MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 554


20 marzo 1946

   A Padre Migliorini.
   Dice Gesù:
   «Che i giusti ubbidiscano è sempre volontà del Signore. Ma non c'è altra volontà nella tua partenza, altra volontà di Dio. Se ne avessi un'altra contraddirei Me stesso. Perché Io ti volevo qui, presso il mio "Portavoce". Qui, e non altrove.
   Maria, la nostra povera Maria, lo ha scritto di suo perché ha capito. Io confermo. Vi ho preparati a quest'ora con le visioni della partenza di Sintica e Giovanni. Leggile attentamente. Sentirai il pensiero del tuo Salvatore.
   E va' tranquillo perché sei nella mia Grazia. E questo è tutto. Il giudizio degli uomini non intacca e non influenza il giudizio di Dio. Va' tranquillo, figlio mio e di Maria. Tranquillo per te stesso, tranquillo per la povera Maria. Prendo Io, e il mio angelo, il tuo posto. E siccome per gli spiriti non ci sono separazioni, saremo ancora qui in tre, come da tre anni, a fare ciò che è gloria di Dio: fare conoscere Dio.
   Ti benedico: per il Padre e per lo Spirito Santo oltre che per Me, Servo buono; e con Me ti benedice la Madre e l'Uomo di ubbidienza: Giuseppe; e l'Uomo di carità: Giovanni apostolo; e tutti i Santi del tuo Ordine. Va' in pace, ché gli angeli del Signore sono con te, e Dio è con te1
   
   Io al Padre:
   Padre mio, sono molto contenta di poterle unire la parola del Si­gnore alla mia povera parola di creatura che di fronte a Dio e agli uomini testifica che la sua assistenza presso di me, iniziata nel giu­gno 1942 e voluta da Dio – questo sì che Dio lo ha voluto! – è stata la fase preparatoria al ministero al quale Dio mi voleva destinare. Prima c'era Dio e la volontà della creatura di servire Dio. Ma c'era ancora molta,troppa umanità in me, lei lo sa, e Dio non poteva veni­re, Lui, Ordine, dove era disordine; Lui, Amore, dove c'erano risen­timenti… Lei è venuto e ha ordinato tutto. E Dio ha potuto fare per­ché prima è venuto lei. E stato "il precursore" che va avanti a pre­parare le vie del Signore. E il Signore è venuto. Ed è rimasto perché lei – lo ha detto Gesù un giorno e lo ha ripetuto – con la sua pre­senza teneva lontano chi mi odia perché sono strumento di Dio. Se lo ricorda quel dettato?2 Ora dovrei essere impaurita perché lei se ne va e Satana mi odia più che mai. Ma mi fido nella promessa di Gesù e nelle preghiere di lei, Padre reverendo, e dei Padri dell'Ordi­ne.
   Leggerà a suo agio, nelle "Direzioni", ciò che penso io da 22 giorni, scritto mano mano, durante la sua prima assenza. E ciò la aiuterà a comprendermi quando le dico che questo dolore per me è pace, è conferma; e che confido che sia un momentaneo oscuramento, come lo fu quello di Gesù, dalla sera del Giovedì Santo alla mattina della Risurrezione. Egli ci ha insegnato come si resta fedeli, come si suda sangue senza rancore per chi ce lo fa sudare, come si muore sulla Croce per salvare. Imitiamolo.
   Le do il mio Crocifisso, quello che nel luglio 19303 mi ha dato per la prima volta la prova innegabile della potenza della Croce e della Fede, e la mia prima vittoria contro il demonio. Lo avevo destinato a lei nel testamento, perché mi è sacro per ciò che con esso ho ottenuto e perché è stato nelle mani dei miei nella morte. Doveva essere messo anche nelle mie mani nell'agonia e morte, fino alla chiusura nella cassa, e poi rimanere a lei. Vuol dire che se Gesù mi farà la grazia di morire con lei vicino, lei me lo porterà per quelle ore…
   E ora grazie, grazie di tuttoper tuttosu tutto. Lei non mi ha mai fatto sentire che ero orfana e sola, malata, povera e debole. È stato l'affetto, l'aiuto, la pace, il sostegno. Qui e altrove non lo dimenticherò. Ora sentirò che sono sola sulla Terra…
 Ma non dico di più se no la nuova Sintica perde la forza di sorreg­gere la sua croce e quella che è del Padre suo. Mi devo indurire an­cora, sempre, fino a morire nello sforzo. E avere fede, fede, fede nel Signore. Maria.
 
   Dice Maria:
   «Siamo prossimi all'Incarnazione in Me del Verbo. "Ecco l'ancella di Dio. Si faccia secondo la sua parola". Perché, anche se non è ordine, è "permesso" di Dio ciò che ci viene presentato. Perciò santo è ciò che ci viene presentato. Figlio diletto, figlia diletta, Romualdo e Maria, figli della Mamma sempre Addolorata per i dolori dei suoi figli diletti, ditela anche voi la mia parola4, e più vitale che mai il Verbo Ss. prenderà forma in voi sino a farvi altri Lui. Siate maternamente benedetti.»
   E dice S. Giuseppe:
   «E benedetti da me che sempre credetti e sempre feci ciò che il Signore ordinava: nell'andare, nel tornare, nell'accettare. E fui guidato dall'angelo di Dio, perché sottomisi il mio giudizio d'uomo a quello del Cielo, sempre
           


   e Dio è con te. Poi aggiunge con scrittura minuta: (In questo 20-3-46 era così… Poi, col 4-7-46, Gesù volle per me un'altra guida spirituale. Egli sa il perché. Io non indago. Soffrirei troppo se sapessi… (9-12-47). Analoga annotazione è nello scritto del giorno precedente.
           
   2 dettato non facile da rintracciare. Può essere preso in considerazione quello del 13 agosto 1943, all'inizio e verso la fine.
           
   3 nel luglio 1930… come racconta nel terzo capitolo della parte quarta dell'Autobiografia.
           
   4 la mia parola, quella citata sopra e che è in Luca 1, 38.