MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNETTI CAPITOLO 785


28 giugno 1953

   S. Pietro 
   «Parlo oggi, senza attendere domani, giorno di mia festa, perché altri oggi mi commemoreranno.    Parlo per dirti questo. Il mondo è sempre più corrotto, il comunismo cresce come gigantesco baobab e si estende come tenaci gramigne e come liane che uccidono le piante buone. Anche molta parte della Chiesa è decadente, avendo, se non dimenticato, trascurato ciò che il Divino Maestro e Fondatore della Chiesa, di cui Egli mi elesse suo primo Pontefice, aveva insegnato ai suoi successori: noi, apostoli, discepoli, Pontefici e Sacerdoti. Troppo colpevole è tutto, perché la reliquia delle reliquie, la seconda solo a quelle che sono di G. e M., la maggiore di quella di tutti i Santi, possa essere esposta, sì, alla venerazione dei veri cristiani, ma anche al pericolo, sempre più incombente, di profanazioni e dispersioni da parte degli anticristiani. Se il mondo non muterà, specie quella parte di mondo che è l'Italia, non sorgerà mai l'ora in cui i resti della "Pietra su cui Cristo edificò la sua Chiesa" verranno tratti, dalle tenebre ove sono, alla luce del culto, dalla trascuranza, perché io sono celato, all'adorazione dei fedeli. 
   Gesù insegnò: "Date e vi sarà dato, e più darete più vi sarà dato, in maniera strabocchevole". Il ritrovamento del vero mio Corpo, la sua traslazione nella Basilica a me dedicata, vero cuore della Cristianità, per essere eretta sul luogo dove confessai eroicamente il mio fedele amore a Cristo, Chiesa Madre di tutte le Chiese cattoliche, sarebbe veramente dono di grazia strabocchevole. Ma per averlo occorre dare vero eroico amore a G., a M. Ss., alla Chiesa tutta. Rinascere per avere. Accendersi per avere. Ascendere per avere. Dio da a chi sa meritare il dono. A quelli soli. A questi, che neppure furono giusti per l'Opera, nulla va dato». 
   Pietro, essendo, anzi apparendo come corpo glorificato, è molto più bello di quanto non fosse, ma anche molto più triste di quanto, da vivo, non fosse.