MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1944 CAPITOLO 413


8 ottobre 1944

   Dice Gesù, che poi risulta essere il Padre:622
   «In verità Io non sono lungi da nessuno di voi. Sol che mi cerchiate – e non occorre neppure andare brancolando come poveri ciechi per trovarmi – mi trovate.
   Dove sono? Dove è questo Dio eterno? Dove questo Signore del Cielo e della Terra, questo Creatore di ogni uomo derivato da quell’Uomo che fu il capolavoro della sua creazione e che ora è la pietra di paragone della sua bontà? Occorre percorrere monti e valli, navigare sui mari, affrontare deserti, o anche semplicemente uscire da case e città per trovarlo in luoghi speciali? No. Vero è che al nome e al culto del Dio onnipotente sono elevati templi e chiese ed in esse vi è il Sole senza tramonto della Eucarestia, che chiama a raccolta gli uomini per scaldarli, per nutrirli, per purificarli, per farli uni coll’eucaristica Carne, ossia col mio Amato e Diletto. Ma solo là avete Dio? No. Giubilante nei suoi santi, paterno nei suoi figli, severo nei suoi nemici, Dio è in voi.
   Io sono in voi. Vivo con la mia Grazia, fiume di gioia e pace, sorgente di continui favori o incombente colla sola non sfuggibile potenza dello sguardo che è parola e tuono di rampogna – se la parola non basta né basta il baleno del mio sguardo a richiamare la coscienza al suo dovere – Io sono su ogni spirito d’uomo. Io: Re e Creatore dell’uomo.
   Vorrei essere entro ogni spirito. Sono in quelli dei giusti come è la Particola nell’ostensorio. Sono invece, come Ostensorio che splende, altolevato a chiedere adorazione, sui fedeli dal trepido volere. Sono fra lampi e tuoni e fuoco di corruccio sull’alto della mia Gloria e dico ai ribelli: “Non oltrepassate oltre i termini del vostro male, ma retrocedete, purificatevi, prendete via di santità se non volete che Io vi faccia morire”.
   Ma non occorre andare brancolando a cercarmi. Io sono presso a voi e voi vivete, vi movete e siete sempre nell’orbita del mio raggio.
   Guai a quelli che entro i termini santi portano contaminazione di anime di peccato! In parola di Dio che non mente Io dico che benigno sarò a chi, ignorando il Dio vero, lo serve di istinto spirituale servendo la bontà e la morale. Ma verso coloro che, conoscendo il mio Nome e la mia Legge, detronizzano Dio per fare luogo a vizi e idolatrie, ben diverso sarà il mio giudizio. I primi servono “il Dio ignoto”. I secondi disertano la reggia e la milizia del Dio conosciuto per servire infiniti dèi, idoli dai molti nomi e di un unico risultato: rovina.
   E può il Figlio, che è morto perché fosse amato da tutti il Dio vero, che dal Padre è stato eletto Giudice come fu designato Ostia del mondo, essere longanime verso quelli che con pervicacia sono rimasti nelle loro idolatrie? Qualcosa vi ho forse negato nel crearvi che giustifichi la vostra stoltezza? No. Vi ho dato intelligenza e volontà, e sarebbero bastate perché ve le ho date da Dio, ossia capaci di tenervi nel Bene. Né mi sono ad esse ancora limitato. Ma vi ho dato sapienza e dottrina.
   Tutto è detto di ciò che l’uomo deve fare per esser figlio mio. Chi non lo fa, non vuole esserlo. Non mormori dunque se Dio è per lui severo come sdegnato giudice, e non amoroso come padre ai suoi figli.»

[622] che poi risulta essere il Padre è un’aggiunta della scrittrice inserita tra le righe. Ad essa segue il rinvio ad Atti 17, 27-28.