MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 7


14 maggio 1943

   Ma dopo il Calvario viene sempre il Paradiso. Che notte di beatitudine!
   Dalle 19 alle 22 mezza morta, sprofondata nelle nebbie del collasso. Dalle 22 alle 24 in dormiveglia. Poi nella smania della soffocazione. Così mi trovò l’allarme dell’1,05. Cominciai a pregare, come sempre, per coloro che erano sotto le bombe. Ma poi la preghiera cambiò, senza volere, in dolcissimo colloquio. Mi sentivo proprio viso a viso con Gesù, meglio, contro il suo Cuore. Non sono stati discorsi lunghi. No. Brevi frasi, proprio da Sposo a sposa, da innamorati, per dirsi che ci si ama con tutto il cuore… Ne sono rimasta profumata. Ne sono rimasta saturata, come immersa in un mare di gioia, di dolcezza, di pace.
   Ho visto dileguarsi l’ora beata con un santo rammarico… Ma era giusto avesse fine. Solo in Paradiso non finirà. Ora vivo nel suo ricordo, nell’eco che ancora vibra in fondo al cuore e che mi dà voglia di cantare, di ridere, di amare, con centuplicato ardore, tutte le creature, poiché sono satura di amore, nutrita e consumata da esso.