MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 11


24 maggio 1943

   Come è buono il Signore! Quando io contemplo la bontà sconfinata di Dio mi sento sciogliere il cuore di gratitudine e di amore. E anche di dolore, perché vedo come sono pochi quelli che vedono quanto sia buono il Signore.
   Molti per dirlo “buono” vogliono da Lui cose strepitose, salvo poi proclamarlo non buono se appena appena uno è colpito da qualcosa di spiacevole. Ma è “buono” sempre, è un vero “Papà” per i suoi figli fedeli, ed è buono anche coi meno fedeli per i quali prodiga infiniti tesori di amore paziente che sa attendere il ravvedimento.
   Ma coi suoi figli fedeli, poi! Con quelli che mettono la loro mano di figli nella sua mano di Padre e vanno così, guardandolo con il santo, amoroso orgoglio di figli innamorati del genitore, oh! con quelli, che poema, che perfezione di bontà opera Iddio! Ha delle previdenze commoventi, di tutte le ore, di tutti gli eventi. Non solo i bisogni ma anche i minimi desideri dei suoi piccoli figli fedeli Egli muta in realtà e ci dà queste realtà come doni, come premi, proprio come un buon “Papà”, per farci lieti.
   Penso a quella frase[21] evangelica: “Nessuno ha abbandonato casa e parenti per amor mio che non riceva il centuplo adesso, e nel tempo avvenire la vita eterna”; e all’altra: “Date e vi sarà dato; vi sarà versata in grembo una misura buona, piena, agitata e traboccante”.
   Sì, è proprio così. A chi mette Dio sopra ogni cosa e fa di Dio il suo centro, del lavoro per il Signore il suo scopo, Iddio dona non solo la mercede proporzionata al compiuto ma il “centuplo” fino al superfluo, in misura traboccante, poiché Iddio è così grande Signore che può coprire di tesori a dismisura i suoi sudditi fedeli, ed è sì buon Padre che è per Lui gioia, nella gioia della sua Essenza, dare la gioia alle sue creature… Né i suoi tesori di Re e di Padre possono temere di esser consumati poiché, come da inesausta fonte, trabocca dal seno della Triade Eterna un continuo fluire di potenza che si evolve in grazie per coloro che lo amano.

[21] a quella frase, che è in Matteo 19, 29; e all’altra, che è in Luca 6, 38.