MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNETTI CAPITOLO 698


17 ottobre 1944

   Dice Gesù
   «Mi spiego, per quanto abborra scendere ad argomenti troppo intrisi di ciò che ha sapore di corrotto, a rispondere ad un desiderio. Questo perché sono il "Salvatore" e voglio salvare, liberando da ogni nebbia. Veramente tanto e tanto e tanto sole ti è brillato, Giuseppe, che non dovresti più aver nebbia in cuore, e come colui che dall'alto di un monte, in un giorno sereno, sta ad occhi ben aperti e attenti, dovresti vedere chiaramente fin i più piccoli particolari del vero e discernerli da quelli che sono scherzi di luce e di lontana nuvola vagante. 
   E, poiché sono "Carità" oltre che "Salvezza", ti dico che, per quanto la mia Parola sia sconfessione di uno che tu conosci, e con la mia vera Parola te ne mostrerò le ragioni, pure tu, per il povero fratello che non è uno volutamente cattivo, ma un debole che non ha forza di respingere il dominatore del basso, il quale si serve di una sua speciale conformazione fisico-psichica per trarlo in errore e per trame altri, che tu non debba avere per lui sprezzo ma pietà. 
   Un altro spirito pregherà per lui, già uno ne ha che prega perché, nella luce che lo penetra, sa aver la pietà che Io ho. Tu devi avere solo pietà. Io ti ho portato qui per mostrarti la Luce. E perché tu possa dire, come un tempo coloro che di Me si facevano persuasi: "Qui, e qui solo, è veramente la Parola di Dio". 
   Doloroso mi fu e ti fu questo dover venire qui per darti contatti col Vero. Doloroso a Me e a te perché unito a sciagura di affetti e di beni, ed Io soffro di vedervi soffrire, poveri uomini su cui morde l'odio di Satana. Ma, uomo, pensa che se da questo verrà a te il Bene vero, nessuna cosa lieta della vita sarà per te migliore di questa, non umanamente lieta. 
 Io qui ti ho portato per questo. Ho forzato i tempi per questo. Il mio "portavoce" avrebbe parlato quando fossero stati per esso tempi più quieti e più propizi alla sua missione. Ma per mettere te a contatto con esso nello svolgersi della sua missione, ho accelerato i tempi. 
 Hai visto. Hai letto. Hai constatato. Sei intelligente e onesto. Da te confronta e giudica. Qui l'Occhio di Dio: Gesù tuo Salvatore, ti guarda. È l'Occhio della Verità. Sii tu pure sincero. 
 Ed ora, poiché Io so perché tante volte voi, incolti nella Sapienza celeste, potete esser involti e coinvolti dall'Oscuro, né potete "vedere" perché mancate di Chi vi da modo di vedere, ecco, Io vengo: Luce del Mondo, e dico, come al cieco di cui hai letto: "Io voglio che tu veda". 
 Vieni. Pongo la Mano trafitta sulle parole che si dicono "mie" e mie non sono. Il Sangue goccia e sfavilla e le illumina della loro vera luce, così diversa dalla mia. 
 Guarda. E non ti stancare. Lungo lavoro. Ma pensa a quella che scrive con tanta fatica perché Io 
"voglio". 
   È detto nello scritto del marzo 1937: "... Io che perdonai a chi mi tradì e che lo porterò con Me perché mi favorì nella mia ascesa a Dio. Salirà come è destinato". 
   No. Per il Signore Uno e Trino che si separò, soffrendo, in una sua Parte per divenire Salvatore, e che nelle altre due soffrì di vedersi tradito da uno che era uomo, no, così non è. 
   Non ha bisogno il Cristo, Dio non ha bisogno di esser favorito nella sua Ascesa. Da Me sono disceso e da Me sono asceso a missione compiuta. 
   La Redenzione, come la guerra attuale, era lotta di Dio contro Satana. Antagonisti Dio e Satana. Perciò anche senza l'Iscariota si sarebbe compita perché era venuta l'ora di Dio e Satana non voleva quest'ora. Ma guai a quello che si fece, essendo del Cristo, strumento di Satana. Già ho parlato in merito. Leggi i dettati. Avrei perdonato se, per un impossibile caso, avesse avuto rimorso e avesse chiesto perdono. Ma non può, uno giunto a quel profondo, più avere ricordo e ansia di emergere. È asfissiato nel suo peccato. 
   No. Non salirà. Una è la vita che avete. Una e non più. Emergerà dall'inferno, a fianco di Satana, secondo Satana che attende il terzo Satana: l'Anticristo veniente perché si compia nel Basso la Trinità oscena messa a confronto della Santissima, Perfetta, Divina Trinità nostra che fu, è e sarà eterna, luminosa, immutabile. Emergerà per un'ora: l'Ultimo Giorno! 
   E questo è un errore nelle parole che udisti. Altri ve ne sono. 
   Io non dissi: "Sorgi e cammina" a Lazzaro. Ma: "Lazzaro: vieni fuori"1. Sono passati secoli. Ma Io so quel che ho detto. Non vi è che eternità per Me. Ricordalo. Il Mentitore sa imitarmi, ma perfetto non è. 
   I poveri che egli scuote come alberi per tormentarli e farne cadere i frutticini, sono analfabeti in fatto di conoscenza evangelica. Hanno o non hanno ricordi di parole mie. Li hanno e li usano male, se volutamente di Satana. Non li hanno, e perciò dicono quel che lui vuole, quando sono infelici che sono malati di possessione senza saperlo. Affiora perciò nelle loro parole qualcosa che ha ricordi vaghi di ciò che fu mio, e che per mio può esser accettato da uno che non è dotto in teologia e che è molto in buona fede, secondo che si dice nel linguaggio comune. 
   Altro errore nel dettato stesso, e che denuncia chiaramente l'autore nascosto, è l'interpretazione del mio detto: "poveri di spirito". 
   Leggi i dettati e le visioni del "portavoce" del periodo di Zaccheo (17-7 e seguenti) e vedi come esser "poveri di spirito", secondo la miaParola, non è essere dei "bigotti", ma dei "figli della Luce" viventi nell'ubbidienza alle Leggi di Dio e della Chiesa, a quelle Leggi che Io ho confermato e che da Me sono venute. I "poveri di spirito" miei non sono degli stolti, dei guerci spirituali, degli storpi. Sono angeli in carne che sanno vedere, capire, volare nelle vie del Cristo. 
   Nel dettato che segue (senza data) viene insinuato che, a risurrezione compiuta, e perciò a compiuta redenzione, l'uomo non avrebbe dovuto più venerarmi come Martire Crocifisso ma come sfolgorante Iddio. 
   Oh! segno che accusa! Lucifero, Satana, il Male, il Nemico non sopporta la mia Croce col suo sanguinoso Portato. Che vittoria sarebbe se la potesse abolire questa Croce preziosa su cui la mia Effigie dice: "Per voi e su questo legno son morto e con questo ho vinto Satana! ". 
   Giuseppe: guarda. La Terra ha avuto uno dei precursori del figlio di Satana. Voi tutti soffrite per lui. Ebbene: che fece? Ebbe ed ha odio alla Croce. A quella Croce che altri, sebbene eretici, hanno a rispetto. Calvino, Luterò, Zuinglio, Pietro Valde, gli anglicani rispettano la Croce. Non sono nel Vero ma credono e curvano il capo al Gesù morto sulla Croce. E la Croce splende anche nelle Nazioni non cattoliche. Ma da lui, strumento di Satana in questa crudele diana dei tempi ultimi, la Croce non è sopportata. L'ha abolita. Non la può vedere. L'ha sostituita con un demoniaco segno di Babilonia. Ed è giunto ad esser un "satana" perché Satana non ha più avuto paura di nulla in lui. Medita. 
   Non evolve lo spirito umano nella Verità. Una è e una resta. E santi sono quelli che, come i primi cristiani, Me venerano Martire sulla Croce, Momento più solenne, bello, santo del mio essere Gesù. 
   Il dettato del 2-5-1941 è una catena di errori basati sulla teoria della evoluzione e rincarnazione. Le anime, lo hai letto nelle cose dettate al "portavoce", vengono create di attimo in attimo dal 
Padre per esser gemma nella carne dell'uomo che si forma in un seno materno. 
   Nessuna diversità fra quelle che nei primordi vollero la materia e quelle che vollero lo spirito e tornarono a Me. 
   Non vi furono primordi per le anime né differenze. Vi è una "fine": la vita eterna. Vi è un principio: quando il Padre vi crea per entrare in un corpo. Ma primordi non ve ne sono. 
E non vi sono scelte se stare o non stare in una carne. Vi è solo scelta di vita eterna che può essere beata: in Me. Maledetta: in Satana. 
   Non vi sono "aborti" nelle anime create dal Padre. Dio non crea cose informi. Le crea esatte. Voi potete mutilare e rendere mostruosa l'anima. Ma Dio ve la da completa e il mio Sangue la emenda da quel segno che non ne mutila, ma ne macchia la bellezza. Dopo il Battesimo non c'è diversità dall'anima vostra con quella perfetta che Dio ispirò nella carne di Adamo. 
   Niente "nebulose" che divennero angeli. Essi sono stati creati in modo perfetto e immediato da Colui che creato non è, ma che tutto crea: Dio. Niente bisogno di essi per darmi la possibilità di avere specie diverse di anime. 
   Se Lucifero è nel mondo non lo è per mia missione. Vi è per sua mala volontà. E trionfa, e trionfa, e trionfa per vostra mala volontà. Troppo volete essere affini a lui in superbia e concupiscenza, e per essere come lui respingete la Luce che è per tutti e su tutti. 
   Dire che Lucifero è l'espressione di una volontà e di una forza in opposizione alla mia, ma per mia Volontà, è semplicemente sacrilego. Posso Io contraddire Me stesso e combattere Me stesso? E così farei se avendo voluto Lucifero a vostra tentazione ora lo combattessi. Più: avendolo voluto, ora lo combattessi. 
   Su Giuda di Keriot ho già parlato. Egli è nello spirito che ha nome Demonio e non ne uscirà mai. 
   Il regno del Male non finirà. Cesserà di inghiottire nuovi mostri perché sarà completo. Ma non finirà. E così non mancherà mai la mia Luce e il Bene. Oh! figlio! La Luce non cessa: si sublima nella pace del "Tutto è compiuto!" glorioso, quando il numero degli eletti sarà compito. Ma non  cessa. 
   In alto il Bene e la Luce, in basso il Male e le Tenebre. Il terzo regno: quello transitorio che ha nome Mondo o Terra, avrà fine. Gli altri restano eterni e eterni antagonisti. 
   Non commento il bugiardo e cortigianesco dettato del Natale 1941. I fatti lo hanno smentito. 
   Il dettato della Pasqua 1942 dice: "In quest'anno in cui il destino di quasi tutti i popoli del mondo sarà segnato...". Segnato il destino? No. Quel che allora pareva ora non è. Io non avrei potuto dire il non vero. Medita. 
   Messaggio di Natale 1942: Io non facevo ombra? Ero dunque non carne? E allora dove era il merito della morte di croce? 
   In verità in verità ero Carne e Divinità, avevo Anima e Corpo e Sangue, e Sangue e Corpo vi detti due volte: nel Cenacolo e sul Golgota. E il Corpo risorse glorioso al terzo giorno, ricongiungendosi all'Anima, e come Corpo e Anima rimase ancora 40 giorni, e col Corpo insieme all'Anima tornai al Cielo e con esso Corpo fatto di vera Carne, opaca e sensibile, unito all'Anima e allo Spirito del Cristo, vi giudicherò l'Ultimo Giorno. 
   Due millenni dovevano venire per raggiungere la spiritualità? Ma quale errore! In verità, nei buoni che mi seguirono essa era, e molto più perfetta di quella che ora vive. Non c'è un evolversi nella spiritualità, sempre perché ogni spirito vive una volta sulla Terra. Perciò è responsabile di quel che fa una volta: quella. Né può tornare anni o secoli dopo con una più lucida spiritualità. 
   Come vedi, nei messaggi di quel povero tuo amico sono affastellate parole che come detriti e onde affiorano da uno stagno nel cui fondo si agita colui che solo si muove per nuocere. 
   E veniamo al così detto 5° evangelo. 
   I Vangeli sono quattro. Ora Io li sto illustrando per portare altri alla luce che hanno perduta o sminuita. Ma non creo un altro Vangelo. Quelli sono e quelli restano. Conosciuti nei particolari o lasciati nelle linee schematiche, quelli sono e non più. 
   Nella pagina del 1° febbraio 1938 viene ribattuto il concetto della santificazione di Giuda. No, ho detto. No. 
   Io tornerò fra voi. L'ho spiegato, e lo stai per copiare, nel commento all'Apocalisse. Ma non come è detto in questa pagina d'errore. 
   La pagina sul messaggio della Fede l'ho già illustrata per prima cosa. 
   Spirito bugiardo e astuto, il Nemico mormora parole intinte di sovrumano per assopire i men desti e trascinarli lontano da Me. Attenti al suono. Per toccare e gustare certi cibi ci vuole occhio e gusto esercitato. Alcuni hanno aspetto innocuo, ma innocui non sono. Sappiate discernere e, se non sapete, fidatevi di chi sa. 
   Nel messaggio della Volontà: Io non sono chi per voi2 agisce e opera? Voi dovete agire e operare? Non vi accorgete che, dicendo così, quando agite male fate fare opere di male al Cristo, le imputate a Lui? No. Siete voi che dovete agire. Io sono: pietoso e forte su voi. Pietoso a compatire le cadute, forte a sorreggere debolezze. Ma voi, creati liberi e intelligenti, dovete agire. 
   Che discorso è questo: la volontà è solo principio perché se fosse fine sarebbe Fede? Ma facciamo un fuoco di artifizio di parole o annunciamo delle Verità di Luce. 
   Confronta, Giuseppe, queste nebulose queste sono realmente delle nebulose con le mie stellari, chiare, lineari parole al "portavoce" e, attraverso esso, a voi tutti. Vedete come Io dico con semplicità e maestà la mia dottrina senza funambolismi che stupiscono gli occhi ma che, se meditati, si risolvono in nulla, come quelle meduse belle nell'acqua e bolle di aria sudicia se gettate a riva. 
Messaggio della Cristianità: "Venti secoli di abulicità e di buio sono trascorsi prima che sorgesse la fiaccola della Fede...". Ma che dite? Orascendete nel buio di questa eresia che si diffonde usurpando un nome che non gli va dato e dandogli un significato che non ha. 
   Confondete spiritualità con spiritualismo. Sapete che differenza è fra loro? Acqua è il corso veloce di un fiume e acqua è il fermo stagno; acqua è l'immenso mare e acqua la cloaca graveolente e limitata. Ma quale differenza fra le diverse acque! Ve ne [è] molta più fra la spiritualità e lo spiritualismo. Vive la prima radicata nel seno incandescente e santo della Trinità eterna; il secondo pullula, fungaia malsana, all'ombra delle eresie degli ultimi secoli e sul corpo della morta Fede. 
   In troppi è morta la Fede! In troppi! Più protervi di bufali selvaggi, non volete piegare il capo alle parole di Roma cattolica; vi paiono bigotterie le forme che Io ho ispirate per dare una linea omogenea al culto e sulle quali inserite le mie Parole, e poi vi spezzate il collo cozzando contro ostacoli, più forti di voi, di "perché" che, visti senza il lume della Fede, non hanno risposta, o andate curvi fino a terra sotto il giogo di un peso di scienza umana che non sa darvi nulla che vi illumini nel contemplare il sovrumano. 
   No, che non tacerà chi sa per volere di Dio. Tacere il "portavoce"? Non potrebbe. Non lo voglio Io e contro ogni sua volontà deve ripetere ciò che sa. Io verso la Luce perché sia data.
   Non ripetete il falso concetto sul povero di spirito. Vi ho detto come Io chiamo questo: l'opposto di quanto lo chiamate voi. Inchinatevi ai "poveri di spirito". Di loro è il Regno dei Cieli3 perché hanno compreso la Verità e l'hanno amata e seguita. Non sono "materia mossa da falsa volontà", come dice la Menzogna per bocca di Michele, ma sono spiriti signoreggianti la carne e viventi in Me pur essendo ancora nel mondo. 
   Ancora una volta Satana insinua che povero di spirito voglia dire menomato nella parte più eletta. No. No. No. Leggi i dettati di Zaccheo e vedrai come parla diverso Gesù, tuo Maestro vero. 
   Messaggio dell'Amore. Per quanto Io sia Luce, non riesco a decifrare il caotico periodo che fa differenza fra Volere e Volontà divina. Veramente che qui si sente vivere quello che vi vuoi confondere. 
   Basta, basta, basta che mi fa ripugnanza. 
   Messaggio del perdono. Ho già detto che non c'è rincarnazione. Non vi sono due Cristi di cui uno parli in Calabria e uno in Toscana dicendo uno l'alfa e l'altro l'omega. Non ci sono rincarnazioni. 
   Il peccato originale non è più dopo il Battesimo. Il mio Sangue opera. Vi è il fomite del male? Sì. Ma vi è anche il controveleno del mio Sangue. Nel mio Cuore non si muore. Voi morite nel vostro. Ma se tornate a Me, Io vi risuscito. 
   Non dite eresie. Non ripetete le eresie dette più e più volte. Non le credete. Abbiate pietà di voi.
   La morte è principio della vita? Sì. Eterna vita. Senza ritorni al caduco. 
   Ma chi il nefando che per primo in voi cattolici permise entrasse questa eresia? Ma chi è tanto blasfemo da ripetere che i poveri di spirito preferiscono la scala delle agiatezze a quella del sacrifizio Ma non sentite che basterebbe questo per dirvi: "Qui non parla Dio"? 
   Giuseppe: ascolta. Il "portavoce" è esausto. Ma ancora lo spingo a scrivere per te. 
   Come avete potuto dire a questa creatura, che è divenuta quale è per fedeltà alla Chiesa, che "doveva liberarsi dalle Leggi delle Religioni non adatte a spiriti forti"? 
   Tu dici: "Vi è del vero in quello scritto". E credi che l'Astuto non sappia? Sa. Tutto sa. Ma intreccia e confonde per confondere. Ora Io ti dico e concludo che pietra di paragone di una "voce" è la sua vita e la chiarezza nelle parole che devono essere conformi alla mia Dottrina immutabile. 
   Io maledico chi, praticando magia, turba e disturba i regni che sono fuori del mondo. 
   Io ho pena per coloro che, senza colpa, sono come zimbelli nelle mani di chi ha nome "Errore". 
   Ma non sai tu che, se fossi Io che parlo, l'amico tuo avrebbe dovuto divenire un santo in ogni campo e virtù della vita? 
   Ma non sai tu che colei, per cui tu hai questo che ora ti dico, si è mutata dal profondo da quando mi ode? E ancor tanto ha da fare. 
   Ma non sai tu che per udirmi aveva già dovuto crocifiggere sé e i suoi impulsi per anni e anni? 
   Ma non sai tu che quello che, nel Messaggio sulla medianità, la voce falsa e crudele dice come prova di verità, è menzogna e prova di menzogna? 
   Che il Maestro Gesù possa parlare per la bocca di uno stolto, sì, può esserlo. Ma che Egli si presti a parlare sulla bocca di chi ha nome Vallonesi [?], per esempio, la quale, istrionicamente, stupisce con aiuti inferi i semplici o i facili ad esaltarsi, no. Ma che Egli permetta, a prova di vita futura, che uno scriva con due mani, no. 
   Non facciate del satanismo. 
   L'altro poi, l'altro tuo amico, colpevole di voluto commercio con Satana, perde e spirito e carne in manovre di cui vedete il frutto. 
   Giuseppe: ascolta. 
   Se vero fosse che Io parlassi, o chi per Me, perché non ti avrei mai detto: "Giuseppe: fa' questo e questo per il bene tuo e dei tuoi"? Non ricordi d'esser stato ingannato con speranze vane e menzognere illusioni? Non ricordi che costei che per Me scrive ti ha detto, quando ancor non sapeva che ero Io che le parlavo al cuore, che l'ora era tragica e imminente? 
   Ti ripeto: vi sono infelici nel mondo che sono malati nello spirito. Ma se il mondo avesse vera fede, e perciò pietà ma non venerazione per certe malattie un tempo dette "possessioni" e ora "medianità", guarirebbero perché Satana li lascerebbe a sé. Li usa e tormenta perché gli altri li adorano come fossero astri. E sono tenebre. Pietà di voi e di loro. 
   Ho parlato più e più volte. Né volevo più parlare. Ma senza fare nuove luci nei dettati ho scritto a te, per te. 
   Non è quello il modo per cui e con cui Cristo parla. Confronta quanto hai assistito in questi 15 mesi col già visto per anni, e giudica. Altro non c'è da aggiungere. 
   Il soprannaturale viene spontaneo, sincero: corrispondente a verità e conforme alla mia lineare dottrina di 20 secoli [or] sono. Quando non è così, non è soprannaturale ma sottonaturale, ossia demonico, falso, causa di male. 
   Questa è la Verità. 
   Iddio vi è presso, i morti non sono lontani. Parlo dei morti in Dio. Ma nelle loro manifestazioni parlano con voci spontanee e sempre rispondenti al vero. 
   Ogni provocata cosa o ogni cosa disforme alla mia, antica e sempre nuova, non porta né il mio segno né la mia benedizione. 
   Credo che ogni dubbio sia svanito.
   Ama la Luce e Verità e ne sarai amato.
   Il Salvatore ha parlato». 

   Finito questo dettato, Gesù mi dice: «Ti ricordi quando ti ho detto: "Sono anime abissali. E noi dobbiamo estrarli dalle tenebre"? Non hai capito, vero, allora? Ma Io sapevo. Sii felice. Fra il chirurgo che rende la vista al cieco e quello che è strumento perché Gesù dica al cieco d'anima: "Voglio [che] tu veda", è ben più grande l'ultimo. E più utile. Sii felice». 
   Questo dettato per Giuseppe precede di 48 ore la lettera che annuncia la "sciagura dei beni" di cui parla Gesù in prima pagina. 
   Quando ho ricevuto quella frase, io, che avevo sempre sperato per la loro roba, non ho più potuto sperare. E infatti... 
   Gesù mi dice anche: «Ho usato espressioni semplici e direi: umane, non quali solitamente uso, perché siano comprensibilissime dal "mio" Giuseppe che voglio senta che Io gli dico: "Faccio gran festa perché tu eri morto e sei risuscitato, eri perduto e sei stato ritrovato, avevi smarrito la casa paterna ed ora, ecco, è da capo la 'tua' casa"Io sono il Pastore buono e il Maestro perfetto. So adeguare la mia Sapienza allaaltrui capacità. E la mia Misericordia e Giustizia tengono presenti, nel giudicare, le ragioni per cui uno è caduto in errore. Quando non vi è malizia né persistenza nell'errore, ecco, Io assolvo». 
   Dice ancora: «Comprendi, piccolo Giovanni, il perché di certe visioni non cronologicamente date? A vicenda Io e te ci chiedevamo un'animaa noi cara. Ogni mio fine era volto a fare Me e te contenti di aver data la Luce. Servirà anche ad altri. Anche per te è servito. Ma specialmente le visioni e le mie Parole degli ultimi mesi perseguivano questo scopo tutto amore. Non ho usato quel metodo soltanto con la Maddalena. Seguo e inseguo le pecorelle sviate anche ora, con la stessa maniera. Sono paziente e costante, instancabile. Sono il Salvatore». 
   Mi dice anche: «Ecco perché non ti ho mai lasciato distruggere certe cose. Erano utili per unirle qui».
   Un'osservazione in merito ho fatto più volte ed è questa: che le pagine in cui sarebbe stato un 
grande avvertimento per Giuseppe circa la verità di certi fenomeni e di certe intromissioni, pareva si annullassero quando egli leggeva i manoscritti. Eppure li legge con una attenzione e rispetto che forse ben pochi hanno! Dovevo poi io fargli vedere di nuovo il punto. Non faccio commenti. La prima volta che osservai il fatto fu quando lesse il quaderno del luglio. Non vide la pagina del giorno 4 luglio. Gliel'ho poi fatta leggere io. E così altre volte. 

   
   [Segue uno scritto autografo di Giuseppe Belfanti: 
   23 ottobre 1944 
   
   Leggo il "messaggio" che il "Maestro" volle, netta Sua Grande Bontà, inviarmi! Sono commosso e contento di tanto Bene che ha lenito il dolore che, in questi giorni, ho avuto, di sapere che tutta la mia azienda è stata distrutta e distrutto e rubato ogni mio bene terreno, dal vedermi in miseria dopo tanti anni di laborioso benessere. Al bene terreno perduto, si contrappone un Bene più grande, quello di essere perdonato dal "Maestro"! 
   Riguardo poi a quanto il "Maestro" dice nel suo "messaggio", è la pura Verità. Avevo contatto con un mio amico, il quale, in buonafede, credeva essere un "portavoce del maestro". Un altro amico, e quello lo avevo compreso anche io, il quale era completamente invasato dalla Bestia, perché sosteneva e fermamente credeva di poter un giorno, molto prossimo, diventare addirittura "un mandatario di Gesùsulla terra". 
   Avevo parecchie volte espresso a Maria il mio grande desiderio di sapere la verità per quanto concerneva il presunto "portavoce" di Reggio Calab. e non speravo di ricevere tanta Bontà dal "Maestro" che mi illuminò sulla mia buona fede e mi indicò chiaramente che seguivo una via errata. 
Gloria e Grazie a Lui e sia sempre benedetto il Suo nome. Belfanti Giuseppe 

   Il gruppo staccato di fogli di quaderno, sul quale sono il "dettato" del 17 ottobre e lo scritto di Giuseppe Belfanti del 23 ottobre 1944, si chiude con la seguente annotazione di Maria Valtorta, scritta verticalmente sulla pagina e nella quale si accenna a "due fogli" che non sono acclusi:] 

   Questi due fogli sono quelli che avrebbero dovuto conquistarmi alla "loro" idea... 
   Il resto di quanto è nel pacco è quanto ho ricevuto dai poveri traviati e quanto è stato confutato da Gesù nel dettato per Giuseppe, dettato che costituisce questo quaderno.

  

   1 Gv 11, 43

    2  Mt 5, 3