MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1944 CAPITOLO 397


10 settembre 1944

   Finito il ciclo della nascita di Maria e sua infanzia, fanciullezza e adolescenza, rimango nella beatitudine del contemplarla nella sua veste di sposa purissima per tutto il 6, il 7 e l’8. Inoltre, per il 6 e 7, rimane anche la gioia. Ma l’8 ecco la tempesta. È venerdì e soffro molto per tante cause che vengono da tutto e da tutti. Ieri, nove, bis in idem.
   Stamane ritrovo la mia pena pronta al risveglio dal sonno brevissimo, spezzato da sofferenze fisiche. Ma sento che Gesù è con me, vicino vicino. Non ho proprio altro che Lui! E vuole essere solo Lui.
   Ecco che dice all’anima mia:
   «Una volta, le prime volte che ti fui Maestro, ti ho parlato della funzione tua e delle anime tue simili. Ho detto: “Voi siete i portatori e i parafulmini”.
   Portate Cristo fra i fratelli, ostensori vivi e pulpiti di carne, perché il mondo mi veda e da essi Io possa parlare alle turbe di cui ho pietà584. Ma siete anche parafulmini che stornate le sventure con la presenza vostra. Non perché sia vostra, ma perché voi attirate Me e dove Io sono non è sventura ma protezione.
   Dovresti esserne persuasa, ora, di questo. Il tuo Direttore ne era convinto perché è meno Tommaso585 di te, e anche per questo ti voleva con lui. Il mondo non sa, ma Io so e posso fare un miracolo continuo in favore e intorno ai miei prediletti di cui ho amore e ai quali mi volgo per averne servizio.
   Avrei anche da ripeterti un rimprovero già fatto586, ma sei già accasciata perché vedi le conseguenze del tuo avere preferito la Terra, con le sue voci di sangue, al Cielo con le sue luci di spirito. Sopra il sangue e gli affetti ci sono sempre lo spirito coi suoi bisogni e Gesù. Ricordalo. L’ho detto e lo ripeto: “Sei perdonata del tuo errore perché l’hai commesso per motivo di carità. Ma non vi ricadere mai più”. La tua carità deve esulare anche dall’ombra più lieve della umanità. Deve essere perciò carità universale per cui ti sono uguali nell’amore attivo i parenti come gli sconosciuti. Non sei più Maria Valtorta: sei il mio “portavoce”.
   La voce del Cristo va a tutti. Come Cristo è andato a tutti. Anzi ha lasciato i prossimi di sangue per andare agli sconosciuti fra i quali c’erano i suoi denigratori e assassini. Perché così volevano gli interessi del Padre mio. È una mutilazione penosa questa di dire: “Tutti, senza distinzione di rango affettivo, mi siete fratelli ed io sono al servizio di tutti”. Ma sulla mutilazione spuntano le ali di aquila serafica…
   Ora porta pazienza. Sono, queste, le ultime conseguenze di avere, in un’ora in cui hai subito l’assalto più fiero di Satana che ti voleva levare a Me, travisto ciò che era il bene e il male. E hai ceduto, non al male, ma a cose che sono sempre quisquilie rispetto all’interesse del tuo Dio, il quale invece non transige mai per quanto riguarda al tuo bene.
   E ora sta’ in pace. Voglio Io così, perché nel turbamento si offusca la luce dei tuoi occhi spirituali e il tuo spirituale udito. Lascia fare a chi ti ama. A Me.»
   [Segue, in data 11 settembre, il capitolo 335 dell’opera L’EVANGELO]

[584] di cui ho pietà, come in Matteo 9, 36; Marco 6, 34.
[585] meno Tommaso, cioè meno incredulo, come in Giovanni 20, 26-29.
[586] già fatto il 29 giugno.