MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 497


14 settembre 1945

   Dopo la tremenda sofferenza che mi portò in fin di vita, dopo tre giorni di agonia, dopo la Confessione e Comunione di questa mattina, e sentendomi ancora tanto male — e la carne vorrebbe solo riposo e silenzio, mentre l'anima tende alla Parola — con un mal di testa atroce, in una pesantezza sonnolenta del corpo sfinito, guardo passare le ore di questo giorno di S. Croce.
   Penso che nel periodo tremendo di Còmpito1 io mi attaccai alla Croce proprio come all'ultimo appiglio per non essere sommersa. Penso che avrei voluto poter entrare in chiesa di S. Martino, nel viaggio di ritorno, per dire "grazie" al mio Salvatore. Penso che il 10 mattina, mentre agonizzavo, mi si è rappresentata nuovamente la cima del Calvario con le tre croci di cui una spogliata del suo martire, l'altra curvata col suo peso di martirio verso terra come per deporre il suo tormentato frutto, l'altra ancora in piedi. Così come le vidi2 quando moriva Antonietta Dal Bo. Tante cose penso. Anche che Gesù l'altra mattina mi ha aiutata facendomi da infermiere più di tutti, senza levarmi il dolore – e solo Lui sa che è tanto, inconcepibilmente tanto – ma dandomi pace. Penso che certo soffriva di farmi soffrire, ma lodoveva fare perché c'è qualche anima che ha da essere riscattata o aiutata con questo gran dolore. E intanto che Gesù mi aiutava, Satana tentava turbarmi… e tenta. Penso, penso…
   Sarei subito lasciata in pace, forse materialmente aiutata, se acconsentissi a non scrivere più ciò che Gesù vuole. Ma io non posso fare questo. Se quelli che criticano o negano, e deridono, riflettessero che io non ho né utile finanziario, né altro utile, ma solo fatica e sofferenza di ogni genere dal lavoro di "portavoce", e se soprattutto provassero tutto quello che io soffro e provo, comprenderebbero subito che devo fare ciò che faccio perché Dio lo vuole e senza nessun bene materiale o morale che me ne venga.
           


    Còmpito, cioè Sant'Andrea di Còmpito, la località in cui aveva trascorso gli otto mesi dello sfollamento (nota al 24 aprile 1944).
           
   2 come le vidi, il 4 gennaio 1944, quando moriva Antonietta Dal Bo, di cui si parla il 14 gennaio 1944.