MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 21


8 giugno 1943

   Ma udita il 7

   Dice Gesù:
   «Senza il Padre Io non sarei stato. Ma senza lo Spirito Io non sarei venuto. Perché è stato l’Amore del Padre che mi ha mandato. E Noi siamo tanto più presenti e operanti in un cuore quanto più vivo è in esso l’amore. Ecco perciò la necessità di possedere in voi l’Amore, ossia lo Spirito Santo.
   Io l’ho detto[39] che “bisogna rinascere nello Spirito per potere possedere la vita eterna”. La nascita della carne da un’altra carne non vi differenzia dai bruti altro che in questo: che voi sarete giudicati per non aver voluto rinascere nello Spirito. I bruti, di questo non sono responsabili. Voi sì. Voi credenti nel mio Nome, voi rigenerati dal Battesimo, sì. Perché dunque voi non rinascete nello Spirito? Perché uccidete in voi l’Amore?
   Come può essere compresa la mia dottrina se l’Amore non è in voi? Io l’ho detto “che avreste compreso quando avessi mandato il Consolatore, lo Spirito di Verità”. Ora Io ve l’ho mandato. Sono salito volentieri sulla Croce per redimervi e per preparare la strada al Paraclito. Sono asceso volentieri al Cielo, lasciando la Madre mia, l’Unica in cui lo Spirito era come nel seno del Padre tantò Ella era piena di grazia. Era anzi in Lei[40] la “Grazia” stessa. Sono asceso lasciando gli uomini, che avevo tanto amati fino a morire per essi di morte di croce, per potere mandare a voi Colui alla cui luce tutto diviene chiaro. Ve lo continuo a mandare, ad alimentare questa luce con Me stesso, perché Io sono nel Padre e nello Spirito e Loro sono in Me.
   E Me mi avete, col mio Corpo, col mio Sangue, con la mia Essenza, nell’Eucarestia. Dio e Fratello vostro. Ma voi vivete con la carne. Avete Me, Luce del mondo, e una volta ancora, anzi sempre più, preferite le tenebre alla luce. Sembrate poveri folli. Ai tempi del mio vivere fra voi vi avrebbero chiamati “ossessi”, posseduti da uno spirito impuro che vi piega a pervertimenti strani, per cui amate le tenebre, le brutture, le compagnie immonde, mentre potreste vivere nella Luce e nella Verità. Avete l’udito e non sentite, avete la vista e non vedete. Possedete la favella, ma la usate per bestemmiare o per mentire. Avete un cuore e non lo alzate al Cielo ma lo vendete per bassi amori e bassi interessi.
   Perché vivete profanando e profanandovi? Ma che sono per voi le parole di Verità e di Vita che vi ho lasciate e che il Paraclito vi ha spiegate alla luce della Carità?
   Ogni tanto Io tento un altro miracolo d’amore e vi chiamo, parlandovi in mille modi. Venite, indagate, vi scuotete. Ma come? Con una curiosità scientifica. Il vostro spirito non si desta al tocco del Mistero che si svela una volta ancora e vi mostra Dio e il suo amore. Povere creature accecate dalla vostra scienza umana!
   Una sola è la Scienza necessaria. La mia. E ve la comunica lo Spirito di Verità. Alla sua luce tutto quanto è si santifica, si purifica, si fa buono. Se il vostro sapere trae origine da questo Sapere perfetto, il vostro sapere umano dà opere di utilità vera. Altrimenti no. Se la scienza che possedete è solo scienza umana, non è scienza vera. È profanazione. Essa strappa i veli che avvolgono le forze cosmiche in un mistero in cui Io, che so dosare il bene e il male che dovete conoscere, le ho avvolte.
   Il dragone fischia: “Mordi, mordi, uomo, al frutto che ti farà dio”. E voi mordete. Non sapete che mangiate la vostra condanna. Divenite di una genialità semidivina, è vero, avete strappato molti segreti all’universo e avete fatto schiave le forze della natura. Ma non avendo a contrappeso l’amore nel vostro sapere, il vostro sapere è divenuto unicamente potere distruttore. E Satana fischia la sua gioia perché nelle vostre scoperte vede il suo segno che nega Dio. Solo il suo segno.
   Se metteste il centesimo di quello che mettete nel male per compiere il bene, sareste già salvati. Ma seguire il Bene vuol dire essere puri, continenti, misericordiosi, onesti, giusti e umili. E voi invece preferite essere operatori di iniquità.»

[39] l’ho detto in Giovanni 3, 5; 14, 26.
[40] in Lei è aggiunto da noi, trattandosi di un’omissione che sarà segnalata l’11 giugno.

 

   Sempre udita il 7

«Non potete conciliare il Regno di Dio col regno di Satana. Non potete accontentare contemporaneamente la carne e lo spirito. Dovete scegliere.
   Vi ho dato l’intelligenza perché possiate scegliere. Vi ho dato la Luce perché possiate vedere. Vi ho dato l’Amore perché vi possiate guidare. E vi ho dato la libertà perché altrimenti non avrebbe avuto merito la vostra esistenza. Avete sbagliato dieci, cento, mille volte.
   Vi ho dato i Comandamenti per aiutarvi, vi ho dato i Profeti per gridarvi la mia Volontà. Avete sbagliato cento, mille, diecimila volte.
   Vi ho dato Me stesso, lasciando il seno del Padre per parlare a voi. Vi ho dato Me stesso, umiliando Me, Dio, a morire come un malfattore per lavarvi il cuore e renderlo capace di accogliere Dio. Vi ho dato lo Spirito perché vi fosse Maestro nella cognizione della mia dottrina di carità, purezza, bontà, umiltà. Avete sbagliato diecimila, un milione di volte.
   Non si può più contare il numero dei vostri errori. Li accumulate come una piramide gli uni sugli altri. Fate una seconda torre di Babele[41] per montarvi sopra e dirvi: “Ecco che siamo simili a Dio e scaliamo i cieli”. Satana vi aiuta e ride. Sa che la torre delle vostre colpe vi crollerà addosso quando crederete di toccare i cieli e vi sprofonderà nell’inferno. Sta già crollando e travolgendovi. E non vi fermate!
   Oh! fermatevi, fermatevi, figli! Fermatevi, miei tesori! Sentite la voce del Padre, del Fratello, del Dio vostro che vi chiama, che vi chiama tesori anche ora perché siete ingemmati del suo Sangue. Non scrollate da voi quel Sangue con ira, bestemmiandolo. Alzate la fronte malata verso il Cielo, ché la rugiada divina vi lavi. Perché siete malati, poveri figli miei, e non lo sapete. Vi siete lasciati baciare da Satana e la sua lebbra è su voi e in voi. Ma il mio amore, soltanto il mio amore vi può guarire.
   Venite, non respingete la mia mano che cerca di attirarvi a Me. Credete che Io non vi possa perdonare? Oh! Avrei perdonato anche a Giuda se in luogo di fuggire fosse venuto sotto la Croce dove morivo e m’avesse detto: “Perdono!”. Sarebbe stato il mio primo redento perché era il più grande colpevole, e su di lui avrei fatto piovere il Sangue del mio Cuore, trafitto non tanto dalla lancia quanto dal suo e dai vostri tradimenti.
   Venite. Le mie braccia sono aperte. Sulla croce mi doleva di averle inchiodate soltanto perché non avrei potuto stringerle intorno a voi e benedirvi. Ma ora sono libere di attirarvi al mio Cuore. La mia bocca ha baci di perdono, il mio cuore ha tesori di amore.
   Lasciate le ricchezze ingiuste e venite a Me, Ricchezza vera. Lasciate le gioie indegne e venite a Me, Gioia vera. Lasciate i falsi dèi e venite a Me, Dio vero. Come vi sentireste lieti di una spirituale letizia se vi affidaste a Me!
   Io sono il Dio della Pace. Da Me sgorgano tutte le grazie. Ogni dolore in Me si placa. Ogni peso diviene leggero. Ogni vostro atto, compiuto in mio Nome, si riveste della mia Bellezza. Io vi posso dare tutto se venite al mio Cuore, e non in maniera umana, ma sovrumana, eterna, ineffabilmente dolce. Non vi dico che non conoscerete più il dolore. L’ho conosciuto Io che sono Dio. Ma vi dico: il dolore diverrà soave se sofferto sul mio Cuore.
   Venite. Lasciate quello che muore, quello che vi fa male, Quello che vi vuole male. Venite a Chi vi ama, a Chi vi sa dare le cose che non nuocciono e non muoiono. Aiutatemi, con la vostra volontà. La voglio per agire. Non perché mi occorra, ma perché occorre a voi per meritare il Regno.
   Venite. Aiutatemi a respingere l’Inferno nell’inferno e ad aprirvi il Cielo.»

[41] torre di Babele, di cui si parla in Genesi 11, 1-9.