MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 675


25 maggio 1949

   Sera

   Gesù viene e mi attira sul suo petto coprendomi tutta col suo manto bianco, mi sostiene col braccio sinistro e tiene la destra sulla mia testa. Mi consola. Mi vuole consolare. Ma la sua stessa straordinaria tenerezza mi fa salire il pianto agli occhi… perché sento che se Gesù fa così è perché Lui sa che nuove croci mi stanno fabbricando gli uomini… quelli che io so…
   Fino alla fine così! Sempre più dolore! Solo Dio, solo Maria, solo il Cielo ci ama, noi, poveri strumenti loro. Ma gli altri riescono ad infondere fiele e aceto anche nelle dolcezze che il Cielo ci dà…
   Può essere tanta gioia e tanta pena insieme in un cuore? Eppure ci sono. Sembrano due correnti che si urtino in un golfo sollevando marosi. E l'anima è in mezzo, sollevata, abbattuta, verso il cielo, verso l'abisso, dalla beatitudine al tormento…
   Un martirio che spossa più di una malattia, e che dovrebbero provare tutti per capirlo, e specie quelli che con noi strumenti sono così severi, anche più che severi… mentre dovrebbero aiutarci con la loro carità…