MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DEL 1944 CAPITOLO 222


1 gennaio 1944

   Oggi ho avuto solo la gioia della contemplazione del Volto santo di Gesù.
   Forse il mio buon Gesù ha calcolato di avere parlato a sufficienza con il dettato[1] del 31-12-43 iniziato nel detto giorno e finito alle 2,30 antimeridiane del 1° gennaio, dopo una interruzione di qualche ora dovuta alle cause esterne che lei ben conosce e che sono il mio tormento, perché vorrei poter occuparmi ed ascoltare Lui solo. Forse anche ha voluto fare così perché la povera Maria oggi boccheggia come un luccio tratto dall’acqua e dalle 15 alle 21 è stata proprio male, con un affanno ed una palpitazione proprio impressionanti, che mi hanno abbattuta nel sopore prima del solito e tanto velocemente che sono rimasta coi tre guanciali, di modo che sono tutta un dolore.
   Ma sono felice perché ho visto Lui. Soprattutto gli occhi benedetti di Lui. Mi ci sono sprofondata in quello zaffiro vivo e magnetico uscendone beata. E dopo queste poche parole in essa beatitudine mi raccolgo perché rimanga a mia compagnia per tutta la notte.

[1] dettato che è l’ultimo degli scritti riportati nel volume “I quaderni del 1943”. La scrittrice, come al solito, si rivolge al Padre Migliorini, suo direttore spirituale, già presentato nel volume precedente.