MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 210


20 dicembre 1943

   Dice Gesù:
   «Uno dei punti in cui la vostra superbia naufraga nell’errore, che oltre tutto avvilisce proprio la vostra superbia dandovi un’origine che se foste meno traviati di orgoglio ripudiereste come avvilente, è quello della teoria darviniana.[728]
   Per non ammettere Dio, il quale nella sua potenza può aver creato l’universo dal nulla e l’uomo dal fango già creato, prendete per vostra paternità quella di una bestia.
   Non vi accorgete di sminuirvi perché, pensatelo, una bestia per quanto sia perfetta, selezionata, migliorata, perfezionata nella forma e nell’istinto, e se volete anche nella formazione mentale, sarà sempre una bestia? Non ve ne accorgete? Questo depone sfavorevolmente rispetto al vostro orgoglio di pseudo superuomini.
   Ma se non ve ne accorgete, non sarò Io quello che spreca parole a rendervene accorti e convertiti dell’errore. Vi chiedo soltanto una cosa che, in tanti quali siete, non vi siete mai chiesta. E se mi potrete rispondere coi fatti non combatterò più questa vostra avvilente teoria.
   Se l’uomo è il derivato della scimmia, la quale per evoluzione progressiva è divenuta uomo, come mai in tanti mai anni che sostenete questa teoria non siete mai riusciti, neppure coi perfezionati strumenti e metodi di ora, a fare di una scimmia un uomo? Potevate di una coppia di scimmie intelligenti prendere i più intelligenti figli e poi i figli intelligenti di questi e così via. Avreste ormai molte generazioni di scimmie selezionate, istruite, curate dal più paziente e tenace e sagace metodo scientifico. Ma avreste sempre delle scimmie. Se mai vi fosse una mutazione, sarebbe questa: che le bestie sarebbero meno forti fisicamente delle prime e più viziose moralmente, poiché con tutti i vostri metodi e strumenti avreste distrutto quella perfezione scimmiesca che il Padre mio creò per questi quadrumani.
   Un’altra domanda. Se l’uomo è venuto dalla scimmia, come mai ora l’uomo, anche con innesti e ripugnanti incroci, non torna scimmia? Sareste capaci anche di tentare questi orrori se sapeste che ciò potesse dare sanzione approvativa alla vostra teoria. Ma non lo fate, perché sapete che non riuscireste a fare di un uomo una scimmia. Ne fareste un brutto figlio d’uomo, un degenerato, un delinquente forse. Ma mai una vera scimmia. Non lo tentate perché sapete in anticipo che fareste una pessima riuscita e la vostra riputazione ne uscirebbe rovinata.
   Per questo non lo fate. Non per altro. Perché di avvilire, per sostenere una vostra tesi, un uomo al livello di un bruto, non sentite nessun rimorso né orrore. Siete capaci di questo e di ben altro. Siete già voi dei bruti poiché negate Dio e uccidete lo spirito che vi differenzia dai bruti.
   La vostra scienza mi fa orrore. Avvilite l’intelletto e come dei folli neppure vi accorgete di avvilirlo. In verità vi dico che molti primitivi sono più uomini di voi.»

[728] teoria darviniana, cioè la teoria evoluzionistica, esposta dal naturalista inglese Charles Robert Darwin (1809-1882).