MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 562


3 maggio 1946

   Dice la superbeatificante Voce dello Spirito Santo:
   «Perché ti sono sopra. Sei nel fascio dei miei raggi. Tutta la luce che ricevi sono Io. Tutta la pace di cui godi sono Io. Tutta la gioia che provi sono Io. Io ti sono sopra, invisibile ma presente. Protetta sei, anche se ti credi sola. Perché l'Amore non manca mai presso le agonie e i sacrifici di quelli che lavorano per la gloria di Dio e la redenzione delle anime.
   Io ero presso il Verbo immolato, anche se nulla pareva mostrare che Io ci fossi. Egli ha invocato1 il Padre come assente. Non Me. Io ero in Lui che sublimava l'amore a potenza di Sacrificio. Io ero in Lui e gli davo forza di soffrire l'infinito dolore del mondo, di tutto il mondo e per il mondo. Avevo formato il Corpo Ss. Era giusto che fossi nel Cuore della Vittima dell'Amore per raccoglierne gli infiniti meriti e portarli al Padre. Io sono stato il Sacerdote del Calvario, Colui che alza la Vittima e l'offre. Io sono stato il Sacerdote perché nel sacrificio è sempre sacerdote, indispensabilmente è desso, l'Amore.
   Io sono su te, con te, in te. E ti do forza al soffrire e ti offro col tuo soffrire al Padre. Lasciati immolare dall'Amore che ti ama. Resta in Me come Io in te.
   La pace dell'Amore sia in te.»
   Questo breve e letificante dettato dello Spirito Santo, in queste prime ore del primo venerdì di maggio e festa dell'Invenzione di S. Croce, è in risposta ad una mia intima domanda mentre pregavo e soffrivo moltissimo per una crisi cardiaca forte.
   Mi dicevo: "Come può essere che una creatura soffra contemporaneamente tanto dolore materiale e morale fino a raggiungere l'agonia, e avere insieme una gioia talmente intensa che dà l'impressione di consumare più ancora della malattia e nello stesso tempo è vitale più delle medicine? Perché sono così felice, io tanto malata e – ciò che più conta – tanto crucciata per P. Mig.ni per ciò che si riferisce agli scritti venuti dal Cielo che, nonostante ogni diversa asserzione del Padre, sento sotto giudizio e precisamente sotto giudizio severo e mal disposto?".
   E lo Spirito Santo, con quella sua voce immateriale che solo con l'avvicinarsi porta all'estasi, mi dice queste cose…
   P. Mariano viene col Ss. Sacramento mentre lo Spirito Santo mi saluta prima di tacere. E mi trova abbattuta P. Mariano… Ma credo che le mie sensazioni ­– e lo credo senza tema di errore – siano simili a quelle dei martiri agonizzanti: debolezza fisica e sofferenza fisica totale,ma gioia e pace spirituale giunta al limite massimo di cui possa godere una creatura ancora sulla Terra…
           


   1 ha invocato…, in Matteo 27, 46Marco 15, 34.