MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 26


13 giugno 1943

   Dice Gesù:
   «Perché lo Spirito Santo possa scendere e operare liberamente in un cuore, bisogna coltivare in se stessi la carità, la fedeltà, la purezza, la preghiera e l’umiltà.
   I miei Apostoli si prepararono alla sua venuta con queste virtù unite ad un intenso raccoglimento. Per imparare il medesimo, come per imparare le altre virtù, non avevano che da guardare Maria, la Madre mia. In Essa lo spirito di raccoglimento era intensissimo. Anche nelle occupazioni della vita Ella sapeva vivere raccolta in Dio e sua grande gioia era potersi isolare nella contemplazione, nel silenzio, nella solitudine.
   Dio può parlare ovunque. Ma la sua Parola giunge a voi, mortali, le cui capacità di recezione sono limitate, molto meglio quando potete essere in solitudine che non quando intorno a voi il prossimo parla, si muove, si agita sovente in meschinità umane. Doppio merito e doppia grazia se potete udire Dio anche fra il tumulto. Ma anche doppia, tripla fatica.
   Però tu, Maria, non contravvenire alla santa carità e alla santa pazienza per l’idea di udire Me. Allora mutileresti il frutto di queste lezioni. Nulla, neppure il pensiero di udire la mia Voce, ti deve rendere poco pronta ad esercitare condiscendenza e pazienza col tuo prossimo. Ti pare di perdere il filo del mio dire? Ti rammarichi perché capisci di aver dimenticato qualche gemma del mio dire? Oh! fidati di Me! Io te la farò ritrovare, e più bella di prima, perché legata con l’oro della carità e circondata dalle perle della pazienza sminuzzata in infiniti atti, ma tutti, tutti preziosi.
   Ricordati che “tutto quello[53] che fate al prossimo lo fate a Me, Gesù”. Perciò sappi uscire dal tuo colloquio con Me per ascoltare i bisogni, anche delle volte molto inutili, del prossimo, sempre con un sorriso e con buona volontà. Tu avrai il merito della carità esercitata e loro non si scandalizzeranno vedendo te irritata per aver dovuto lasciare la preghiera.
   Maria Ss. sapeva, senza alterarsi, uscire dalla meditazione, dalla preghiera, dai soavi colloqui con Dio - e tu puoi pensare a che altezze essi attingessero - ed occuparsi del prossimo senza perdere di vista Dio e senza fare capire al prossimo che Ella era disturbata. Maria sia il tuo modello.
   Anche nella preghiera i miei Apostoli non avevano che da guardare Maria per imparare come si prega per ottenere da Dio. E così per tutte le altre virtù necessarie a preparare la discesa del Paraclito. Anche ora il Consolatore scende con maggiore veemenza quanto più uno spirito è preparato a riceverlo.
   Maria, la piena di grazia, non aveva bisogno di preparazione alcuna. Ma Ella vi ha dato l’esempio. È vostra Madre, e le madri sono il vivente esempio per i figli. Maria era già piena di Spirito Santo. Era la sua Sposa e dello Sposo conosceva tutti i segreti. Ma in Maria nulla doveva apparire diverso dagli altri.
   Io stesso, che ero Dio, mi assoggettai sulla Terra alle leggi della natura: ebbi fame, sete, freddo, fui affaticato, ebbi sonno; ma Io stesso, che ero Dio, mi assoggettai sulla Terra alle leggi del morale: sentii tedio, paura, tristezza, gioii dell’amicizia, inorridii del tradimento, tremai fino a sudare sangue al pensiero di quello che avevo a soffrire, pregai come un umile uomo bisognoso di tutto.
   Anche Maria perciò ricevette, in forma palese, lo Spirito Santo. Anche le più grandi anime devono seguire la via che tutti seguono - nelle manifestazioni esterne, si intende - senza singolarità, senza darsi delle pose che altro non sono che superbie ammantate di umiltà ipocrita. Semplicità sempre perché lo Spirito venga a voi con piacere. E poi saper trattenere lo Spirito Santo con una purezza vivissima. Egli non sosta dove vi è impurità. Infine fedeltà alle sue ispirazioni.
   Egli è, dirò così, l’Apostolo eterno e divino che predica instancabilmente alle anime la dottrina del Cristo, che ve la illumina e spiega. Ma se è male accolto, se le porte dei cuori gli vengono serrate davanti, se è ricevuto con ira, Egli fa quello che Io dissi[54] ai miei Apostoli: se ne va e la sua pace torna a Lui mentre voi ne rimanete senza.
   Dio non si impone fuorché in casi speciali. Egli è sempre pronto a intervenire in vostro aiuto. Ma vuole da voi desiderio di riceverlo, volontà di ascoltarlo, coraggio di seguirlo, generosità di confessarlo. Allora Egli vi abbraccia, vi penetra, vi solleva, vi accende, vi deifica, vi fa cambiare la vostra povera natura animale in una tutta spirituale, vi indìa e come un’aquila a volo vi porta in alto, nei regni della Luce, in plaghe di purezza, vi avvicina al Sole della carità e ve ne scalda, finché vi apre le porte del suo Regno per una eternità di beatitudine.»

[53] tutto quello…, come in Matteo 25, 40.
[54] dissi in Matteo 10, 13-14.