MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 523


9 gennaio 1946

   La voce immateriale del mio interno ammonitore1 mi sveglia alle sei meno un quarto e mi saluta così: "Il Signore si manifesti sempre più al tuo spirito e ti istruisca". Attende poi che io abbia gustato questo saluto e che sia ben desta, poi dice: "Scrivi". Mi siedo, prendo quaderno e penna. E lui detta:
 «Ogni azione dell'uomo ha sempre dei testimoni anche se fatta nel segreto: l'occhio di Dio e l'angelo che ogni uomo ha a custode. Ma vi sono azioni di una speciale categoria che richiedono testimoni anche fra gli uomini. E sono proprio le azioni che per la loro straordinarietà rendono difficile l'essere accettate per "semplici". Semplici come è ogni cosa che viene da Dio che, nella sua grandiosità, è l'Essere più semplice che ci sia, composto solo di Se stesso e agente azioni pure, rette, diritte: azioni semplici perché non inquinate da secondi fini, non disordinate, non tortuose. Le azioni straordinarie e della Grazia sono semplici come la Origine dalla quale provengono. Ma la maggioranza degli uomini, per castigo della loro materialità voluta, non la possono più comprendere questa sublime semplicità, e la negano, o la deridono, o l'accusano di frode, per sminuirla e sminuire così Dio nelle sue manifestazioni di grazia.
   Ecco allora che si esige, per divina prudenza, la presenza di testimoni, presi fra gli uomini, presso uno strumento di Dio. Ogni strumento di Dio ha dei testimoni per potere deporre della verità, e del modo come si svolge, presso i tribunali competenti. Li hanno avuti le grandi voci e le piccole voci, i grandi santi dalle azioni clamorose e i santi ignoti ai più perché viventi in chiostri o nel segreto della casa. Li hanno avuti quelli chiamati a vedere apparizioni o a bandire una devozione voluta dal Signore. E li hai tu pure, anima scelta per portare la Voce Ss. agli uomini che per "vivere" hanno bisogno di "credere, conoscere e amare".
   I tuoi testimoni sono il Padre che ti conforta e aiuta, Marta che ti assiste, i tuoi cugini da te salvati. Che testimoni costoro del tuo operare nel Signore! Satana non lavora contro se stesso2. Essi erano di Satana e ora sono di Dio. Testimonianza che supera di mille e mille potenze quella del come vivi, ti nutri, riposi. E scrivi senza aiuti di libri o di altri elementi scientifici, atti a spiegare la dottrina come tua, mentre è data a te dalla Sapienza infinita. Il mondo non può ammettere ciò. E vuole spiegare tutto con una parola: "aiuti di scienza acquisita". No. Dio è, l'Altissimo che io adoro, Colui che parla e comunica la luminosa dottrina. Gloria al Signore! Altri testimoni sono quelli che le amicizie, le circostanze e il caso ti portano. A contatto con te, sapendo, dubitando, o ignorando affatto ciò che tu sei: "il portavoce", vedono però tanto da potere essere testimoni domani. E ci vogliono! Sono necessari, anima mia!
   E qui, dall'Eterna Sapienza, mi viene dato ordine di dare un consiglio: quando Padre Romualdo abbia presso di sé Superiori dell'Ordine, o altre persone di provata e sicura fede non solo in Dio, ma nell'opera di Dio in te, non vieti loro di conoscerti e di interrogarti. Una cosa penosa. Ma gli uomini anche più buoni sono degli eterni Tommasi3. Si persuadono solo vedendo. Che? Ma lo strumento che è semplice e che è equilibrato in ogni ora e azione. E ancora questo consiglio. Che ad un animo giusto di Ordinario, che prendesse cura di esaminare gli scritti e chiedesse spiegazioni e conoscenze di te che non ti puoi muovere e andare, sia portata come prova principale quella dei Belfanti e, all'occorrenza, si mettano i medesimi in relazione con colui che esamina. La deposizione di Giuseppe B. è di capitale importanza. Ve ne è già una? Non importa. Ripetuta a distanza di tempo non può che acquistare sempre maggior valore.
   Anima cara, ho ripetuto quanto disse il Signore e l'ho ampliato per ordine suo. Regolati e si regoli il Padre secondo l'insegnamento. Perché ogni strumento ha e deve avere i suoi testimoni. La grazia del Signore sia sempre con te.»
 

   (La frase di Satana che origlia è nel dettato su Satana)4
   Ieri non avevo potuto scrivere la risposta di Gesù a quelle mie domande: "Perché poi Dora deve avere i testimoni? Forse perché lei non ricorda, uscita dal sonno spirituale, ciò che in esso riceve?".
 Allora Gesù mi aveva risposto, nonostante io rivolgessi quelle domande a me stessa: "Ma ce li hai anche tu i testimoni! Ogni strumento di Dio ha i suoi testimoni. Anche Bernardetta5 ebbe le compagne pastorelle, Teresa Neumann i parenti e il parroco, e così via. Ci devono essere in ogni caso, per potere deporre la verità". Aveva detto anche dell'altro, ma io, non avendolo scritto subito perché impedita di farlo, non avrei potuto che dire questo per non mettere, di mio, qualche strafalcione…
   Gesù, che vuole che questa spiegazione sia nota e chiara, ne dà l'incarico al mio angelico Ammonitore di ripetermela e completarla con i due consigli che ieri l'altro non erano stati detti, ne sono sicura. Dico io pure con l'Angelo: "Gloria al Signore"

   [Con la stessa data, su un altro Quaderno]

   Dice una "voce", e non si manifesta di più, ma è tutta grazia e pace, pur essendo forte e netta e dal chiaro accento toscano, tanto che la penso essere di S. Caterina da Siena:
   «L'amore sta alla perfezione che si vuole raggiungere come il soffio sulla brace: la riaccende, ne dilata il calore, la fa tutta attiva e splendida. La perfezione che si voglia raggiungere solo per avere pace e gloria, ossia per un egoismo spirituale, è come brace spenta; è nera, fredda, inutile. La perfezione con poco amore è come un mucchio di brace nera con un solo puntolino acceso: un carboncino… Langue, sonnecchia, rischia di morire. Ma se il nostro amore — e sia amore puro, tutto per dare gloria a Dio — su essa alita, ecco che allora tutta la perfezione si accende, e l'anima nostra purifica, e la fa bella, la fa pronta e servizievole come perfetta ancella alla divina Volontà, e degna, poi, d'ardere davanti al Trono dove splende l'Agnello. Le azioni dei santi — e santi sono i perfetti operatori della divina Volontà — splendono insieme alle loro orazioni nei turiboli celesti. Tanto più aumenta l'amore per amore, tanto più aumenta la perfezione. Ama totalmente e sarai completamente perfetta nella misura che da te vuole la Ss. Trinità.
   Chi sono? Una sconosciuta dai più. Eppure ti sono sorella perché recluse ci fece l'Amore per nostra volontà di vittime a pro degli uomini, a suo Ss. esempio. Giulia sono. Giulia Della Rena6, di Certaldo, vergine e reclusa di S. Agostino, del 14° secolo. Beata in Cielo per bontà dell'Amore. Oggi sono ricordata in alcuni luoghi. Ma troppo poco ricordata. E non per me, me ne accoro, ché io tutto ho possedendo Iddio. Ma già m'accoro perché potrei, se mi si ricordasse, dire al mondo una parola di salvezza. Quella di tornare all'amore nel quale ogni altra virtù si compendia e celasi ogni pace e gloria.
   Addio, sorella. Rimani nella pace del Signore.»

   Ore 12 dello stesso 9-1-1946

   In merito a A. R.7 dice il mio Signore:
   «Molto Satana lavora e resiste e insiste, e prende piede, usando degli appigli esistenti, perché lavora su un terreno di capriccio e di orgoglio. Le lacrime non sono pentimento per aver dato dolore, ma avvilimento per la brutta figura che fa. Orgoglio, perciò. E freddezza di cuore. Se amasse lotterebbe, reagirebbe alla tentazione, e questa non prenderebbe un sopravvento così forte. Ma non c'è carità per la madre e le sorelle. Dove manca amore e umiltà prospera l' "altro", e poco fanno gli aiuti. Senza una compassione fuori di posto si provveda con mezzi umani e soprannaturali a combattere al posto di lui che non vuole combattere. Medico e sacerdote. E se il suo orgoglio ne soffre, tanto di guadagnato. Vorrei vederglielo frantumato, vorrei vedere frantumato lui pure piuttosto che vederlo mio nemico. E pensare che ancora tanto ha dalla Provvidenza! Ed egli la maledice! La maledice sotto l'aizzamento di Satana. Ma anche nelle ore di pseudo-calma il suo subcosciente impreca. E lo fa perché la sua coscienza è morbida e si compiace di quest'abito. Ciò non va. Io sono buono. Ma non sono senza giustizia. E allo stato di A. contribuisce anche l'orgoglio e l'ingratitudine a Dio di altri della famiglia. Veramente Satana trova il suo clima in certe case. Demolite l'orgoglio in lui, e sarà più facile liberarlo.»
   Dico io: "Vorrei sapere la differenza fra lui e Dora8". Risponde Gesù:
   «Dora è vessata perché Satana vorrebbe terrorizzarla, staccarla da Me, usarla contro Me. Ma lei, per ora, è buona. Mi ama nonostante che questo amore le procuri pene. È uno strumento preso da due forze opposte. Ma in lei è, per ora, volontà di essere di una sola forza. Se persevererà sarà strumento utile.
   Ant., che potrebbe essere nelle stesse condizioni di duplice uso, manca della volontà di essere della Forza buona. E ciò perché manca di amore per Me. Perciò l'altro lo usa a suo piacere. Nei momenti di possessione mi odia affatto. Nelle pause, se non mi accusa, è indifferente affatto. Nei momenti migliori, i più rari, ha conati al Bene per riminiscenze d'anima. Una ben triste situazione! Bisognerebbe poterlo fermare prima che l'anima completamente consenta. Ti ricordi quella lezione sui dannati9 che cercano accostarsi a Dio attraverso i giusti? Di Dio hanno attrazione e ribrezzo. Ed è il loro tormento. Egli è molto in questa situazione. Sente che in Me è pace, che dalla sua tortura solo Dio lo può liberare. Ma non sa volere Dio. L'inferno non è solo nel profondo!
   Queste due guide sono per Romualdo e per te. Risparmiate la trafitta madre che non ha colpa nella caduta del figlio. Solo esortatela a pregare tanto, tanto, tanto…»
           

   
   interno ammonitore, come nella nota al 21 dicembre 1945.
            
   2 Satana non lavora contro se stesso, come è detto in Matteo 12, 25-26Marco 3, 23-26Luca 11, 17-18.
            
   3 Tommasi, cioè increduli come l'apostolo Tommaso: Giovanni 20, 26-29.
            
   4 (…) L'annotazione tra parentesi sembra inserita in un secondo tempo e potrebbe riferirsi, quanto al concetto, ad un "dettato" dell'11 maggio 1944.
            
   5 Bernardetta è Bernadette Soubirous, la nota veggente di Lourdes (1844-1879), santa. Teresa Neumann, allora vivente (1898-1962), veggente e stigmatizzata tedesca.
            
   6 Giulia Della Rena, terziaria agostiniana, vissuta come reclusa (1319-1367 circa), beata.
            
   7 A.R. potrebbe essere Antonio Raffaelli, i cui familiari sono menzionati negli scritti del 26, 27 e 31 dicembre 1945.
            
   8 Dora è Dora Barsottelli, di cui si parla più volte, a cominciare dal "dettato" del 19 dicembre 1945.
            
   9 lezione sui dannati, che non abbiamo trovato in questi termini. Dovrebbe comunque trattarsi non di morti dannati, che più non cercano di "accostarsi a Dio", ma di viventi che sembrano destinati alla dannazione e che "l'opera dei redentori" può ancora "estrarre dalle tenebre", come è spiegato nel secondo dei dettati del 5 luglio 1944.