MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1944 CAPITOLO 273


5 marzo 1944

   Dice Gesù:
   «O voi cristiani del ventesimo secolo, che ascoltate come racconti fiabeschi le storie dei miei martiri e vi dite: “Non può esser vero! Come lo può essere? Infine erano anche essi uomini e donne! Ciò è leggenda”, sappiate che ciò non è leggenda. Ma è storia. E se voi credete alle virtù civiche degli antichi ateniesi, spartani, romani, e vi sentite esaltare lo spirito per gli eroismi e le grandezze degli eroi civili, perché non volete credere a queste virtù soprannaturali e non vi sentite esaltare lo spirito e spronarlo a eletta imitazione al racconto delle grandezze e degli eroismi dei miei eroi?
   Infine, vi dite, erano uomini e donne. Sicuro. Erano uomini e donne. Voi dite una grande verità e vi date una grande condanna. Erano uomini e donne e voi siete dei bruti. Dei degradati dalla somiglianza con Dio, dalla figliolanza di Dio, al livello di animali solo guidati dall’istinto ed imparentati con Satana.
   Erano uomini e donne. Erano tornati “uomini e donne” per mezzo della Grazia, così come erano il Primo e la Prima nel Terreste Paradiso.

   [Seguono i brani 1-7 del capitolo 17 dell’opera L’EVANGELO]

   I miei martiri hanno tenuto a compiere la loro missione e il ministero ricevuto da Me di santificare il mondo e rendere testimonianza al Vangelo. Di nessun’altra cosa si sono preoccupati. Essi, per la Grazia vivente in loro e da loro tutelata con una cura quale non davano per la pupilla dei loro occhi e per la vita che gettavano con ilare prontezza, sapendo di gettare corruttibile spoglia per acquistarne una incorruttibile di infinito valore, erano tornati “uomini e donne”, non più bruti. E da uomini e donne, figli del Padre celeste, vivevano e agivano.
   Come dice Paolo[186], essi “non hanno bramato né oro, né argento, né vesti da alcuno”, ma anzi si sono fatti spogliare e si sono volontariamente spogliati di ogni ricchezza, fin della vita, “per seguire Me” sulla Terra e nel Cielo.
   “Con le loro mani” sempre come dice l’apostolo, “han provveduto al bisogno loro e di altri”, hanno dato la Vita a sé ed hanno portato altri alla Vita.
   “Lavorando hanno soccorso gli infermi” di quella tremenda infermità che è il vivere fuori della vera Fede e hanno tutto se stessi prodigato a questo scopo dando affetti, sangue, vita, fatiche, ogni cosa, ricordando le parole mie che ti ho detto tre giorni or sono: “Dare è ricevere”, “Dare è meglio che ricevere”, quelle parole che oggi, quando ti ho fatto aprire il Libro al capo 20 degli Atti e al versetto 35°, tu hai letto con un sussulto, perché hai ricordato di averle udite da poco, e sei corsa a cercarle. E trovatele hai pianto, perché hai avuto una conferma che sono Io che parlo.
   Sì, sono Io. Non temere. Tu neppure te ne accorgi di quali verità divieni canale. Come l’uccellino sul ramo che canta felice quel canto che da millenni Dio ha messo nella sua piccola gola, e non sa perché escono quelle date note e non altre, e non sa di dire con quelle il suo nome e il nome del suo Creatore, così tu ripeti quella Parola che parla in te e non sai neppure quanto essa è profonda nelle sue enunciazioni.
   Ma resta così: bambina. Amo tanto i bambini. Lo hai visto.[187] Non m’hai visto ridere altro che con essi. Essi erano per Me la mia gioia d’Uomo. La Madre e il Discepolo, la mia gioia d’Uomo-Dio e di Maestro. Il Padre, la mia gioia di Dio. Ma i bambini il mio sollievo giocondo sulla Terra tanto amara.
   Resta così: bambina. Il tuo Salvatore, schiaffeggiato da tanti uomini, ha bisogno di rinfrescare le sue gote sulle gote dei bambini. Ha bisogno di appoggiare la sua fronte su dei capi che sono amorosi e senza malizia.
   Vieni, piccolo Giovanni, dal tuo Gesù. E restami sempre bam­bina. Il regno dei Cieli è di chi sa avere un’anima di fanciullo ed accogliere la Verità con la fiduciosa prontezza di un fanciullo.
   Sono Io, non temere. Io che ti parlo e ti benedico. Va’ in pace, piccolo Giovanni. Domani ti manderò Giovanni.»

[186] dice Paolo in Atti 20, 33-35; tre giorni or sono, nel “dettato” del 2 marzo.
[187] Lo hai visto il 7 febbraio (capitolo 396 dell’opera maggiore).