MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 493


24 agosto 1945

   [Precede il capitolo 262 dell'opera L'EVANGELO]
 

   Questa mattina, dopo la S. Comunione, avevo un grande desiderio di dare qualcosa di santo a Suor Gabriella. E non avevo proprio nulla. Mi si presenta Gesù ritto su un praticello, sotto un'ombra di ulivi, col suo abito bianco, e sorride dicendomi: "Manda subito a prendere cinque medaglie. Io le benedirò e tu le manderai a Suor Gabriella per lei e le sue figlie". "Ma sono tre le ragazze!". "Cinque, ho detto, e tutte uguali". "Non due di più per P. Migliorini e Marta?". "Sì, e fa' presto ché si deve lavorare".
   Mando Marta di corsa a prendere le medaglie. Intanto mi godo la presenza, per me sola, di Gesù che continua a guardarmi e a sorridere.
   Torna Marta. Io mi metto le medaglie sulle mani e le offro, e Gesù disserra le braccia che aveva conserte, alza la destra e benedice. Mi sorride, benedice anche me… e io mi sento presa da una gioia, da un batticuore, da una smania soave che, se potessi muovermi, sfogherei col cantare, col camminare… Invece sto giù… e poi mi metto a descrivere ciò che vedo… Ma la gioia di Gesù tanto condiscendente e benedicente mi perdura per tutto il giorno, anche fra gli spasimi di un mal di capo che mi acceca e mi leva di senno.
 

[Seguono, in data 26, 27 e 28 agosto 1945, i capitoli 263, 264 e 265 dell'opera L'EVANGELO]