MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 481


3 giugno 1945

   Lo scrivo perché le devo dire tutto. Ma sono tristezze.
   Ieri alla radio sento l'allocuzione del S. Padre al Collegio dei Cardinali. In essa S.S. ha parole di condanna per il nazionalsocialismo e di pietà per il popolo tedesco. È giusto che egli le abbia, perché parlando in nome della Misericordia non deve infierire sui già puniti, per quanto – ne sono convinta – essi, i germanici, saranno sempre quelli, nonostante ogni pietà, ogni punizione ed ogni sforzo di mutare la loro psiche. Cresceranno, se mai, nello spirito di vendetta, e la prossima volta, se gli altri Stati lasceranno che si riarmino, saranno peggio di ora.
   Ma la condanna del nazionalsocialismo, detta ora apertamente, mi ricorda una mia grande sofferenza di portavoce avuta nel novembre 1943. Con pianti e preghiere ho ottenuto allora di avere una modifica nel tremendo dettato. Ossia ne ebbi una copia integrale che è fra le mie carte segrete ed una… addolcita che è nei dettati. E i colpiti dal rimprovero del Signore non sono i tedeschi e i loro amici, ma sono quelli che, essendo depositari della Sapienza e dei mezzi soprannaturali di Dio, non li usano, inducendo le anime a pensare ad una complicità o ad una debolezza colpevole. Un rimprovero che fu sulle labbra di molti e un'arma che fu nelle mani dei colpevoli per intimorire e tenere proni sotto il loro potere…
   Ieri, tutto questo mi si ripresenta alla memoria… e faccio eco alla Voce che dice: "Troppo tardi!"… E una.
   L'altra tristezza: il mio breve sogno1 dell'alba… È pauroso. Mi riporta quelle previsioni che mi turbavano molto prima delle guerre e rivoluzioni del 15 ecc. ecc. fino a questa e delle relative conseguenze. Oggi mi pareva di vivere, con tutta la città, in attesa di un fatto pauroso. E infatti ecco che si doveva fuggire al coperto perché il cielo era gremito di piccoli (perché altissimi) aerei tutti neri, dei quali non si sapevano le intenzioni. Gas? Mitraglia? Bombe? Tutti fuggivano. Le vie si vuotavano. Io cercavo guardare in su, ma mi dicevano: "Presto, presto, al coperto!", e tutti urlavano: "È la punizione che ha inizio". Gli aerei parevano russi. Io dicevo: "Ma se siamo appena usciti da una bufera! Non basta ancora?", e molti mi rispondevano: "Questa spazza via tutti. Anche l'ora della Monarchia è suonata (questa non è una profezia perché lo capiscono anche i polli). Ma ce ne sarà per tutti". Mi sono svegliata spaurita.
   Quando pareva che l'Italia avesse a divenire più grande e il Re fosse per incoronarsi imperatore, io sognavo sempre le sciagure che abbiamo avute di incursioni, rifugi, fughe, ecc., e sempre vedevo fra i nemici i russi coi loro uccellacci neri. E sempre anche vedevo scendere, in fuga affannosa, fra macerie e mucchi di carbone minerale, il re, la regina, i loro congiunti. Pareva fuggissero non perché c'era l'incursione ma perché non potevano più rimanere per odio di popolo. Mia mamma mi sbeffeggiava perché lo dicevo… ed io piangevo per ciò che vedevo. Purtroppo ciò che riguarda la Monarchia ha già la conferma dei fatti… Ma Signore! Non basta ancora?…
 

   [Seguono il capitolo 178 e, con date dal 4 giugno al 1° luglio 1945, i capitoli da 179 a 206 – esclusi i capitoli 183 e 185, che sono del 1944 – dell'opera L'EVANGELO]
           


   sogno, invece di sonno, è correzione nostra.