MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 511


24 dicembre 1945

A Madre Teresa Maria di S. Giuseppe1, Priora del Carmelo.
   Dice Gesù:
   «Io sono il Direttore, il Tutore, l'Amministratore delle anime e di ciò che occorre alle anime. Nessuno è al di sopra di Me. E autorizzo il "portavoce" a portare la mia luce a queste anime che Io amo. Darò al "portavoce" tempo e forza quando lo giudicherò necessario. Perchétutto ho predisposto per amore.
   Unisci quest'ordine, dato quando tu eri afflitta, all'altra bontà del dettato avuto mesi fa, e comprendi da questo se mi sei diletta. Ti prendo il capo fra le mani e ti dico: "Non temere. Io ti amo. Comprendi? Io ti amo". L'Avvento e S. Giovanni della Croce vi hanno dato il dolore e la privazione. Il Natale e il mio S. Giovanni vi dànno la guida, perché non è giusto privare le mie spose del pane della mensa dello Sposo. Siate mortificate, prudenti, pazienti. Accontentatevi di ciò che vi porterà il piccolo Giovanni come fosse cosa sua. Ma sappiate che in verità Io sarò dove sembrerà che sia il piccolo Giovanni. Siate però prudentissime. Altrimenti verreste private di questa grazia. Questo per tutte.
   Ma per te, Io ti confermo che come hai agito in questi tempi tremendi è di mio gradimento e te ne benedico. E sappi che tua madre è nella scia della mia Misericordia, né vi uscirà. Io ti ringrazio per lei. Perché molto l'aiutano le tue mortificazioni e orazioni. Il tuo Direttore lo regali a Me, non è vero? E non chiedi nulla per lui. Solo mi dici: "Eccotelo!". Io so ciò che devo fare. Dio ti benedica e la mia pace resti in te.»
   E a me: «Di' alla Madre Priora che lasci scrivere le sue figlie. Se troverò giuste le loro lettere darò loro guida. E ciò che dico per una può essere usato per tutte». Poi mi dice di fare la S. Comunione il giorno dei S. Innocenti per Suor Luigia Giacinta.
   A Suor Teresa Cherubina del Volto Santo.
   Dice Gesù:
   «No. Io non sono un puntiglioso che leva un bene per un'inezia. Io sono la Bontà e la Parola. Posso permettere che gli uomini affliggano. Ma Io medico. Che gli uomini privino. Ma Io rendo. Che gli uomini oscurino. Ma Io sono la Luce e rendo la luce. Non ti mettere scrupoli. Non il tuo desiderio di conoscere il piccolo Giovanni è stato causa della privazione della parola di Dio, ma l'autogiudizio di un uomo che, per quanto giusto, ha sempre imperfezioni nel suo giudizio. Tu prega per lui, rispettalo e taci. Ci penso Io a medicare tutto e a darti maniera di acquistare meriti sempre più grandi con le piccole cose.
   E una piccola cosa da commerciare, e che diventerà grande cosa in Cielo, è la tua sommissione alle necessità attuali. Considera, figlia mia, che ciò che fa soffrire te fa soffrire anche chi te lo impone. Perché vuoi aumentare il suo soffrire? Non è carità. Io ho parlato molto chiaro dieci mesi or sono. Vuoi tu saperne più di Me? Sei suora di clausura? Molto bene. E chi ti nega di esserlo? La Terra è tutta una clausura per le anime che hanno compreso cosa è la Vita vera. Non sono nella clausura della carne le vostre anime, fatte per il Cielo? Sia la carne, oggetto di peccato per tanti, la grata che preserva la tua anima dai contatti col mondo.
   E non sprezzare il mondo. Non è carità. Ti fa ribrezzo? Oh! Oh! E non ti ricordi che Io, il Santissimo, ci sono stato immerso per 33 anni e ho sentito tutti i fetori del mondo e messo occhi e mani su tutte le piaghe dell'Umanità? Nulla si apprende di male se l'anima non consente al male; ma solo cresce la carità e si frantuma l'egoismo, e con l'egoismo la superbia residuale dell'antica creatura che era del mondo e che Io ho voluto di Dio. Santificalo il mondo, non lo sprezzare.
   Mia Madre lo santificava passando per le vie corrotte della Terra, la mia Purissima, il Giglio nostro! Considera questo magnifico esempio che ti do a modello. Si era data a Dio nella puerizia. Il Tempio la chiuse, come un mistico Carmelo, fra le sue mura. Ella aveva la clausura del Tempio e quella del voto verginale. Dio ruppe i suggelli. La levò dal Tempio. La fece sposa. La fece unita ad un uomo, lei che era unita soltanto a Dio. Per il mondo ella apparve "la moglie" conosciuta da un uomo, e per l'uomo suo, che non la conobbe mai per moglie secondo la carne, ella apparve "l'adultera"2… Più avvilita di così!… Ella cantò più forte il suo: "Ecce Ancilla Domini"! E Dio la premiò rendendole la stima di Giuseppe.
   La maternità la recluse una seconda volta nella casetta di Nazaret. Nell'ora più intima per una donna, l'editto di un uomo strappò la santa Reclusa dal suo nido e la gettò sulle vie del mondo, mentre Io già ero alle porte e in lei era il desiderio giusto di essere "sola col Solo" nell'ora sublime del suo divino puerperio. Betlemme l'accolse dopo la mia nascita, e il silenzio e il mistero rimisero per una terza volta le grate alla Reclusa di Dio. Erode crudele le ruppe per una terza volta ed ella fu nel mondo, fino a vivere in terra pagana.
   Poi… oh! poi!… Teresa, che saranno state le sofferenze di mia Madre costretta dal mondo nemico a seguire la sua Creatura, lasciando Nazaret per occuparsi del "temporale" per suo Figlio, oltre che dello spirituale? La sua clausura! Con le lacrime si fece velo e grata, e fu claustrata da esse anche ai piedi della Croce, fra gli insulti ignominiosi di tutto un popolo. E Dio non la vide mai tanto claustrata di quando si levò anche il velo perché la mia verecondia fosse soccorsa.
   Teresa Cherubina, non sai che questa è l'ora di Satana e che esso usa di tutti i mezzi per far fare peccato di ribellione, almeno di questa, anche ai migliori? Perché ti presti al giuoco? Vuoi darmi dolore? Sei andata per il mondo. Sì. Forse hai avvicinato dei demoni. Sì. Ricorda3 però che chi crede in Me calpesterà serpenti senza averne danno. Ma se non fossi uscita non avresti conosciuto il "piccolo Giovanni" e non avresti avuto le parole di ora. Non ti ho detto "una parola" come volevi, ma molte. Ed è perché ti voglio far salire.
   La resistenza ai miei voleri provoca resistenza alle mie concessioni. Accetta tutto ed Io saprò provvedere sempre in bene. E non essere umana nella necessità del Direttore. Io sono il Direttore di ogni anima. E non stare col compasso e il misurino, col gancio e il microscopio a misurare, frugare, esaminare il passato e i residui di esso. Quando ti sei confessata tu avevi il desiderio sincero di confessare tutto. Perciò tutto è confessato. Quello che non ha udito il sacerdote dalle tue labbra Io l'ho udito dalla tua anima e ti ho detto: "Va' in pace!".
   Non insuperbire se ho parlato molto a te. Non è perché sei la più santa di questo Carmelo, ma perché ne hai molto bisogno per santificarti. Non esigere molto dal Portavoce. Sono Io che lo regolo, e se starà zitto è segno che Io lo vorrò.
   Va' in pace. Sii il re d'Oriente che mi porta la mirra4 della tua ubbidienza alle necessità attuali. Va' in pace! Va' in pace!»
            
   

   Madre Teresa Maria di S. Giuseppe, carmelitana scalza, monaca di clausura, diventerà la grande confidente di Maria Valtorta, con la quale avrà un lungo e copioso scambio di lettere. Era la Priora del Carmelo Santa Teresa, una comunità monastica che risiedeva a San Colombano, nei pressi di Lucca, dove si era trasferita dal convento di Camaiore semidistrutto dai bombardamenti. Dopo la morte di Maria Valtorta, la Madre Teresa Maria continuerà ad essere un punto di riferimento per Marta Diciotti e per coloro che avranno la cura degli scritti valtortiani: il servita Padre Corrado M. Berti e gli editori Emilio e Claudia Pisani. Morirà a San Colombano il 7 dicembre 1985, all'età di 85 anni. Del suo monastero erano le suore cui sono diretti i "dettati" che seguono.
            
   2 ella apparve "l'adultera", secondo quanto si legge in Matteo 1, 18-19vivere in terra pagana, in Egitto: Matteo 2, 13-15. Altri particolari sulla vita della Vergine Maria non sono nel Vangelo ma si leggono nell'opera "L'Evangelo come mi è stato rivelato": l'episodio, per esempio, di quando si levò anche il velo (ricordato più sotto) è nel capitolo 609 brano 2.
            
   3 Ricorda… quanto si legge in Marco 16, 18Luca 10, 19.
            
   4 la mirra, uno dei doni dei Magi (Matteo 2, 11) ai quali si fa riferimento anche nei "dettati" che seguono.