MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 469


7 aprile 1945

   E questo è Tommaso…
 

   [Segue il capitolo 628 dell'opera L'EVANGELO]
 

   Dice Gesù:
   «Piccolo Giovanni, il ciclo è finito. Dopo questo metterete l'Apparizione a Tommaso incredulo avuta il 9-8-44. Ma quando sarà scritto tutto il Vangelo dovrà ancora molto aggiungersi nei giorni delle Palme, del lunedì, martedì, mercoledì pasquale e della mattina del giovedì, come ho detto dal principio.
   Le parti da inserire, prese da quanto vedesti lo scorso anno, te le ho già indicate. Se P.M. crede, può mettere i dettati dello scorso anno che ora ti indico.Ossia:
   All'inizio della Passione il dettato del 10 febbraio 1944 come introduzione. Poi, alla fine di questo, può mettere i dettati del 13 febbraio 44 dalla frase "Il mio sguardo aveva letto nel cuore di Giuda Iscariota" ecc. ecc. (riga nona del dettato 13-2-44), poi quello del 14 febbraio 44 dal punto "Vorrei che quando pensate a Maria meditaste questa sua agonia" ecc. ecc. (riga 6a del dettato 14-2-44). Poi il dettato del 15 febbraio 1944 così come si trova dalla prima all'ultima parola. E così quello del 16 febbraio 1944. Anche questo così come si trova.
   Prima della visione di quest'anno che descrive la Cena, metterà il Padre quella dello scorso anno 2 P p.3 in cui è descritto il mio addio alla Madre dalla 13a riga in poi: "Nella stanza vi è Maria con le altre donne. Sembra che siano appena arrivate, con­dotte da Giovanni" ecc. ecc. Anche la descrizione della stanza del Cenacolo può essere messa a precedere la Cena. E sia presa dalla visione del 17 febbraio 1944 fino alla 13a riga. Poi proseguirà con la Cena pasquale di quest'anno 9-3-45. Poi il dettato dello scorso anno sull'Eucarestia 17 febbraio 1944.
   Poi l'agonia e cattura (13-3-45). Il processo e condanna (22/25-3-45).
   Poi il suicidio di Giuda (lo scorso anno 31 marzo 1944).
   Poi dal Pretorio al Calvario 26-3-45.
   Poi la Crocifissione 27-3-45.
   Poi la sepoltura 19 febbraio 44.
   Poi il Lamento della Madre nel Sepolcro avuta1 il 4 ottobre 1944.
   Poi il ritorno al Cenacolo 28-3-45.
   Poi la notte del Venerdì Santo 29-3-45 e lamento secondo di Maria: III punto Desolata.
   Continuazione notte del Venerdì Santo 29-3-45.
   Il giorno del Sabato Santo 30-3-45.
   Poi la notte del Sabato Santo 31-3-45.
   Poi il mattino della Risurrezione 1-4-45 e la Risurrezione 1-4-45 (così come è detto nel quaderno).
   Poi Gesù appare alla Madre 2 P 30 dello scorso anno (così come è scritto ora) e poi, se al Padre piace, mettere il dettato del 2 P 32: "Le preghiere ardenti di Maria" ecc. ecc.
   Poi le pie donne al Sepolcro (fondo pag. segnata in rosso in data 2-4-45).
   Poi le apparizioni agli amici: Lazzaro 3-4-45, Giovanna 4-4, Nicodemo-Giuseppe-Mannaen 4-4, I pastori 4-4, I discepoli di Emmaus 5-4, A diversi altri 5-4, Ai dieci apostoli 6-4, Il ritorno di Tommaso 7-4, Apparizione a Tommaso 9-8-44.
   E qui il Padre metterà il dettato dello scorso anno a commento dei miei dolori 2 P 22 per chiusura del lavoro.
 

   [Segue il brano 14 del capitolo 613 dell'opera L'EVANGELO]
 

   Tu hai detto: "Perché lo scorso anno io non ho visto questo atto di Longino?". Perché eri una terrorizzata dalla subita visione delle mie torture. Perché eri ancora insufficiente a descrivere e a vedere. Io ho bruciato i tempi per darti un conforto per la tua passione imminente. Ma, lo vedi che ho dovuto riprenderti con Me per farti risalire tutta la mia Tortura con maggiore perfezione e maggior pace. È perfetta? Oh! no. La creatura, per quanto tenuta fra le mie braccia e fusa con Me, è sempre creatura, e avrà sempre reazioni e capacità di creatura. Mai potrà capire e descrivere con assoluta veridicità e assoluta perfezione, essendo creatura, i sentimenti e le sofferenze dell'Uomo-Dio.
   E, del resto, non sarebbero capiti dai più. Già non sono capiti questi. E in luogo di porsi in ginocchio a benedire Dio che vi ha concesso questa conoscenza, unica cosa da farsi, i più prenderanno libri e libroni, compulseranno, misureranno, guarderanno contro luce, sperando, sperando, sperando. Che? Ma di trovare delle contraddizioni con altri simili lavori. E demolire, demolire, demolire. In nome della scienza (umana), della ragione (umana), della critica (umana), della superbia tre volte umana. Quanto si demolisce dall'uomo di opere sante per costruire, colle macerie, degli edifici non santi! Avete levato l'oro schietto, poveri uomini. Il semplice e prezioso oro della Sapienza. E avete messo stucco e gesso mal tinti di polvere dorata, che l'urto della vita, delle persone, delle intemperie umane, dilava subito, lasciando una butteratura di lebbra che presto si sfarina, facendo il nulla del vostro sapere.
   Oh! poveri Tommasi, che non credete altro che a ciò che capite e che provate voi, in voi! Ma benedite Dio e cercate di salire, poiché vi dò una Mano! Salire nella fede e nell'amore. Io ho voluto l'umiliazione degli apostoli perché fossero capaci di essere dei "padri delle anime". Io ve ne prego, e parlo in specie a voi, miei sacerdoti. Accettate l'umiliazione di essere posposti2 ad un laico per divenire "padri delle anime". Per tutti è quest'opera. Ma come è particolarmente dedicato a voi questo Vangelo, in cui il Mae­stro prende per mano i suoi sacerdoti e li conduce con Sé fra le file degli scolari, perché essi, i sacerdoti, divengano maestri capaci di guidare gli sco­lari, in cui il Medico vi porta fra i malati – ogni uomo ha la sua malattia spirituale – e ve ne mostra i sintomi e le cure!
   Sù, dunque. Venite e guardate. Venite e mangiate. Venite e bevete. E non negate. E non odiate il piccolo Giovanni. I buoni fra voi da quest'opera avranno una gioia santa. Gli studiosi onesti una luce. Gli svagati non cattivi un diletto. I cattivi un mezzo per sfogare la loro cattiva scienza. Ma il piccolo Giovanni ha avuto solo dolore e fatica, per cui, ora, alla fine dell'opera3, è come una creatura languente per malattia.
   Ebbene, che dirò allora ai miei e suoi amici: Maria di Magdala e Giovanni, e Marta e Lazzaro e Simone, agli angeli che l'hanno vegliato nella sua fatica? Dirò: "Il piccolo Giovanni, l'amico nostro, è languente. Andiamo a portargli l'acqua dei fiumi eterni e a dirgli: 'Vieni, piccolo Giovanni. Con­templa il tuo Sole e sorgi. Perché molti vorrebbero vedere ciò che tu vedi. Ma solo ai prediletti è concesso di conoscere, prima del tempo, il Signore eterno e le sue giornate nel mondo. Vieni. Il Salvatore, coi suoi amici, vie­ne alla tua dimora, in attesa che tu vada, con Lui ed Essi, alla Dimora sua'".
   Va' in pace. Io sono con te.»
 

   7 aprile 1945, ore 17.
           

   avuta, perché si tratta, come per tutti gli altri episodi, di "visione".
           
   2 posposti, invece di anteposti, è correzione nostra.
           
   3 alla fine dell'opera, che però non è finita. Come è detto all'inizio, si tratta della fine del "ciclo": quello della Passione e Morte.