MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 525


13 gennaio 1946

   Trovo in un giornale un fatto di cronaca che riguarda l'occultismo e il sequestro della libertà d'arbitrio commesso su una povera giovane da parte di una medium. Non so se il termine che uso, di sequestro di libertà d'arbitrio, sia giusto. Certo è che la giovane è succube alle volontà della medium che la fa agire con voce e atti di uno morto da 2 anni.
   Dico a me stessa: "Lo copio e lo mando a Giuseppe, come gli ho mandato la relazione su Dora avendone la risposta esauriente e efficiente a decidere". Mentre sto scrivendo il fatto, il mio interno ammonitore mi dice:
   «No. Non la mandi a Giuseppe. Non è necessario. Potrebbe creare ritorni o desideri di ritorni alla medianità nell'uomo appena guarito da essa. Parlare di Dora era necessario, perché era dimostrazione di come può Satana mescolarsi alle Potenze superiori. Giuseppe ha dovuto ricordare, confrontare e sempre più concludere nella via giusta. Ma qui no. È tutto Satana. Non lo tentare. Da' piuttosto il foglio che copi a P. Migliorini. Gli servirà per le prediche, per mostrare che il Purgatorio c'è ed è sofferenza, e per controbattere le teorie di coloro che evocano i defunti. Lo senti? Soffrono a venire, e quelli che vengono, per evocazione, sono anime non ancora libere da forze terrene, ossia ancora aggravate di colpe. Su ciò dovrei dire che, più che anime, i demoni vengono. Ma già ti parlò1 il benedetto Verbo su ciò. Non aggiunga il suddito parole alle parole del suo Re.»
   E tace. Tace il buon compagno così pronto a guidare perché io non faccia passi falsi. Dio ne sia benedetto!
           


   ti parlò, per esempio l'11 settembre 1943, ma anche altre volte.