MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DEL 1944 CAPITOLO 349


1 luglio 1944

   Preziosissimo Sangue. Sabato

   Ieri non ho scritto perché ero in agonia e Gesù mi ha lasciata riposare e soffrire.
   Dice426 ora S. Giovanni:
   «Io, testimone, vi testifico che il Cristo Gesù, per averci amato sino ad odiare Se stesso – poiché per amore di noi si è dato in mano degli uomini e della morte, Egli, il Vivente eterno – ha effuso tutto il suo Sangue per noi.
   Io ve lo testifico, che ho messo i miei piedi sulle impronte lasciate da Lui per le vie di Gerusalemme e che sotto la croce ricevetti sul capo stille del suo Sangue, e Sangue e acqua vidi colare dal costato aperto, e tutto di Sangue fui tinto quando lo staccammo di croce come grappolo tanto maturo da esser aperto in ogni sua parte e colante umore per farne vino che inebria e ristora.
   Coloro che bestemmiano dicendo non essere stato il Cristo vero Dio e vero Uomo, per pietà dell’anima loro cessino di bestemmiare.
   Nulla impediva al Verbo di Dio di apparire fra gli uomini materializzando il suo divino spirito, già uomo fatto, adulto, apparso per prodigio fra le turbe per ammaestrarle nella perfezione della Legge e redimerle con la Parola. Nulla ancora poteva impedire al Potente di non soltanto materializzare il suo spirito ma di renderlo in tutto simile al nostro in un corpo munito di vera carne, vere vene, veri nervi, vere ossa, vero sangue, conoscendo che per la Parola gli uomini non si sarebbero redenti e che per la Giustizia era necessario un Sacrificio. Gli angeli si sono materializzati e così facciamo noi quando dobbiamo apparirvi per divina volontà. Sangue hanno gemuto particole e simulacri per scuotere i vostri dubbi e le vostre indifferenze.
   Ma perché la Negazione non avesse scuse, ecco che Egli volle divenire piccolo germe che matura in un seno di donna e poscia piccolo bambino che geme e sugge per vivere, e poi fanciullo, adolescente, giovane e uomo come il più grande e il più piccolo fra i nati di donna. Ché, in verità, il nascere ed il morire ci fa tutti uguali. Ed Egli, il Dio, non volle esser diverso da noi, posto che per amore volle divenire l’Uomo.
   Unicamente diverso fu nella Perfezione sua e nella sua Passione, che così completa e orrenda – di carne, di mente, di cuore e di spirito – nessuna creatura patì. Ed Egli per Sé la volle essendo in verità Colui che nessun castigo meritava, essendo l’eterno Innocente la cui attività è solo amore e luce, scienza e bontà.
   Prese dunque un’anima e con essa scese nel seno senza macchia.
   O felice anima creata dal Padre per esser l’anima del suo Verbo incarnato! O felice seno che portò la perfezione della sua immacolatezza alla perfezione della Maternità divina e riempì il suo alvo della Luce! Faro del mondo, sinché il mondo avrà vita, sei divenuto, seno beato della Madre di Gesù e mia! Torre di Davide, perlacea torre, torre d’avorio, torre di giglio, splendente più della luna per il Sole che si rinchiuse in te!
   Prese anima il mio Signore e la vestì di una carne che si nutriva e si formava col sangue della Vergine, ed è stupore che rosso fosse più del rubino quel sangue che Egli aveva preso dalla Pura in cui pareva dovesse esservi solo candore più netto di quello che veste il giglio. Prese carne poiché l’Amore aveva fecondato l’Amorosa di Dio, onde si può dire che Gesù Cristo sia il frutto dell’Amore perfetto sposatosi al più perfetto amore, che Gesù Cristo sia il Fuoco fuso con la neve per fare la Materia più preziosa, sacra e pura, che la Creazione abbia espresso e visto fiorire.
   E quest’anima, come noi facciamo, rese, con grande grido, quando, consumato il Sacrificio, ebbe il cuore e le vene vuote di sangue e, per mostrare che nella sua carità nulla si era riservato, per il costato aperto gridò: “Eccomi morto per voi”, gemendo l’ultima goccia di sangue e l’acqua della carne estinta acciò non aveste a dire: “Egli non era uomo e non morì realmente”.
   Egli era uomo e dell’uomo che muore ebbe tutti i languori e gli strazi. Egli morì realmente poiché nessuno sarebbe vissuto dopo la profonda lanciata attraverso lo squarcio della quale io vidi il cuore, aperto non diversamente di quello dell’agnello che il beccaio espone nella sua bottega, e il polmone fermo e rattratto dopo l’ultimo anelito. Lo spirito, l’acqua e il sangue testimoniano in terra che Gesù Cristo era Uomo. Come la sua parola, che la voce del Padre e l’apparizione su Lui dello Spirito confermano427, attesta essere Egli il Figlio di Dio.
   Non vogliate avere dubbi. Né sulla sua natura divina. Né sulla sua natura umana. Trionferanno coloro che hanno vinto il mondo. Il mondo, che nega poiché saturo d’odio satanico, non può credere che ci fu chi amò tanto da umiliarsi, essendo Dio, ad esser Uomo, e da volere la morte per ridarci la Vita.
   Il mondo si vince con la fede. E la fede vi attesta che Gesù Cristo, nostro Signore, è vero Dio e vero Uomo, e che per amor nostro prese carne nel seno di Maria e, nato non da potere d’uomo ma per divino sponsale, morì per noi sulla croce dando per noi tutto il suo preziosissimo Sangue, chiedendoci in cambio solo di credere, sperare, amare Lui ed in Lui.
   Questo è quel Sangue428 nel quale si fanno monde le stole dei credenti e degne di splendere davanti al trono di Dio. Questo è quel Sangue che come fiume sgorga dal trono dell’Agnello e nutre l’albero di Vita i cui frutti sono medicina del mondo, e chi sta alla sua ombra non conoscerà più pianto, né fame, né sete, né dolore, perché saranno finite per esso tutte le miserie della carne e lo spirito sarà beato in Gesù Signor nostro. Così sia. Così sia per tutti i tuoi servi, o Signore! Per tutti vieni, Signore Gesù!
   La grazia del Signor nostro Gesù sia sempre con te.»
   E il mio S. Giovanni mi rapisce in Cielo. Quanto era429 che non sentivo la sua dolce voce, la più bella dopo quella di Gesù e Maria! Se lei la sentisse una volta sola, anche una frase sola, detta da questa voce, non la dimenticherebbe più. Udirlo parlare è un riposo e una forza. Pacato, passionale e potente, egli è proprio l’aquila che porta verso il Sole. Sono tanto contenta che proprio oggi e proprio lui abbia parlato del preziosissimo Sangue, del quale io sono tanto amorosa.
   Tredici anni fa avevo fatto l’offerta totale di me. Proprio nella festa del Sangue di Gesù. Non mi pento d’essermi data. Potessi tornare indietro, anche ora che so cosa vuol dire essersi data, lo rifarei subito. Per la mia generosità – non ho che quella – Dio mi usi misericordia e alla povera formica dia ali per salire a Lui.

[426] Dice, a commento di 1 Giovanni 5, 5-8, che è il rinvio messo dalla scrittrice accanto alla data.
[427] confermano (che è nostra correzione da conferma) in Matteo 3, 16-17; 17, 5; Marco 1, 10-11; 9, 7; Luca 3, 21-22; 9, 34-35; Giovanni 1, 32-34.
[428] Questo è quel Sangue… fino a … vieni, Signore Gesù! trova riscontro in Apocalisse 7, 9-17; 22, 1-5.20-21.
[429] Quanto era…, precisamente dal 6 marzo; l’aquila, come nel “dettato” del 15 giugno; l’offerta totale di me, di cui parla nell’Autobiografia, verso la fine del penultimo capitolo della parte quarta.