MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DEL 1944 CAPITOLO 298


27 aprile 1944

   Le sofferenze fisiche, morali, spirituali si accumulano, e così le insofferenze. Tutto mi fa soffrire. Anche la vista di un fiore, prima tanto amati, ora mi è indifferente, anzi mi è cagione di pianto. Non voglio nulla poiché non ho Dio. Rileggo263 Suor M. Gabriella e più che mai me ne sento uguale nel dolore. Il clima, l’aria, la luce, l’acqua, tutto mi è nocivo. I piccoli avvenimenti, conseguenza del crudele sfollamento, acutizzano il mio soffrire. Piango tutto il giorno fino ad essere esausta. Sento gli altri ridere e scherzare. Li vedo stare lontani senza pietà. Gli altri: i familiari, voglio dire. Perché estranei non ne desidero. Si avvera quanto prevedevo. Confinata quassù, sono una dimenticata. Tanto volentieri dimenticata ora che non sono più quella che ospita e consola, ma sono colei che deve badare a sé ed essere consolata. E Dio non viene. Prego come dice il Padre. Ma Dio non viene. Mi fa impazzire di dolore. Eppure, sebbene in queste condizioni, rinnovo l’offerta di me per i soliti scopi: Pace, Regno di Gesù, ecc. ecc., mettendo per unica riserva questa: “farmi tornare a casa mia”. Anche Suor Gabriella aveva messo una riserva, ed era creatura angelica. Posso metterla io pure. Non si deve pretendere l’impossibile da un’anima di uomo. E chi predica il dono totale senza riserve sono proprio quelli che per se stessi non sanno offrire neppure uno sgraffio.

[263] Rileggo la biografia di suor M. Gabriella (1914-1939), trappista di Grottaferrata, offertasi a Dio per l’unità dei cristiani, già ricordata il 10 maggio 1943.