MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 555


21 marzo 1946

   Dice Gesù:
   «Prima che Romualdo parta, e acciò parta con elementi netti per rispondere, svolgo quanto ho accennato al 3 marzo.
   Perché ho consigliato a Emma Federici di andarsene? Quasi mi si accusa di aver fatto errore. No. I superficiali e gli ignoranti possono credere e pensare che in quelle parole non Io ma altri abbiano parlato o che Io abbia errato. Brevemente vi dico la giustizia e la bontà del mio consiglio, come ho detto1 quelle verso le figlie d'ignoti.
   Io conosco lo stato dei cuori. E conosco le capacità dei cuori. Conosco perciò ciò che è quella che volle per forza essere Suor Gabriella di M. Immacolata, senza però volere non essere più Emma Federici.
   Giuda lo conoscete ormai2, non è vero? Se fosse rimasto il giudeo che era, quello del Tempio, non sarebbe stato senza colpe. Ma almeno non avrebbe avuto sul suo spirito la colpa di essere il Traditore di Dio. Potete dire che Io l'ho mai lusingato? L'ho respinto. Ho resistito. Ho più volte detto: "Vattene. Meglio essere un giudeo mediocre che un apostolo infame". Ma più oltre non può andare Dio, per rispettare il libero arbitrio dell'uomo! E più oltre non sono andato. All'ostinato nel suo male ho cercato di mutare l'anima, anche senza potermi illudere. Era il mio dovere di Maestro. Io non manco mai al mio dovere. All'infelice ho cercato di dare aiuto, di lavorare a salvarlo, non perché lo potessi salvare. Ma perché era il mio dovere di tentarlo e soprattutto di lasciarvi un esempio di come agire con certe anime che sono un misto di impulsi buoni e di impulsi non buoni.
   Troppo poco si medita quanto insegnamento è celato nel personaggio di Giuda. Per questo, in questa illustrazione del Vangelo che ti do, gettando luci sui quattro Evangeli perché li amiate, perché conosciate e perché comprendiate, ho molto illuminato la persona di Giuda. Perché nella sua tenebra è quello che dà più trama di insegnamento ai preposti a guidare gli uomini.
   Ed ora parliamo di Emma Federici che volle per forza essere suora, ma che non seppe però volere essere unicamente suora. Ossia un nuovo essere nel quale era morto tutto il passato. Tutto invece era vivo, sebbene compresso, sotto l'abito monastico. E tutto è risuscitato, libero, e più violento che mai, per un complesso di circostanze. Vogliamo enumerarne alcune? Le fu danno l'essere Superiora. Danno l'essere molto lodata. Danno, immenso danno, l'essere, per le circostanze di guerra, libera da sorveglianze superiori. La reazione dell'io, compresso per tanti anni sotto l'ubbidienza non amata e che ora si sentiva senza più controllo, fu di una violenza di uragano che nulla poté mitigare, o Romualdo. Non la tua parola di buon maestro di spirito, non le mie parole dei dettati e visioni, non quelle dei particolari dettati, dati per sorreggerla, come davo le carezze e le missioni a Giuda, per poter dire: "Ho usato tutti i mezzi per salvarlo".
   Quando le ho detto: "Va'!" era perché quegli elementi, ormai, si sarebbero perduta l'anima rimanendo dove erano. In loro era rancore e ribellione, non potevano più ubbidire e rispettare. E lo scandalo sarebbe stato ancor più vasto. Le persone che si lamentano di ciò che è avvenuto dovrebbero benedirne Iddio che ha permesso che la cosa si fermasse in quei limiti! E dovrebbero benedirmi le cinque che se ne sono andate. Possono ancora riparare e meritare, fuori di Camaiore. In Camaiore, nell'Ordine, no. Era finita. Non ho ingannato. Ma ho detto: "Via".
   Voi che sapete avete visto che il loro volere non si è attenuto a nessun consiglio divino o sacerdotale o illuminato. Perciò sono punite. E voi sapete che ho detto: "Basta" perché Dio è buono, ma non si lascia calpestare. Le ho lasciate seguire la loro cocciuta via di imprudenze e disubbidienze e, solo per misericordia, ancora ho dato richiami alla via giusta. Pregate per loro, perché la Misericordia non le abbandoni, specialmente lei, quella che non si è voluta trasformare altro che a parole. Ricordate, ricordate il severissimo dettato3. E neppure quello ha giovato.
   Ma né tu, Romualdo, né tu, Maria, datevi dei rimorsi. Fossi sceso dal Cielo non avrei mutato il suo cuore. Sono alla porta del suo cuore. Ma non ci posso entrare perché dentro ella lo ha empito del suo io, e non del suo Dio. Batto, e non sente perché dentro è piena delle sue voci, non delle mie. Oh! la superbia! Pregate, pregate, pregate per lei.»
   E dopo un momento di silenzio Gesù termina: «Se conosceste quanto ha demeritato, quanto ha da farsi perdonare!», ed è tristissima la sua voce.
           


   come ho detto…, il 18 agosto 1945. Più sotto, e per due volte, il nome di Emma Federici è depennato lasciando scoperte le sole iniziali. La scrittrice inserisce la seguente annotazione ad uso di Padre Migliorini: (Prego mettere solo le cifre: E.F. Vuole così il Signore). Noi lasciamo il nome per intero, essendo di una persona già menzionata e della quale ormai non resta memoria.
           
   2 lo conoscete ormai, grazie alla grande opera "L'Evangelo".
           
   3 severissimo dettato, quello del 2 dicembre 1945. La scrittrice aggiunge il rinvio a Geremia 31, 21-22.