MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 91


15 agosto 1943

   Dice Gesù:
   «Dei tuoi scritti va usato così.
   La parte che è tua avrà il solito valore informativo per la cu­riosità dell’uomo, che vuole sempre scandagliare sui segreti delle anime.
   La parte che è mia, e che va separata dalla tua, avrà valore formativo perché in essa vi è voce evangelica, e questa voce evangelica ha sempre valore di formazione spirituale, quale che sia il modo con cui viene a voi. Anche quando il modo, o i modi, con cui essa è pervenuta alla portata delle anime, non sono più di questa Terra, essa resta quello che è e non perde il suo valore.
   Ero riluttante a dare la nuova formula di preghiera per oggi, perché so che è sentita meno ancora di quella del giugno.[238] Allora si chiedeva che le bombe risparmiassero case e persone di Viareggio, e questo era argomento comprensibile alla ottusità e alla paura umana. Oggi si chiede una cosa più alta e universale e, doloroso a constatarsi, non universalmente desiderata, non desiderata neppure dalla totalità del piccolo nucleo viareggino.
   Guerra vuol dire rovina di molti, ma anche utilità di molti e davanti all’utilità propria l’uomo trascura l’utilità collettiva. Vi amate così poco fra di voi che vivete ognuno chiuso nel proprio egoismo e armato di aculei per il vicino. Perciò, se era poco sentita dallo spirito la prima preghiera, ma era sentita solo dalla carne che tremava di paura per se stessa e per il suo avere di case, questa è detta con lo spirito ancor più sordo.
   Non è così che si ottiene ciò che si chiede. La tregua delle armi verrà, perché deve venire, ma non sarà che tregua. E altro è tregua e altro è pace. Pace vuol dire concordia esterna e interna, cercata e voluta con vista e affetto spirituale.
   Se sapeste venire a Me colle labbra e l’anima monda e accesa di vera carità, vi darei questa pace. Ve la darei contro tutti gli ostacoli che il Male mettesse per impedirla, perché Io sono il Vincitore eterno. Ma anche fra i non molti che oggi pregheranno nelle chiese per questo, pochi, pochi, pochi avranno i requisiti che fanno potente la preghiera. È una verità dolorosa e spaventosa, ma non giova nasconderla, poiché il suo male resta anche se nascosto.
   Poveri uomini, come siete cattivi! Se tuonassi questa verità dai Cieli, l’uomo ne resterebbe offeso come i farisei quando li denunciavo scoprendo le loro occulte magagne.
   Ma è come dico. La pace santa e vera non è desiderata da tutti. Siete così ottusi e impastati di tendenze malvagie che non riuscite neppure a sentire il tono della verità che Uno, da più di voi, vi svela. Ma la verità è quella, non vi può essere altra verità poiché ve ne è una sola.
   Siamo sempre a quel discorso:[239] “Se ci fossero dieci giusti...”. Ma i giusti sono così pochi contro la massa degli ingiusti. Satana ha un numero sterminato di figli e servitori. Il Figlio di Dio, di veri figli e veri servi ne ha un numero insignificante. E in questo squilibrio sta la causa della vostra rovina.»

[238] del giugno, precisamente del 5 giugno.
[239] quel discorso dell’11 e 24 giugno e del 1° luglio.