MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1944 CAPITOLO 384


14 agosto 1944

   [Precede il capitolo 377 dell’opera L’EVANGELO]

   Per quanto io sia stanchissima, perché il mio Signore in questi ultimi sette giorni ha usato delle mie forze in modo… esuberante, ed ora io non ne ho più, sento il bisogno di porre, alla fine di questo quaderno, una nota567 che forse le sarà utile. La metto qui apposta perché, ormai letta da Paola l’ultima visione, questo quaderno non sarà più preso in mano da alcuno e non sarà perciò letta questa nota altro che da lei.
   Le ho parlato, e scritto, in quel foglio che le ho dato l’11 luglio, di quel fatto che mi succede di vedere le persone non per quello che appaiono ma per quello che realmente sono nel loro interno. Fenomeno che mi fa tanto soffrire, perché mi sfronda illusioni e mi fa provare ribrezzi che devo superare con un sovrabbondare di carità. È tanto triste dire: “Per costui è tutto inutile. È una cancrena insanabile”. E doverlo avere vicino, sentendo il lezzo del suo padrone: Satana, che lo tiene afferrato e non lo lascia!…
   Forse lei, come io del resto, sentendo quella mia confidenza dell’11 luglio, avrà pensato che in questo vedere uno col volto di demone, brutto da esser repellente, venisse anche dal mio particolare stato d’animo, irritato contro costui. Lo volevo credere anche io. Avrei preferito pensare che ero io che mancavo di carità anziché che fosse lui ad esser quale lo vedo.
   Sono ormai 34 giorni che io le ubbidisco, Padre, e che, come ho scritto in calce alla visione e dettato del 9 c.m., io non solo non ho parole di rimprovero, ma neppure pensieri. Mi sforzo a non pensare mai all’accaduto e a come si sono condotti meco i miei ospiti, nonostante che mancanze di tatto e di affetto da parte di essi non manchino tuttora. Escludo Paola.
   Ma quel fenomeno resta. Tale e quale. Io non lo vedo quasi mai mio cugino, e se lo vedo è per pochi minuti al giorno. Ma sul suo viso di carne mi affiora sempre l’altro… e faccio sforzi per non fare atti di paura o ribrezzo.
   Intanto le dico che, nonostante che io e Paola si sia accennato alla bellezza dei dettati da un mese a questa parte, all’Ora del Getsemani dettata il 6 luglio ecc. ecc., egli non ha più chiesto di leggerli. Sono ormai due mesi: 18 giugno – 14 agosto, che egli se ne disinteressa completamente. Prima, da quando si è qui, era una cosa stanca, saltuaria. Poi è stato l’abbandono assoluto. Non che io pretenda che si legga… ma mi fa male vedere che neppure la bellezza letteraria dei dettati lo seduce più. Speravo che qualcosa, attraverso il bello, entrasse. E il bello servisse a far penetrare il santo. Invece…
   Questo per lui. Sensazione vivissima e nettissima. La più netta e difficile a superarsi. Per gli altri, di casa o meno, perdura. Ma nessuno è, fortunatamente, in quelle sventurate condizioni, e perciò il mio spirito soffre meno nella conoscenza. Doppia sofferenza! Di affetto umano, perché gli sono affezionata come parente; e di affetto sovrumano perché vorrei il suo bene come cristiana.
   Questa conoscenza dolorosa mi è però anche di aiuto nel giustificare ogni suo operato, che prima, dato il mutamento avvenuto in pochi giorni, mi rendeva perplessa e non sapevo spiegarmi. Vi è la repulsione non a me: Maria Valtorta, ma a me: “piccola voce di Gesù”. L’odore del Maestro che mi compenetra e trapela, perché ne sono letteralmente saturata e posso dire che non vivo che nel cerchio del suo ammaestramento, non può esser sopportato da chi è nemico al Maestro, da chi è nell’Errore.
   Infelice creatura! E quanti come lui ve ne saranno! E se dopo un anno di continuo contatto e di lettura dei dettati – dal­l’aprile 43 all’aprile 44, e oltre, saltuariamente – è così, che sarà quando sarà tornato nelle spire del satanismo, largamente praticato dalla sua cerchia? Sono pensieri di dolore, sa?
   Per Paola, no. Sono pensieri di gioia, perché vedo che il seme in lei è caduto ed ha messo profonde radici e ha granito in sode virtù.
   Ecco fatto. E ora avanti. Gesù ha detto che non si deve pretendere di salvare tutti. Non pretendo e procedo.

[567] una nota, la presente, che non è scritta sulle pagine del quaderno, ma sulle quattro facciate di un foglietto inserito alla fine di questo quaderno, che termina con la “nota” del 16 agosto. Lo scritto del 15 agosto, invece, è all’inizio del quaderno successivo.