MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 538


17 febbraio 1946

   [Della stessa data è il capitolo 386 dell'opera L'EVANGELO]
 

   Nell'alto della notte, mentre penso, Gesù mi dice:
   «Hai trascritto, come ho detto1, le tue preghiere d'amore, i tuoi passi sulla via della Croce. Essi sono di più valore che non le visioni e i dettati. Questi ultimi sono "scuola" e tu ne sei scolara. Quelli sono "prova d'esame" di ciò che sei tu. E tu sai che uno non si può dire istruito altro che quando dimostra con delle prove di esserlo. Finché uno sta sui banchi della scuola e ascolta distrattamente, senza volontà, può dirsi che è istruito? No. Non lo si può dire. Ma quando uno, al termine della scuola, dà il saggio di ciò che è in lui e parla di ciò che ha in sé di sapienza in luogo di ascoltare il maestro, allora si può dire: "Questo è il pensiero dello scolaro". E viene approvato dandogli attestato che gli apre le porte agli impieghi e ai guadagni.
   E a te le porte del celeste guadagno, il possesso di Dio, ti saranno aperte non perché sei "portavoce" ma perché sei la vittima volontaria, perché con la parola dello spirito, con la parola dell'amore hai scritto "quelle" parole per fissare su una carta quello che già il tuo spirito faceva. Solo questo avrà valore per giudicarti in Terra e in Cielo. E solo questo spiegherà perché Io ti ho fatta "portavoce". Perché fosti di buona volontà e di forte amore.
   Sta' in pace, con la mia benedizione.»
 

   [Con date del 18 e 19 febbraio 1946 sono i capitoli 387 e 388 dell'opera L'EVANGELO]
           


   come ho detto, il 10 febbraio 1946.