MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 537


15 febbraio 1946

   [Della stessa data è il capitolo 384 dell'opera L'EVANGELO]
 

   Ad un mio intimo ragionamento sul come mai adesso il Signore mi spinge, più ancora di permettermi, a ricevere persone e a non nascondere chi sono – e la cosa mi fa paura perché la temo un inganno diabolico – Egli così mi risponde:
   «Tu ubbidisci e non temere. Non te ne verrà maggior danno di quanto fino ad ora te ne fu fatto anche col tuo stare nascosta. E, per lo meno, il danno fatto da coloro che non sanno capire Dio là dove è, sarà neutralizzato da ciò che constateranno e diranno gli spiriti retti.
 Usiamo le astuzie del mondo a combattere il mondo. Le astuzie insegnate dal maestro del mondo… Io l'ho detto1: "Siate semplici come le colombe e astuti come i serpenti". Satana dei suoi scolari fa dei serpenti astuti ed essi assumono atteggiamenti clamorosi, atti a sedurre i pesanti cuori degli uomini del mondo, mentre gli spiriti retti, che rifuggono da queste esibizioni perché l'anima sente che sono insincere, non sanno dove andare per trovare ciò che sentono loro necessario, solo perché in 90% dei casi le vere "voci" stanno segrete e segregate.
   Basta. Per te basta. Che almeno gli incerti possano confrontare e scegliere. E ognuno sceglierà secondo che merita, perché i veri cercatori di Dio andranno in un senso, i cercatori impuri di Dio in un altro. Sono cercatori impuri quelli che dall'amicizia con una "voce" o "strumento" sperano diletto o utile umano. Li abborro. Perché non è per queste cose che suscito le mie voci e i miei strumenti. Non Io istrione. Ma neppure le mie voci. Non Io ciarlatano e mimo. Ma neppure essi. Non Io oracolo per tutte le stoltezze. Ma neppure essi. Non Io divertimento. Ma neppure essi. E vanno rispettati. Ma quando si tenta di scalzarli con arti umane e con arti diaboliche, svisarli, calunniarli come malati, per non dire pazzi e mentitori, allora Io dico: "Basta del silenzio e del nascondimento! Esci fuori e sii noto ai migliori!".
   E non è incongruenza nella mia condotta, ma alta e previdente giustizia. E anche coscienza e conoscenza del tempo. La foce si avvicina… Il fiume da Me nutrito sia noto prima che si sperda nel mare soprannaturale. La mia pace sia con te, martirizzato Giovanni! Ma lo sai, piccolo Giovanni. Il "grande Giovanni" vide2 la Gerusalemme celeste e le glorie dell'Agnello e i misteri dei tempi ultimi dopo il martirio. Il martirio assottiglia il velo della carne, è la saliva di Dio sui sensi ancora umani. Dopo, la visione si fa sempre più netta. Perché deve preparare alla "possessione" di Dio. E così sarà. E se c'è chi non crede, chi non può credere, la sua incredulità è la macia dalla quale sono levate le pietre per lapidare il "negatore", il "bestemmiatore", il "prepotente" che vorrebbe mettere termini a Dio col negargli il potere di fare di un nulla un suo strumento, il potere di fare miracolo.
   Addio, piccolo Giovanni dei martiri. La benedizione di Dio a tuo viatico ora per ora, tormento per tormento.»
 

   [In data 16 febbraio 1946 è il capitolo 385 dell'opera L'EVANGELO]
           


  l'ho detto, in Matteo 10, 16.
           
   2 vide, in Apocalisse 21-22.