MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 535


11 febbraio 1946

   Alle ragazze di Narni e a Emma1 e Pia.
   Dice Gesù:
   «"Colui che, messa la mano all'aratro, si volge indietro a guardare il passato e le possibilità del passato, o guarda ai lati e si attarda a meditare su ciò che è esposto di allettante su essi, non è adatto al Regno di Dio". È detto ancora: "Chi, volendo costruire una torre, non calcola prima la spesa e le difficoltà che incontrerà per portarla a termine, sarà beffato dovendo lasciare in tronco il lavoro". È detto ancora: "Il sale è buono, ma se perde il sapore a che serve più? A nulla, e viene gettato e calpestato". E potrei continuare con le mie parole antiche per ricordarvi che non è questo il modo con cui si risponde all'amore di Dio.
   Vi ricordo lo splendido elogio da Me fatto al Battista: "Che siete andati a vedere in un deserto? Una canna agitata dai venti?" ed è sottinteso che non una canna inutile e svagata ma più che un uomo, più che un profeta erano andati a vedere. Un "angelo". L'angelo che per la sua fermezza nel servire il Signore dalla nascita alla morte meritò di preparare le vie del Signore. In verità, in verità voi parete aver costrutto la vostra casa sulla rena e non sulla roccia. Non mi avete amato per Mein Me. Non mi avete detto "sì" per amore ma per leggerezza e calcolo. E il vento delle contrarietà, che avviva coloro che sono fiamme vere, raffredda voi.
   Volete meritare di sentirvi dire: "Io non vi conosco" quando verrete al mio cospetto? Volete che siano applicate a voi le parole dell'Apocalisse: "So le tue opere e che tu hai nome di vivo, ma sei morto. Sii vigilante e rafferma il resto che sta per morire… Ricordati di quello che hai ricevuto – la mia elezione, il nome, che cancella ogni ignominia, di 'sposa di Cristo' – ricordati ciò che hai udito – la fiamma del mio amore che ti diceva: 'Vieni' – e osservalo, e fa' penitenza"? E ancora: "Poiché sei tiepido, né freddo né caldo, Io comincerò a vomitarti da Me"?
   Oh! che in verità Io sto alla porta dei cuori vostri e picchio e dico: "Aprimi, o sorella, o mia sposa!". Ma la piccola porta, aperta sulla strada aspra per la quale viene l'Amatore per farvi percorrere la "sua" strada e condurvi al Cielo, voi la chiudete; mentre aprite la porta larga, sulla comoda e allettante via del mondo, sulla quale sono apparenze di gioia dietro le quali è la realtà di un'inquietudine, di pene, di scherni, di condanne, ultima fra tutte la mia, quando vi dirò: "Io non vi conosco". E potrei dire così per carità, perché se fossi senza carità dovrei allora dirvi: "Via da Me, voi che mi avete tradito e sprezzato!".
   Svegliatevi, agite, siate sante. Non mi piace la vostra condotta. Non avete carità né per Gesù né per la madre vostra. L'avete crocifissa e ora la ribadite sulla croce senza pietà, senza apertura con essa, dimentiche di ciò che le costate, ingrate per ciò che soffre e soffrirà per voi. Ma ogni santo ha i suoi nemici, e i più nemici sono sempre i più amati fra i suoi. Ebbene, almeno siate sincere, siate decise nel vostro agire. Io dico a voi ciò che dissi a Giuda Iscariota: "Ciò che vuoi fare, fàllo presto". Ve lo dico.
   E tu, tu che soffri, ti raccolgo sul Cuore. Io non ti mancherò se anche tutto il mondo ti manca. Io non ti condannerò, o mia incoronata sposa del mio spinoso serto. Se anche hai errato come creatura, la tua sofferenza attuale di tutto ti assolve. E sta' certa. La mia pace sarà il fiume di gaudio che ti inebrierà quando sarà finito il dolore.
   E anche a te che espii, o Pia, che forse tremi di aver meritato il mio biasimo, Io dico: "Io sono il Pastore buono". La sofferenza è espiazione. Ma Dio la dà a quelli che ama e vuole perdonati nell'ora della morte.
   State con la mia pace voi due. Con la mia pace…»
   11-2-46. Nostra Signora di Lourdes.
 

   [In data 12 febbraio 1946 è il capitolo 382 dell'opera L'EVANGELO]
           


   Emma dovrebbe essere Emma Federici, nome da secolare di Suor M. Gabriella, alla cui vicenda (nota al 10 gennaio 1945) potrebbero essere legate le qui nominate ragazze di Narni e Pia. Il "dettato" che segue è scritto sulle due facciate di un foglio, che è stato incollato sotto la data e la dicitura Alle ragazze ecc., scritte sulla pagina del quaderno. Il testo contiene rinvii al Vangelo e all'Apocalisse che raggruppiamo secondo l'ordine biblico: Matteo 5, 13; 7, 22-27; 11, 7-10; 25, 11-12Marco 9, 48Luca 6, 46-49; 7, 24-27; 9, 62; 13, 24-27; 14, 28-30.34-35Giovanni 10, 11; 13, 27Apocalisse 3, 1-3.15-16.20.