MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1944 CAPITOLO 263


22 febbraio 1944

   [Precede il capitolo 637 dell’opera L’EVANGELO]

   [Dice Gesù:]
   «Piccolo Giovanni, abbi pazienza. Vi è dell’altro. E facciamo anche quest’altro per fare contento il tuo Direttore e compiere l’opera. Voglio che questo lavoro sia consegnato domani: mercoledì delle Ceneri. Voglio che tu abbia finito questa fatica perché… ti voglio far soffrire con Me.

   [Seguono i brani 11-13 del capitolo 41 dell’opera L’EVANGELO]

   Ora fate bene attenzione a ciò che dico. Voglio che questo fascicolo[150] sia fatto così:
   I dolore: La presentazione al Tempio.
   II dolore: La sosta in terra d’Egitto.
   III dolore: Lo smarrimento mio nel Tempio.
   IV dolore: La morte di S. Giuseppe.
   V dolore: Il mio commiato a Nazaret. Poi il dettato del 10-2-44.
   VI dolore: La descrizione della visione del 13-2 (4 punti: la sinagoga, la casa di Nazareth, la predica di Gesù nella sinagoga, il colloquio con la Madre dopo esser fuggito da Nazareth).
   VII dolore: Visione del 14-2. Poi dettato del 15-2. Poi dettato del 16-2.
   VIII dolore: La Cena di Pasqua.
   IX dolore: La Passione, prendendo la visione dell’11-2-44[151] e col­legandola con quella del 18-2.
   X dolore: La Sepoltura di Gesù (19-2). Poi visione e dettato del 20-2. Visione e dettato del 21-2. Visione e detta­to del 22-2 sino al punto segnato così[152]. L’altro det­tato sul ritrovamento di Gesù nel Tempio va messo al suo posto al III dolore.
   Il Padre farà prima il fascicolo solito per lui e per te, e tu lo correggerai perché non ci sia neppure un errore. Poi farà quelle copie che vuole per gli altri. Naturalmente ogni visione va accompagnata dal suo dettato.
   Il Padre voleva tutto ciò per Pasqua. Io la volevo per preparazione alla Pasqua e te la faccio consegnare oggi, poiché sono già le 4,30 del Mercoledì delle Ceneri, primo giorno di Quaresima.
   Al lavoro, figli. E siate benedetti. E benedetti coloro che accetteranno il dono con semplicità di cuore e fede. In essi si accenderà quel fuoco che il Padre oggi auspicava. Il mondo non muterà nella sua ferocia. È troppo corrotto. Ma essi ne saranno consolati e sentiranno crescere in loro la sete di Dio che è fomite di santità.
   Va’ in pace, piccolo Giovanni. Il tuo Gesù ti ringrazia e benedice.»

   [Seguono, in data 24 e 25 febbraio, i capitoli 46 e 47 dell’opera L’E­VAN­GELO]

[150] questo fascicolo è uno dei fascicoli dattiloscritti formati dal Padre Migliorini, come abbiamo annotato in calce al 4 febbraio. A questo fascicolo potrebbe riferirsi la seguente annotazione senza data, che la scrittrice mette sul risguardo interno del quaderno n. 15, il cui primo scritto (il capitolo 42 dell’opera maggiore) è del 5 febbraio 1944: Dettati sui Dolori. Prima di questo del 5-2 vanno messi nel fascicolo dattilografato quello della Presentazione [spazio in bianco] e quello della fuga in Egitto, ossia della sosta nell’esilio della Sacra Famiglia. Così dice il Signore.
[151] 11-2-44 è nostra correzione da 11-2-43
[152] segnato così: segue una specie di grosso asterisco. Lo stesso segno è al termine del testo autografo del capitolo 637 dell’opera maggiore, scritto il 22 febbraio.