MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 644


17 novembre 1947

   Dice Gesù:
   «Eccomi! La mia pace sia con te.
   Sono venuto a dirti questo. I medici possono capire quel tanto che possono, ossia ciò che ha aspetto umano. Ma sotto il velo dell'umano in te c'è il mio volere che purifica, abbella, santifica, consuma, ti fa ostia per molti e gemma per Me.
   I nomi delle malattie… sono nomi messi ad etichetta e a spiegazione dei patti corsi fra noi due, dei tuoi doni d'amore, dei miei baci d'amore.
   Il tuo cuore, sì, si è ammalato nella lotta che hai combattuta contro la cattiveria umana. Ma chi te lo ha ferito a morte è stato il mio amore. Era troppo brutto che tu avessi a morire per causa degli uomini, tu che Io amavo di un amore eterno. Tu devi morire per gli uomini, mio specchio fedele. Non per causa di essi, ma per causa di essere imitatrice di Me.
   Venerdì Santo del 1930. Venerdì Santo del 1934… e, sul mistero d'amore, dei nomi, dei nomi posticci di malattie. No. Tua malattia: il nostro reciproco amore.
   I tuoi polmoni: me li hai dati per salvare un'anima di padre1, e sul sacrificio un nome, un qualunque nome clinico… una spiegazione che gli uomini si vogliono dare per spiegare ciò che non possono spiegare, ossia che potrebbero spiegare solo con la fede, con l'alzare lo sguardo a sfere soprannaturali.
   Il male nel tuo seno… oh! non ricordi perché pregavi nei sabati? Ecco, è riparazione per quelle creature2. Tu soffri, tu paghi, tu ripari ciò che mi offende nella donna.
   Il tuo dolore, il tuo indurimento al costato, tu sai… lo volesti… lo hai avuto.
   Il tuo cuore dilatato… Non cerchino gli uomini il perché. L'amore dilata sino a spezzare le fibre.
   I dolori dei tuoi nervi: ne sai la verità.
   Maria, Maria, sei mia, come tu sei perché sei con Me, come Me, per amore di Me crocifissa, folle d'amore sino a non saper calcolare più. Anima mia, non possono gli uomini capire, indovinare i continui miracoli di Gesù nei suoi diletti. Sta' in pace
   Gesù è venuto. In questi giorni non poteva venire perché un motivo di cui io soffrivo atrocemente lo teneva lontano. Ho capito molte cose in questi giorni. La sua assenza mi fu lezione sul come è necessario avere il vero pentimento per avere Gesù. Io non c'entravo. Io contemplavo la rovina di un cuore, soffrivo perché a questa sofferenza si univa la mancanza di Gesù. E ieri visita medica… e oggi mie riflessioni in merito. Ed ecco Gesù a darmi risposta e gioia. È tornato. Non mi pesa la croce perché Egli è con me.
           
   
   
   per salvare un'anima di padre, come racconta nell'Autobiografia, nel secondo capitolo della parte settima.
           
   2 riparazione per quelle creature, che troviamo in un "calendario di sofferenza" di cui parla nell'Autobiografia, verso la fine della parte sesta. Più completo è il programma settimanale delle offerte di sofferenza, stabilito nel "dettato" del 29 maggio 1944. L'indurimento al costato, infine, potrebbe riferirsi ai due colpi di flagello ricevuti il 12 novembre 1944.