MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1944 CAPITOLO 409


25 settembre 1944

   Con l’animo ancora turbato dal dettato di ieri e in lotta fra un’obbedienza e un desiderio di non dar dolore a P. M., dico sta­mane il “Veni Sancte Spiritus”, come sempre prima di aprire la Bibbia per trovarci luce e conforto quando Gesù non parla direttamente.
   Mi si apre alla pagina che porta l’ultima parte612 della preghiera di Giuditta prima di recarsi da Oloferne. “Dio dei cieli… ascolta una miserabile che a Te ricorre e tutto spera dalla tua misericordia… metti le parole sulla mia bocca, fortifica nel mio cuore il mio proposito affinché la tua casa conservi sempre la sua santità… ecc. ecc.” cap. 9° v. 17-19.
   Mi dico: va proprio bene per me che non voglio che la gloria di Dio riconoscendo la mia miserabilità e debolezza, non voglio altro che la casa di Dio, la Chiesa militante, conosca la santità, una santità sempre crescente.
   Ma, mentre scrivo questo, la benedetta voce del mio Signore, la cui presenza è dall’altro ieri continua nella sua veste bianca di Maestro mio, mi dice:
   «Non solo la mia Casa. Anche la tua, ossia la spirituale casa del cuore dove accogli Dio e l’amore per il tuo Dio, deve, e colla mia forza vi riuscirai, conservare sempre la sua santità, ossia l’amicizia con Dio e lo zelo sino al sacrificio per la sua causa. Non aver mai paura di parlare o di fare. Vedi come nei momenti più gravi di decisioni Io ti sono presso, visibilmente? È per darti forza e approvazione.»
   E infatti quando è lì viene un coraggio e una sincerità! Come si potrebbe far cosa non vera, anche solo tacere per motivo di affetti umani, quando Egli guarda con quegli occhi?
   Più tardi mi fa aprire alla fine della profezia613 di Giona, e Gesù dice, lo dice con severità e ne ho paura:
   «Scrivi. C’è cosa per tutti e due. Ché tutti e due vi affliggete per cosa che non vi è costata nessuna fatica, che non avete fatto crescere, e l’uno in un senso, l’altra nell’altro, vorreste levare questa misericordia alle Ninivi moderne. Ossia tu, portavoce, ai tuoi fratelli laici, e P. M. ai suoi fratelli consacrati.
   Non sapete che nell’una e nell’altra Ninive vi sono centoventimila e centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla sinistra, ossia il bene dal male, perché un complesso di cose, che sono altrettanti trabocchetti e opere di Satana, li ha ridotti deficienti nello spirito? Non sapete che nell’una e nell’altra Ninive vi sono, fra questi centoventimila e centoventimila, almeno una decima e una ventesima parte che sente la sua infelicità di cieca e la sua minorazione di intelletto spirituali e gridano a Me: “Gesù, abbi pietà di noi, malati! Fa’ che noi si veda! Apri i nostri cuori e le nostre menti a comprenderti!”. Ed Io, il Gesù di Nazaret, il Maestro buono, il Taumaturgo divino, non dovrei aver compassione di loro? Ma non solo di loro. Anche di quelli che il loro mercimonio col Vizio ha reso simili ad animali.
   Quanto gran numero di animali ha la Terra! Uomini che il malefizio di Satana ha degradato ad essere animali e non altro!
   Io sono venuto per riportare lo Spirito. Sono stato il Precursore della venuta del Paraclito. Ed Io verrò per radunare i fedeli allo Spirito del Signore, che è Scienza e Coscienza del Bene e Fedeltà e Amore a Dio. Ma ora non posso venire in veste di carne a preparare le vie per il trionfo del Re. Il Padre più non lo vuole614. Lascerò, allora, che la barca della povera umanità vada a naufragio e ben pochi si salvino di essa? No. Non viene la Carne ma viene la Parola e si affida ai suoi servi, per i miei poveri uomini.
   E i miei servi non sono padroni della Parola, ma custodi e distributori della stessa. Lo devono essere senza irritazioni né attaccamenti umani. Ripeto dunque i miei comandi di ieri. E ad essi ci si attenga. Scrupolosamente.»

[612] l’ultima parte…, che è in Giuditta 9, 12-14 (volgata 9, 17-19, come il rinvio messo dalla scrittrice).
[613] profezia che è in Giona 4, 10-11.
[614] Il Padre più non lo vuole, come nel primo dei “dettati”, quello del 23 aprile 1943.