MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNETTI CAPITOLO 720


13 marzo 1948

   Dice Gesù
   «Nell'uomo sono due ricordi antagonisti fra loro. Il ricordo dell'Infinito Bene. Il ricordo dell'ereditario veleno concupiscente. Il primo lasciato da Dio a conforto dell'uomo decaduto dalla primitiva e perfetta Grazia e Innocenza: la verginità dello spirito, che non fu più dote che di Maria fra tutti i nati d'uomo. Il secondo lasciato da Satana coll'insidia dell'Eden alla verginità innocente di Adamo, nel cuore di Adamo e dei suoi discendenti. 
   Il Battesimo annulla la macchia ma non il fomite. La Grazia infonde forza a vincere il fomite, ma non lo annulla. Esso resta come una spina segreta ad aizzare la cicatrice indelebile della colpa. Non la piaga: la cicatrice. Ma se non vigilate, la cicatrice aizzata e non curata con i mezzi soprannaturali ritorna piaga. 
   In ogni uomo sono quindi due forze opposte che combattono in lui dalla nascita alla morte e che costituiscono la sua prova, la sua vittoria o la sua sconfitta rispetto al suo destino soprannaturale. 
   Mi chiedi perché Dio lascia il fomite anche dopo la restituzione del dono infinito della Grazia? Per giustizia. Tutto in Dio è giustizia. Ogni sua operazione è giustizia e amorosa giustizia. 
   Non ha forse lasciato il ricordo di Lui nell'anima da Lui creata? Quel ricordo che è misteriosa fonte di luce che guida alla Luce, sentita, sebbene in maniera diversa, da ogni spirito di vivente, come lo dimostrano la legge morale dei migliori e i bagliori più o meno vividi di luce soprannaturale delle diverse religioni rivelate, le quali, sebbene con nozioni frammentarie, già insegnano l'esistenza dell'Ente Supremo e il dovere di vivere da giusti per possederlo oltre vita. 
   Così ugualmente oltre questa infinita bontà lascia l'altro ricordo, rappresentato dall'aculeo del fomite. Esso tiene basso il vostro orgoglio. Se vi sentiste puri e perfetti, dei Luciferi diverreste, credendovi uguali a Dio. Esso tiene vigile la vostra buona volontà. Fa eroico il vostro amore a Dio. E, pietà del Padre, rende meno gravi le vostre colpe ai suoi Occhi. Perché se non aveste in voi il fomite che agita e morde senso e ragione con l'astuzia dell'antico Serpente suo generatore, non sareste giudicati "con misericordia". 
   Ma molto vi è perdonato perché molto in voi è suscitato non dal vostro puro volere, ma dalle imponderabili forze del fomite che non sempre riuscite a reprimere. 
   Ma non ti affliggere. Anche esso serve a dare corona di gloria. Perché la tentazione è tentazione, non è peccato. Perché tentazione vinta è vittoria. Perché sopportazione dell'aculeo segreto, senza consenso della volontà alle sue seduzioni, è pazienza eroica. 
   Ma lo Spirito Santo ti riparlerà di questo nelle epistole paoline. 
   Sta' in pace. E sopporta. E offri per salvare quelli che non sanno sopportare, senza cedere, gli allettamenti ereditari»