MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 201


11 dicembre 1943

   Dice Gesù:
   «La mia Chiesa ha già conosciuto periodi di oscurantismo dovuti ad un complesso di cose diverse. Non si deve dimenticare che se la Chiesa, presa come ente, è opera perfetta come il suo Fondatore, presa come complesso di uomini presenta le manchevolezze proprie di ciò che viene dagli uomini.
   Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla[702] Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire. Allora necessariamente la luce si oscurò in crepuscoli più o meno fondi, o per difetto proprio dei Capi assurti per arti umane a quel trono, o per debolezza degli stessi contro le pressioni umane.
   Sono questi i tempi in cui vi sono i “pastori idoli” di cui già ho parlato,[703] conseguenza, in fondo, degli errori di tutti. Perché se i cristiani fossero quali dovrebbero essere, potenti ed umili che siano, non avverrebbero abusi e intromissioni, e non verrebbe provocato il castigo di Dio che ritira la sua luce a coloro che l’hanno respinta.
   Nei secoli passati, da quegli errori sono venuti gli antipapi e gli scismi, i quali, tanto gli uni che gli altri, hanno diviso le coscienze in due campi opposti provocando rovine incalcolabili d’anime. Nei secoli futuri, quegli stessi errori sapranno provocare l’Errore, ossia l’Abominio nella casa di Dio, segno precursore della fine del mondo.
   In che consisterà? Quando avverrà? Ciò non vi necessita di saperlo. Vi dico solo che da un clero troppo cultore di razionalismo e troppo al servizio del potere politico non può che fatalmente venire un periodo molto oscuro per la Chiesa.
   Ma non temete. La profezia di Zaccaria si salda come anello ad anello con quella di Giovanni. Dopo questo periodo di travaglio doloroso in cui, perseguitata da forze infernali, la Chiesa, come la mistica Donna di cui parla[704] Giovanni, dopo esser fuggita per salvarsi rifugiandosi nei migliori e perdendo nella mistica (dico mistica) fuga i membri indegni, partorirà i santi destinati a condurla nell’ora che precede i tempi ultimi.
   Mano di padre e di re avranno coloro che dovranno radunare le stirpi intorno alla Croce per preparare l’adunata del Cristo. Né una stirpe mancherà all’appello, coi suoi figli migliori.
   Allora verrò Io e contro tutte le insidie e le astuzie, gli attentati e i delitti di Satana verso la mia terrena Gerusalemme - la Chiesa militante - metterò il mio potere a difesa.
   Spanderò il mio spirito su tutti i redenti della Terra. E anche coloro che ora soffrono, espiando le colpe dei padri, e che non sanno trovare salvezza perché non osano volgersi a Me, troveranno la pace perché, battendosi il petto, invocheranno - in ben altra maniera dei padri loro[705] - su loro quel Sangue già sparso, e che goccia inesausto dalle membra che i padri loro hanno trafitto. Come fontana Io starò in mezzo al mio gregge tutto ricomposto, e laverò in Me tutte le brutture passate che già il pentimento avrà iniziato a cancellare.
   Allora, Re di Giustizia e Sapienza, sperderò gli idoli delle false dottrine, purgherò la Terra dai falsi profeti che in tanti errori vi hanno tratto. Mi sostituirò Io a tutti i dottori, a tutti i profeti, più o meno santi o più o meno malvagi, perché l’ultimo ammaestramento deve essere mondo di imperfezione, dovendo preparare al Giudizio finale coloro che non avranno tempo di purgazione essendo tosto chiamati alla tremenda rassegna.
   Il Cristo Redentore, la cui mèta è redimervi e che non lascia nulla di intentato per farlo, e già va iniziando e accelerando il suo secondo ammaestramento per controbattere con voce di verità le eresie colturali, sociali e spirituali, sorte per ogni dove, parlerà coi segni del suo Tormento. Fiumi di luce e di grazia usciranno dalle mie Piaghe, ferite che hanno ucciso il Figlio di Dio ma che sanano i figli dell’uomo.
   Questi vivi carbonchi delle mie piaghe saranno spada agli impenitenti, agli ostinati, ai venduti a Satana, e saranno carezza ai “piccoli” che mi amano come padre amoroso. Sulla loro debolezza scenderà questa carezza del Cristo a fortificarli, e la mia mano li convoglierà verso la prova nella quale solo chi mi ama di amor vero resiste. Una terza parte. Ma questa sarà degna di possedere la Città del Cielo, il Regno di Dio.
   Allora verrò, non più Maestro ma Re, a prendere possesso della mia Chiesa militante, ormai fatta Una e Universale come la mia Volontà la fece.
   Cessato per essa il secolare travaglio. Vinto per sempre il Nemico. Mondata la Terra dai fiumi della Grazia scesa per un’ultima volta su di essa a farla come era al principio, quando il Peccato non aveva corrotto questo altare planetario destinato a cantare con gli altri pianeti le lodi di Dio, e per la colpa dell’uomo divenuto base al patibolo del suo Signore fatto Carne per salvare la Terra. Vinti tutti i seduttori, tutti i persecutori che con ritmo incalzante hanno turbato la Chiesa mia sposa, Essa conoscerà la tranquillità e la gloria.
   Insieme saliremo per un’ultima ascensione, Io ed i miei santi, a prendere possesso della Città senza contaminazione, dove è preparato il mio trono e dove tutto sarà nuovo e senza dolore. Immersi nella mia Luce regnerete meco nei secoli dei secoli.
   Questo vi ottiene Colui che per voi si è incarnato nel seno di Maria ed è nato a Betlemme di Giuda per morire sul Golgota.»
   Poi a me. Dice Gesù:
   «Non ti turbare, Maria. Di’ con Me:[706] “Ti ringrazio, o Padre santo, perché hai nascosto queste cose ai potenti e le hai rivelate a me che sono piccola”.
   Lascia che il pensiero altrui arzigogoli a suo piacere. Tu sai che la fonte dei tuoi scritti è Dio, che ciò viene da Dio. Basta per te.
   Lavori per una gloria umana? No. Lavori per la gloria mia. E allora non occuparti e preoccuparti dei cavilli umani o delle lodi umane. Tu fa’ la tua parte. Il tuo premio sarò Io. Gli altri, se non sapranno fare la loro e del mio dono non faranno conto, avranno il giusto compenso.
   Sta’ calma nella tua felicità che è il più bel segno della provenienza di questi scritti. La tua felicità viene dalla tua trasformazione nel Bene. Il tuo angelo ti guarda compiaciuto perché ti vede mutata in Me. Aiuta come puoi, quanto puoi, l’opera del tuo Gesù. Opera un continuo lavoro su te stessa. Devi tendere alla Perfezione. Soffri per riuscirvi e soffri per i fratelli così sordi alle voci dell’amore.
   Se ti ho fatto cisterna della mia parola perché gli assetati vi bevano, tu devi aspirare la Parola, a costo di un sacrificio continuo. Sofferenze della carne, sofferenze del cuore, sofferenze della mente, sofferenze dello spirito, tutto ti deve servire a questo scopo. Io tutto permetto perché voglio che sempre più la tua potenza di vittima, che col suo patire conquista anime al Cielo, si accresca.
   Del dubbio che Satana tenta inocularti, unica arma che gli resta per turbarti, dubbio che tu sia in errore, Io ti rassicuro. Vivi sicura in Gesù.
   Va’ in pace. Se anche il mondo respingesse il tuo dono, Io non ti leverei il miele della mia Parola, ed essa rimarrebbe tutta in te come un forziere regale di cui saresti assoluta regina. Dormi con la mia benedizione.»
   Dice Gesù:
   «Quando il Creatore creò la Terra la trasse dal nulla adunando i gas dell’etere, già creato e divenuto il firmamento, in una massa che rotando si solidificò come valanga meteorica che sempre più cresceva intorno ad un nucleo primitivo.
   Anche la vostra Negazione (chiamo negazione la Scienza che vuole dare spiegazioni negando Dio) ammette la forza centripeta, la quale permette ad un corpo di roteare senza sperdere parte di sé, ma anzi attirando tutte le parti al suo centro. Avete le macchine che, se pur grandiose, ripetono in maniera microscopica la potenza centripeta creata da Dio per creare i mondi e tenerli obbligati a rotare intorno al sole, pernio fisso, senza precipitare fuor delle celesti vie, loro segnate, turbando l’ordine creativo e provocando cataclismi di una distruzione incalcolabile.
   La Terra, formandosi così nella sua corsa di proiettile nebulare che si solidifica traversando gli spazi, dovette per forza rapire ad essi emanazioni ed elementi provenienti da altre fonti, i quali e le quali sono rimaste chiuse in essa sotto forma di fuochi vulcanici, zolfi, acque e minerali diversi, i quali affiorano alla superficie testimoniando la loro esistenza ed i misteri, che con tutta la vostra scienza non riuscite a spiegare con esatta verità, della Terra, pianeta creato dal nulla da Dio, Padre mio.
   Quante forze buone ancora ignorate voi che siete maestri nello scoprire ed usare le forze malvagie! Queste ultime al Male le chiedete, ed esso ve le insegna per farvi suoi torturati ed i torturatori dei vostri simili in suo nome e per suo servizio. Ma le forze buone non le chiedete al Bene che paternamente ve le insegnerebbe come insegnò ai primi uomini, che pure erano colpevoli e condannati da Lui, i mezzi, e i modi da usarli, della loro esistenza terrena.
   Vi sono sorgenti benefiche e succhi salutari che ancora ignorate e che vi sarebbe così utile conoscere. Non solo: ve ne sono taluni che conoscete ma che non volete usare preferendone altri, vere droghe d’inferno, che vi rovinano anima e corpo.
   Cessano forse per questo di esistere quelle sorgenti, nelle cui stille sono disciolti sali rapiti ai minerali chiusi nel seno del vostro pianeta ed affioranti da strati e per vene del suolo sino alla superficie, algide o bollenti, insapori, incolori, inodori, o dal sapore, dal colore, dall’odore sensibile ai vostri sensi? No. Esse continuano a crearsi come il sangue nel vostro corpo, nell’interno della Terra, per un processo di assimilazione e di trasformazione continua come è quella del cibo che nel vostro stomaco si fa sangue nutrendo i tessuti ed i midolli, gli organi e le cellule, che poi sono produttori del sangue. Esse continuano a gemere così come il sudore continua ad affiorare attraverso ai tessuti. Esse obbediscono. Quando ciò non fosse più, avverrebbero le esplosioni terrestri e la Terra, come caldaia senza aperture, deflagrerebbe dandovi la morte.
   Maria, Io voglio che tu sia come una di queste sorgenti.
   Io ti nutro con un processo di assimilazione a Me che la mia bontà ha voluto. Ma tu, senza preoccuparti se a te vengono o non vengono i malati dello spirito a bere ciò che da te geme e che è Parola mia, devi continuare la tua missione di sorgente che si colma e si lascia attingere o, se non è attinta da coloro ai quali è particolarmente offerta e da chi più dovrebbe, perché non è creduta salutare e santa, trabocca, e ne beneficiano coloro che per caso ne vengono messi a contatto.
   Io alimenterò sempre in te la fonte della mia Parola. Mi basta che tu mi dia amore, umiltà, volontà, spirito di sacrificio. Ma se hai l’amore hai già tutto perché esso è il generatore di ogni virtù. Chi ama è umile verso l’amato in cui vede ogni perfezione. Chi ama è volonteroso per fare contento l’amato. Chi ama non sente ripugnanza al sacrificio, se esso sacrificio può essere utile all’amato. Questo anche per gli amori umani. Questo poi si centuplica quando l’amore è sovrumano.
   E tu che già sai il frutto dell’umiltà e del sacrificio, due calamite potenti che mi attirano con tutti i miei doni soprannaturali, aumenta fino all’annichilimento e fino al delirio l’umiltà e il sacrificio.
   Viva le vittime che sono i deliranti del divino amore, i rapiti in esso, i vincitori del mondo che mettono sotto i loro piedi e i conquistatori di Dio, del Cristo, Vittima suprema!»

[702] di cui parla diffusamente in Apocalisse 13 e in altri capitoli del libro, come abbiamo già annotato nel “dettato” del 3 luglio.
[703] di cui già ho parlato il 9 dicembre con riferimento al libro del profeta Zaccaria. Nel presente “dettato” la scrittrice mette, accanto alla data, il rinvio a Zaccaria 12-14.
[704] di cui parla in Apocalisse 12.
[705] padri loro, il “popolo” di cui si parla in Matteo 27, 25.
[706] Di’ con Me la preghiera riportata in Matteo 11, 25; Luca 10, 21.