MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 212


22 dicembre 1943

   Dice Gesù:
   «Riconoscere i benefici che si ricevono è anche fra gli uomini obbligo e segno di cuor gentile. Gli ingrati voi li giudicate severamente. E con ragione.
   Ma come allora dovrà giudicarvi Iddio? Quando trionfate per un beneficio di Dio e vedete riuscire le vostre imprese, perché non trovate una parola per Colui che vi ha dato quella gioia? Perché dite: “Io ho fatto questo”? Perché, gonfi di orgoglio, esclamate: “Il Signore mi ha dovuto per forza ascoltare perché io sono meritevole del suo aiuto”? No. Se il Padre dovesse darvi per quanto meritate, dovrebbe polverizzarvi.
   Ma Egli, per voi che siete duri di mente e di cuore, ribelli e viziosi, sacrileghi e mentitori, non viene meno alla sua promessa giurata d’esservi Padre. E un padre, anche se sdegnato del modo di comportarsi del figlio, non è mai meno padre, se è uomo santo e giusto. Dio è santissimo e giustissimo. Or dunque Dio non vi annienta come meritate, ma vi richiama a Sé con voce di rimprovero in cui è sempre fuso amore.
   Una, due, cento volte vi chiama. Col suo balenare di potenza vi fa presente che, anche se voi vi create altri dèi, Egli è l’unico Dio e le sue parole sono sempre le stesse scritte sulla pietra[729]
   sull’Oreb.
   Voi, ai quali pare più comodo servire un idolo muto e impotente (muto e impotente di opere sante), sprezzate la voce e il comando di Dio poiché li credete pesanti e costrittori. Ma quale, quale più pesante sorte e quale più costrittore dominio di quello che da voi vi imponete e fatto da volere di uomini, i quali sono ben diversi da Dio al quale hanno voltato la faccia e il cuore, e non possono che darvi ciò che vi dànno: dolore e morte?!
   Ora Io vi dico: “Pregate”. Fra voi vi è ancora una minoranza capace di ascoltarmi, di pregare e soffrire per il mondo. A questi dico: “Pregate”.
   È l’ora di deviare il rigore dell’iniziato tormento con la preghiera e l’immolazione. Il dolore e la fede vi fanno accetti al Signore Iddio vostro. Parlate dunque in favore di tutti. Prendete Dio con i lacci dell’amore. Egli, che nessuna forza lega, è come minuscolo uccello preso nella rete, quando un’anima lo circuisce d’amore. Si arrende e benedice. Ricordate a Dio i suoi benefici, non perché Egli abbia bisogno di averli ricordati da voi, ma per mostrare che voi li ricordate. Mentre il mondo bestemmia e uccide, voi osannate al Signore e amate. L’amore è più potente della forza e vince anche l’inferno. Tutto vince l’amore, o miei diletti.
   L’amore piegherà Iddio, che si è irrigidito davanti al disamore di tutto un mondo, ed otterrà da Lui l’unico miracolo che vi può salvare. L’amore aprirà il cuore degli uomini e darà loro vista spirituale a vedere il loro interno orrore singolo che diviene orrore collettivo. L’amore ricondurrà l’uomo sulle vie di Dio. Quando amerete non farete più il male, il grande male scientemente voluto, come ora lo fate.
   Non è pesante seguire Iddio. Egli non vi chiede altro che amore e ubbidienza e rispetto per la sua Maestà superiore a tutte le autorità terrene. Amputate dal vostro cuore, in spirituale circoncisione, quanto è anello di peccato che impedisce al vostro cuore di pulsare nell’onesto palpito del Bene e di crescere nella santa Carità.
   Sta a voi di scegliere fra la mia benedizione e la mia maledizione. Io rispetto il vostro arbitrio. Vi illustro solo i frutti del­l’u­na e dell’altra. La mia benedizione vi darà pace e pane, serenità di giorni e prosperità di interessi. La mia maledizione vi lascerà le vostre guerre e stragi, e di suo vi darà siccità o intemperie, pestilenze e fame, poiché non può il castigo di Dio darvi di che empire i vostri due bassi amori: ventre e borsa.
   Scegliete. E non dite che non vi amo perché non impongo il bene. Troppi fra voi pregano Satana perché compia per essi i suoi prodigi. Distruggereste il Bene se Io ve lo imponessi.
   Occorre prima che non siate popolo voi che adorate la Bestia, ma sian popolo coloro che si ricordano di Dio. Allora il Male sarà bilanciato dal Bene e neutralizzato da esso. Non solo: ma il bene che fate attirerà il Bene del Cielo sempre in misura crescente, perché Dio altro non chiede che di effondersi in amore su voi, e voi conoscerete l’èra di pace promessa[730] alla mia nascita agli uomini buoni.»

[729] scritte sulla pietra, come è detto in Deuteronomio 10, 1-5. Accanto alla data del “dettato” la scrittrice mette il rinvio a Deuteronomio 9-11.
[730] promessa, come è detto in Luca 2, 14.