MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 588


5 gennaio 1947

   [Precede il capitolo 47 del LIBRO DI AZARIA]
 

   Questa la spiegazione di Azaria. Poi, più tardi, il miracolo della conversione di G.M. (vedere nei miei documenti). Riepilogo qui.
   Due anni di ingiustizia e rancore. Pertinacia davanti alla più lampante evidenza. Giovedì sera (2-1-47) mentre prego per la moglie di G.M. che si è raccomandata alle mie preghiere per il suo parto ormai tardivo, Gesù mi dice: "La bambina deve chiamarsi Maria Cristina perché Cristo sia fra loro", e spiega: "Nasce nel primo venerdì del mese, nel primo venerdì dell'anno e nell'ottava del mio Nome". Scrivo l'ordine di Gesù e penso mandarlo a destino domani, dato che sono le 23.
   Alle 6 antimeridiane del 3 (primo venerdì di gennaio e del 1947) mentre sto per essere comunicata, la sorella di Anna M. mi viene a dire: "Anna sta male. Preghi". Offro la S. Comunione e dopo pochi minuti nasce una bambina. Mando da Marta il biglietto con su scritto: "La bimba si chiami Maria Cristina perché Cristo sia fra voi" e aggiungo, tanto per velare il soprannaturale, "se poi è un maschio chiamatelo Emmanuele o col nome dei tre Arcangeli".
   Gesù non mi dà tregua per tutto il venerdì e il sabato 4 sino alle 16 dicendo ripetutamente: "La bambina deve chiamarsi M. Cristina".
   Per non essere più tormentata, dico alla sorella di Anna M., che viene da me afflitta perché il padre della neonata è turbato più che mai dal suo demone e dà dolore a tutti: "Ha capito che è Gesù che vuole così?". Eroma, sorella di Anna, sa tutto di me perché fu messa al corrente dalla Dora Barsotelli di Pieve di Camaiore (vedere nelle Direzioni, fascicolo 1°, chi è costei). Perciò era inutile che io mentissi con Eroma e da mesi lei sa e mi assiste come infermiera e come amica e mi allontana molti curiosi.
   Eroma va a casa e dice le cose come sono. La neonata viene segnata allo Stato Civile col nome di M. Cristina.
   Domenica 5, alle 14, G.M., padre della neonata, porta una lettera per me (vedere miei documenti). È la conversione, il miracolo. Pieno, completo, improvviso… Essendovi a Viareggio Padre Pietro Maria Pennoni, lo faccio ricercare e gli mostro e narro gli avvenimenti.
   Parlo anche, per ordine avuto il 2 aprile 1946 da Gesù, a G.M. Allora il mio Divino Maestro mi aveva detto, dopo la visione del 2-4-46: "E così avverrà di Guido, e tu allora dirai queste mie parole come fossero tue. Ma sono mie e ti ordino di dirle".
   Guido si confessa, si accusa, dice il rivolgimento del suo cuore, il suo pentimento. Lo conforto a entrare fiducioso nella nuova vita e lo mando via corredato di un crocifisso mio.
   La bambina viene battezzata il 6-1-47 e la pace si ristabilisce, dopo due anni, fra Guido e gli innocenti calunniati.
   Io benedico il Signore per questa gioia. Una famiglia pacificata, anzi tutta una parentela; io rassicurata, dal miracolo, che è proprio Gesù che mi parla. Ho sempre paura di un inganno e la condotta di Padre Migliorini non è certo tale da far cadere la mia paura. E tutto ciò per bontà di Gesù che, volendo il suo Ss. Nome di Cristo unito a quello di sua Madre per la neonata, ha scacciato il demonio dal cuore di quell'uomo.
   Sia benedetto il Nome di Gesù Cristo e di Maria Ss.!