MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 516


30 dicembre 1945

   Prima del dettato che segue nella pagina seguente, mentre cor­reggo il dattilografato mi appare la faccia demoniaca di Satana. Solo il viso. Ride, oltremodo sarcastico, con tutta la sua espressione. Poi termina in una fragorosa e malvagia risata e scompare. Mi rimetto a correggere e non ci penso più. Questo alle 10 antimeridiane. Quasi a mezzogiorno Gesù mi detta quanto segue nella pagina seguente1. Ho pensato essere bene premettere questo accenno. Dopo, però, io non ho mai visto il viso bronzeo di Satana né udito il suo velenoso riso, come se se ne fosse andato per sempre. Le ultime parole di Gesù mi fanno pensare fosse poco lontano.
 

   Dice Gesù:
   «Una piccola meditazione nella quale non è estraneo anche ciò che avverrà oggi.
   Si legge2 nel libro di Giosuè dello stratagemma usato dai Gabaoniti e del verdetto di Giosuè: "Non mancherà mai nella stirpe vostra chi tagli legna e porti acqua nella casa del mio Dio".
   Nel passaggio di Dio, che compie il suo cammino nei secoli per raggiungere il luogo promesso al tempo stabilito — ed è passaggio di Dio il passaggio di ogni "che" che sia paradisiacamente soprannaturale, ossia la fede che procede estendendosi in tutto il mondo, ossia il sorgere di giusti, o di ispirati, o di strumenti di Dio, tutte cose che servono a portare l'Umanità per penoso e lungo esodo al Regno eterno — non vediamo forse sovente venire verso il popolo dei santi delle creature che vengono con un fine impuro? Chi per paura, chi per curiosità, chi (colpa maggiore) per derisione. Si accostano, osservano, decidono se convenga o meno rimanere. L'interesse presente o futuro li muove sempre. L'interesse di avere utile dall'amicizia di uno strumento di Dio o di un ministro di Dio. L'interesse di non dannarsi l'anima col deridere il soprannaturale. L'interesse, infine, di servire la parte avversaria coll'andare come spioni fra l'esercito santo per carpire i segreti e denunciarli ai nemici di Dio, i quali se ne servono per nuocere ai servi e alle opere di Dio.
   Questi ultimi, e coloro che essi servono, sono tutt'affatto demoniaci nel loro modo di agire, sono le proliferazioni della pianta di Giuda. Dio li condanna. Ma anche gli altri li reputa molto vili, e del loro subdolo rispetto del soprannaturale o per il ministro di Dio ne tiene il giusto conto. Non avranno condanna totale, ma neppure avranno merito per questo loro calcolato rispetto. Ma specie coloro che sono della categoria di Giuda si accostano in apparenza dimessi, innocui, "avendo sui loro asini messo dei viveri in sacchi vecchi e in otri rotti e ricuciti", vestiti di "abiti logori e con calzature malandate e piene di rappezzi", portando "pani duri e sbriciolati pel viatico", come li descrive3 a perfezione la Bibbia al libro di Giosuè. Sono i falsi umili, sono i falsi miti, sono gli astuti esaltatori, sono i menzogneri credenti nel soprannaturale che si manifesta. Le loro parole sono astuzia e pugnale. E fossero pugnale scoperto! Ma è avvolto in drappo prezioso. Dicono: "Io vengo perché ho sentito, voglio essere istruito da te, strumento di Dio, perché io sono un peccatore, un ignorante, un infelice, e tu sei una luce, sei una forza, sei un santo…". Dicono: "Noi veniamo da lontano a far pace con voi… Avendo udito la fama della tua potenza, che è quella di Dio, …venia­mo a dirti: fa' alleanza con me".
   Attenti, o servi di Dio! Non credete a tutto ciò che vi viene detto. Attenti! Per tutelare il segreto del Re e per tutelare la vostra anima. Voi siete, per la vostra stessa fede assoluta, degli indifesi contro le astuzie dei serpenti. Badate di non aprire la "città chiusa". Badate di non farvi avvelenare col veleno che vi paralizzerebbe per sempre. Il veleno del compiacimento di se stessi. Molte volte "la plebe", ossia le anime comuni ma oneste, è più sveglia di voi nel percepire le mosse dei falsi alleati e nel prevedere i pericoli che da esse possono venire. Perché la "plebe" è a metà fra voi, tutto spirito, e i nemici dello spirito, ed ha perciò modo di avere ombre e luci, furbizia e sapienza… Attenti, figli miei! Satana non dorme mai, il suo pensiero non sosta mai, il suo operare non ha pace. Egli muove i suoi eserciti, che non sono solo quelli infernali. Egli li lancia contro di voi, fortezze, forzieri, libri di Dio, per smantellarvi, per violentarvi e rapirvi i tesori, per – soprattutto – per scrivere col rosso del suo inferno, col rosso nero dei suoi maledetti stagni, parole impure sulle pagine di Dio, per incidervi sullo spirito i suoi caratteri di superbia.
   Guai, guai, guai al servo, allo strumento, alla voce che dice la parola di Satana4: "Io sono"! Guai anche se se la dice col moto soltanto del suo pensiero! Perché se è vero che il Signore castigherà i falsi alleati del soprannaturale, non sarà minore il castigo degli eletti a "servi, strumenti, voci" che divengono non luci ma "avversari". Non Luciferi ma Satan. Se ai primi sarà ordinato di soffrire come a schiavi delle macine e di rimanere all'ultimo posto nella rassegna di Dio dopo lunga espiazione, a voi, luci decadute, non verrebbe concesso di rimanere, ma verreste espulsi per sempre. E sarebbe giustizia. Perché quello a cui più è dato più deve dare.
   Oh! mia piccola voce! Vieni, vieni qui! Che Io ti prenda il capo fra le mani, ti baci sulla fronte, perché mai, mai, mai il dente di Satana, e dei satana, possa mordere e mettere superbia nella violetta mia, nascosta e amata. Qui, piccola voce! Qui… E indietro, o Satana! Fra te e lei Io mi drizzo a difesa. Scorazza la Terra! Corrompi, mordi, imputridisci! Ma non qui, sulla preda mia. La mia Croce è su lei. Va', maledetto! Io son chi sono, e tu sei il vinto! Via! Via! Altrove! Via! Nel Nome santo, noto a Me solo! Nel Nome di Colui che è e che ti ha fulminato! Via, nel Nome di Dio e Re, di Gesù Salvatore e Crocifisso, e del­l'Amore eterno!»
   Io non vedevo nulla di demoniaco mentre Gesù dettava questa pa­gina. Ma lo vedeva certo Gesù che mi teneva, dal principio di questa pagina, la testa fra le sue mani, e poi la stringeva contro il suo petto difendendomi col braccio sinistro mentre col destro gestiva di cer­to. E, dico la verità, quando l'ho sentito urlare così, a tutta voce, e con tanta collera, per quanto nulla vedessi, né avvertissi turbamen­to da spirito malvagio, pure ebbi paura. La collera di Dio è terribi­le!!! Io l'ho sentito così solo un'altra volta, in quel lontano dettato contro Mussolini e Hitler, del gennaio 1944 se non erro. Cercherò la data5: 17-18 gennaio 1944. Ma oggi era ancora più forte. In ultimo il suo comando era tale da incenerire. Pareva che tutti i suoni del Cie­lo si fossero uniti nella sua Voce. Ma non erano più i dolci canti, di indescrivibile dolcezza. Erano fragori di fulmini. Nelle ultime tre frasi: "Via, nel Nome santo, noto a Me solo! Nel Nome di Colui che è, e che ti ha fulminato! Via, nel Nome di Dio e Re, di Gesù Salvato­re e Crocifisso, e dell'Amore eterno!", io tremavo come una foglia tanto sussultavo sotto quegli scoppi di folgore che fulminavano il Maledetto, che non so dove fosse. Ma certo non in stanza, perché lo avrei avvertito. E anche lo capivo dalla posa di Gesù che pareva guardare oltre la casa, come Satana volesse avvicinarsi alla mia di­mora e Gesù non volesse.
           


   nella pagina seguente. La presente annotazione sul quaderno è stata scritta dopo, con scrittura fitta, nel poco spazio rimasto alla fine della pagina precedente. L'annotazione al termine del "dettato" che segue è scritta su un foglietto attaccato alla fine del "dettato" stesso.
           
   2 Si legge, in Giosuè 9, 23.
           
   3 li descrive, in Giosuè 9, 3-15.
           
   4 la parola di Satana, secondo il "dettato" del giorno prima.
           
   5 la data, che è quella che segue, risulta inserita qui dopo che la scrittrice ne aveva fatto la ricerca.