MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 647


1 dicembre 1947

   Dice Gesù in merito all'epistola della prima domenica di Avvento:
   «Nessuno, fra i cristiani, oserebbe dire che Paolo non è stato Apostolo, ripieno dello Spirito dello Spirito di Dio, di grazia e santità. Ma come allora spiegano, coloro che speculano con tutti i mezzi nelle parole dell'Opera per dire "il portavoce ha fatto errore", la contraddizione delle parole di Paolo1: "… essendo già l'ora di svegliarsi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina di quanto credemmo. La notte è inoltrata e il giorno si avvicina"?
   Queste parole — e non è l'unica volta che Paolo parla della seconda venuta del Cristo, dei tempi ultimi, del giudizio finale — sembra che indichino un ben prossimo (ai giorni di Paolo) sorgere del giorno eterno. Ma quale lungo tempo d'alba ha mai questo giorno, se questo tempo dura da 20 secoli e ancor vi è tempo al giorno! Mancò allora in Paolo lo spirito profetico? E se ciononostante egli è chiamato Vaso di elezione, Apostolo delle Genti, e la sua parola è di poco inferiore al Vangelo per potenza ammaestrativa, come si può gettare pietre a te, piccolo Giovanni, se, ai miopi occhi dei leggenti, alcune Mie, dico Mie parole da te trascritte sembrano contraddire le credenze antiche e i fatti passati, presenti, futuri, così come sono noti o previsti?
   In verità ti dico che non sbagliò Paolo interpretando male le mie parole (Luca 21 v. 32, Marco, 13 v. 30) e vedendo prossimo il giorno di Dio, così come non sbagli tu, piccolo Giovanni.
   Egli perché, come tutti coloro che lo Spirito dello Spirito che è Dio investe e innalza ai cieli della veggenza, vede attraverso la pupilla di Dio, ossia in un eterno presente. Il fatto di ora e il fatto che avverrà fra secoli, pari sono per colui che contempla rapito in Dio. Quei fatti sono. Quei fatti sono veri. Che sia oggi il loro avverarsi o fra decine d'anni o di secoli, quei fatti saranno, e solleciti per chi li contempla nel gorgo luminoso dell'eternità nel quale sono pulviscolo di attimi gli anni e i secoli.
   E tu neppure sbagli, perché tu non sei che la mano che scrive il Pensiero e la Parola per volontà dell'Amore. E l'Amore non erra. Mai. E l'Amore ha azioni che i miopi possono credere contraddittorie, ma che seguono sempre la retta linea, semplice e giusta, delle azioni di Dio.
   Sta' in pace e manda pure queste parole che ti ho ripetute per gioia tua e bontà agli altri.»
           


   parole di Paolo, che sono in Romani 13, 11-12.