MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 45


2 luglio 1943

   Ore 10,15

   Dice Gesù:
   «Scrivi subito mentre Io sono ancora in te col Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità. Perciò hai la pienezza della Sapienza in te.
   Maria visse eucaristicamente per quasi tutta la vita.
   La Madre non è diversa dal Figlio. Non nella natura umana, non nella missione sopraumana di Redenzione.
   Il Figlio, per toccare l’apice del dolore, dovette provare la separazione dal Padre: nel Getsemani, sulla Croce. Fu il dolore portato ad altezze e asprezze infinite. La Madre, per toccare l’apice del dolore, dovette provare la separazione dal Figlio: nei tre giorni della mia sepoltura.
   Allora Maria fu sola. Le rimase solo la Fede, la Speranza, la Carità. Ma Io ero assente. Fu la spada non confitta, ma trapassante, ma frugante nel suo Cuore. Non ne morì per unico volere dell’Eterno. Perché, per la Piena di Grazia, restare priva del­l’unione col suo Figlio e Dio era tale spasimo che senza una speciale grazia ne sarebbe morta.
   Molte sono le pagine segrete che non conoscete circa la vita della Purissima Corredentrice. Ve l’ho già detto[109]: “I segreti di Maria sono troppo puri e divini perché mente d’uomo li possa conoscere”. Ve ne accenno solo quel tanto da aumentare in voi la venerazione alla più Santa del Cielo, dopo Dio.
   Quell’ora dolorosissima, nel mare di dolori che fu la vita di mia Madre, consacrata al supremo dolore e alla suprema gioia dal suo concepimento, ci voleva per completare[110] quanto mancava alla mia Passione.
   Maria è Corredentrice. Dunque, tutto essendo in Lei inferiore solamente a Dio, anche il suo dolore dovette essere quale nessun dolore di creatura umana giungerà mai ad essere.
   Ora va’ avanti a pregare. Veramente te l’avevo fatto capire, ma la tua imperfezione aveva confuso tutto. Lo ripeto per chiarezza del Padre e tua.»
   E noi siamo belli e serviti!… Vedo Gesù-Maestro, bianco vestito, a fianco del letto, dove sta lei quando confessa.

   Stesso giorno, ore 14

   Dice Gesù:
   «Nel mio Vangelo non v’è passo che non abbia riferimenti col soprannaturale. Oggi ti faccio osservare il fatto[111] della donna curvata da 18 anni.
   I pseudo superuomini di ora negano che il demonio possa essere autore di infermità fisiche. Molte cose negano i superuomini. Troppe. Non si accorgono che i “posseduti”, ora, sono loro. Negano esservi infermità causate da forze extranaturali. Non sanno però, con forze naturali, comprendere e curare certe infermità. Non lo possono appunto perché certe infermità hanno radice fuori dalla carne e opprimono questa, ma non nascono da questa. Nascono nelle zone dove si agitano i regni dello spirito.
   I regni dello spirito sono due: uno, celeste, viene da Dio; l’altro, maligno, viene da Satana.
   Dio dà, talora, ai suoi predestinati, infermità che sono passaporto per il Regno divino. Satana dà, ancora più di frequente, infermità che sono vendetta contro il servo di Dio o balzello sui poveri che hanno ceduto alle sue seduzioni. Poveri di una povertà orrenda perché è perdita della vera ricchezza: quella della grazia che vi fa figli e eredi di Dio.
   I rimedi umani sono inutili in tali casi. Solo il dito di Dio cancella il decreto di miseria e sottoscrive al decreto di liberazione. Colui che è liberato guarisce dal “possesso” se è posseduto. Colui che è liberato entra nel Cielo, se la sua infermità è da Dio.
   Ma oltre alle infermità della carne ci sono le infermità dello spirito. Sono opera del Maligno. Esse vi curvano, vi fanno dibattere e schiumare, vi ottundono sensi e parola, vi portano ad aberrazioni morali peggio delle malattie della carne, perché curvano e ottundono l’anima.
   Io le posso guarire. Io solo. L’anima liberata dall’influsso che la teneva curvata si raddrizza e glorifica il Signore, come la donna del Vangelo.
   Tu lo provi. La tua carne muore e lo senti. Ma come ti senti libera e forte poiché il tuo Maestro t’ha guarita! Una padronanza virile e pacifica ha invaso il tuo spirito. Hai la sensazione di catene cadute infrante ai tuoi piedi.
   Ora Io ti dico: “Seguimi. Seguimi col tuo spirito nuovo e non più peccare, perché Satana non possa gettare il suo laccio su te. Se mi seguirai da presso, egli non ti potrà nuocere, perché chi mi segue non pecca e, non peccando, non si asservisce a colui che vuole fare di voi dei nemici miei”.»

[109] già detto il 19 giugno.
[110] per completare…, come in Colossesi 1, 24.
[111] il fatto, che è riportato in Luca 13, 10-17.