MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 561


20 aprile 1946

   Sabato Santo

   Le parole del gloriosissimo Risorto che però mi fa condividere fino all'alba di domani lo strazio della Vergine Madre, apparendomi solo per ridarmi vita nella bellezza trionfale del suo Corpo risorto da morte.
   «A coloro che possono non comprendere le ragioni di infinita misericordia per le quali Io non svelo, non accuso, non addito al vostro troppo facile disprezzo anime che sono imperfette, colpevoli anche, ricordo le parole finali1 della profezia di Giona, colui che fu mia figura col suo inghiottimento nel corpo della balena: "Non devo avere compassione di Ninive, città grande, nella quale ci sono più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra?".
   E Quello che parlava a Giona era il Signore, il Signore del tempo di corruccio e rigore, era il Dio Padre… Ma Io sono il Figlio che si incarnò e morì per portarvi perdono e amore. Io sono la Misericordia. Io sono l'Amore. Io sono il Perdono. Io sono la Compassione. Io ho difeso l'adultera2 non perché mi pares­se lieve il suo peccato, ma perché quelli che l'accusavano non erano senza peccato. E non si può condannare quando non si è innocenti. Vi ho insegnato questo con quest'atto. Io ho perdonato ai grandi peccatori che il Vangelo vi fa conoscere. Perché perdonare, perché prendere sotto la propria protezione è dare il tempo di redimersi. Vi ho insegnato questo con questi perdoni e protezioni. Io ho perdonato ai miei crocifissori3 perché "non sapevano quello che facevano". Erano ubbriacati dai fermenti delle loro passioni. Vi ho insegnato questa verità con questo perdono. Perché tutti quelli che sbagliano sono ubbriacati da qualche malvagia passione. Ciò non li giustifica dal mal fare.Ma la Misericordia concede perdono per dare loro tempo e aiuto ad uscire dal loro sbaglio. Soltanto quando "tutto è com­piu­to"4 anche per essi, ossia ha termine la vita terrena che è una catena di misericordie continue da parte di Dio, una tutela continua da parte dello spirito angelico lottante contro quello infernale, allora la Giustizia succede alla Misericordia, e per giustizia verso Se stessa e i giusti che non devono essere equiparati ai peccatori.
   Questo faccia capire a te, e a coloro che potrebbero stupirsi del mio comportamento per le anime che tu sai (Federici, Dora, Antonio, Pia, e così via), perché ancora per queste anime sovrabbondi la Misericordia che redime alla Giustizia che condanna. E imitatemi per essere come Me miti e dolci di cuore e caritatevoli al prossimo peccatore. E usate i miei mezzi per redimere i peccatori: "preghiera, sofferenza,amore". E non vogliate lagnarvi di Me né giudicare i miei giudizi che sono tutti giusti, le mie azioni che sono tutte sante e che voi non avete capacità di comprendere coi vostri sensi e affetti limitati.»
   E dopo il Signore, altro rimprovero di Padre Migliorini… Collezioniamoli pure con santa mortificazione! Prima o poi, come è avvenuto il 19 dicembre a Compito, dovrà dire: "Adesso che conosco tutte le cose nella loro verità faccio un altro giudizio". Magari mi dirà questo quando saremo ambedue dall'altra parte… Ma non importa. Lo dirà un bel momento! Io attendo quel momento. Io so aspettare. E so tacere quando vedo che non si vuole accogliere le parole sincere. Anche Gesù ha taciuto quando capiva che era inutile parlare perché anche la più persuasiva, innegabile spiegazione o asserzione di fatti purtroppo veri non poteva essere accettata dal suo oppositore. Imiterò il mio Gesù delegando Lui solo, il mio Maestro e Giudice, a difendermi ed a far brillare la verità, e a provvedere a me, orfana spirituale, dato che P. Migliorini non mi capisce più…
 

   [Seguono, in data 21 e 28 aprile 1946, i capitoli 9 e 10 del LIBRO DI AZARIA. Con date dal 22 aprile al 2 maggio 1946 sono i capitoli da 421 a 427 dell'opera L'EVANGELO]
           
   

   le parole finali, che sono in Giona 4, 10-11.
           
   2 ho difeso l'adultera, in Giovanni 8, 3-11.
           
   3 ho perdonato ai miei crocifissori, in Luca 23, 34.
           
   4 quando "tutto è compiuto", come in Giovanni 19, 30.