroina francese Giovanna d'Arco (1412-1431), detta "la Pulzella d'Orléans", santa.

    2 non hai più che una, cioè Marta Diciotti, la donna che viveva con lei e che l'assisterà fino alla morte. Su una copia dattiloscritta la scrittrice stessa annota: Allude a Marta.