MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNETTI CAPITOLO 756


28 gennaio 1949

   Oggi 28 gennaio 1949 

   Alla mia perplessità Gesù risponde così. Dice Gesù
   «Non ho mai permesso sino ad ora che tu conoscessi libri di rivelazione reale, o libri in cui si parla di visioni avute da questa o quella creatura. Ora l'ho permesso. Ho anzi ispirato altri a portare a te questi due libri, che altrimenti mai tu avresti conosciuto. 
   E d'ora in poi ti dico: leggi pure ogni cosa che parli di Me, se lo vuoi fare; ma tu per la prima ti interdirai quella lettura, perché ogni narrazione d'uomo ti sembrerà meschina troppo, ti nauseerà, e respingerai il libro. 
   Non ti è più dato di gustare libri su Me, libri d'uomo, perché tu hai visto la verità vera della mia vita e morte, e ogni parola di scrittore, non veggente, ti parrà vuota, teatrale, insincera, manierata, stucchevole. Potrai ancora trovare Me, il Gesù reale, Maestro o Martire, nelle pagine di poche, poche anime alle quali Io, Io stesso mi sono svelato, in veste di Maestro e in funzione di Martire. In quelle sì, mi troverai ancora. Mi hai anzi già trovato, senza sbagliare nel giudizio, nel libro di Josefa. Perché là veramente sono Io, così come sono Io nelle pagine che hai scritto in questi 5 anni. 
   L'altro libro ti ha lasciata incerta, più ancora: insoddisfatta; più ancora: turbata, quasi nauseata... Hai ragione! Non hai trovato Me. Il Gesù vero. Non le mie vere vicende. Non mia Madre. Non i suoi veri palpiti. Non il mondo d'allora. A chi è nutrito del midollo vivo della verità, a coloro ai quali Io sono stato veramente "vista", non può piacere il gusto delle cose lavorate dagli uomini. E queste pagine sono state molto lavorate dagli uomini (le pagine delle rivelazioni di A. C. Hemmerich [Emmerich]). E ti sei chiesta: "Ma allora questa donna, che pure si dice amasse tanto Dio, non ha detto la verità?". 
   Io ti rispondo, con carità ma anche con giustizia, ricordandoti di riportare al tuo spirito le condizioni che ti ho detto essere indispensabili in uno strumento per essere strumento perfetto: umiltà costante, sincerità scrupolosa, ubbidienza totale. Queste virtù la tedesca le ebbe. Ti rispondo: 
   Queste pagine, per un complesso di cose, non sono specchio alla verità delle cose viste. La polvere dell'umanità ha corrotto la purezza della verità. Gli uomini hanno voluto aggiungere all'opera di Dio e hanno deturpato. Come sempre. Come sarebbe accaduto anche alle visioni che ti ho dato, se tu, o altri, aveste voluto aggiungere... o modificare. Tu pensando di far più bello il racconto. Altri pensando di farlo più perfetto. Tu e gli altri avreste sciupato tutto. Solo Dio è Verità, solo Dio è Autore perfetto. 
   E, in questo caso, la mia Chiesa docente ha ragione di essere perplessa da tanti anni nel definire le rivelazioni di Anna-Caterina. In questo caso. Nel tuo non deve essere perplessa. Perché anche un semplice buon senso, e un senso giusto, leggendo le pagine da te scritte vedendo, e confrontandole a quelle della tedesca, sente la differenza, sente Me nelle tue, sente la verità storica, pura, della tua narrazione. 
   In Josefa Io sono. E tu mi hai subito sentito. Come mi hai sentito nelle poche parole che ti mandò P. Berti come da scritti mandatiti da Mr Crovella. 
   Lo stile mio è uno. Potrò amplificare le mie parole per fare opera completa come quella che ti ho dato, o ridurre come a Josefa, ma mi si sente.
   Mostrerai questo al Padre. E leggi pure, se ci riesci, quanto parla della mia Vita. Ora puoi leggere. Perché da due anni hai tutto visto e scritto di Me. 
   Ti proibisco però ancora di leggere altri libri che trattino delle Epistole o degli Atti Apostolici. Io solo ti voglio ammaestrare. Io: Dio. Io come Padre, Io come Figlio, Io come Spirito Santo. 
   Per te sola o per tutti Io solo tuo Maestro; né voglio che altra Sapienza fuor che la mia entri nella tua vergine ignoranza, nella tua sempre vergine ignoranza che subito torna tale non appena cessa l'ammaestramento di Dio. E così mi piace che sia, perché ti voglio "piccola", ti voglio "povera", per farti crescere Io solo, per farti ricca Io solo. Affamata ti voglio di Me, ma Io solo voglio essere il Pane che sazia la tua fame di soprannaturale Sapienza. 
   Ricorda: in Josefa Io sono come in te. In Anna sono coloro che hanno voluto ornare il perfetto, e hanno dato al perfetto un volto che non era più il suo».   

   
   Nota mia per rendere comprensibile questo dettato. 
   Il giorno 22 c.m. Giovanni Chessa mi ha portato dei libri di vite di Santi da distribuire ad anime desiderose di letture buone. Lo fece altre volte, e quei vecchi libri mi servirono a fare del bene a diverse creature. Li distribuivo senza leggerli. 
   Questa volta mi porta il libro "Invito all'Amore" (scritti di Suor M. Josefa Menendez). 
   Era tanto che desideravo di leggere questi scritti, da quando per caso mi era stata mandata una piccola immagine della Suora spagnola. Ma mi ero sempre interdetta di cercare il libro, dato che Gesù mi aveva proibito di leggere libri di rivelazioni, o del genere, dicendo che solo Lui mi voleva istruire. 
   Col libro di Suor Josefa, che si orna di una prefazione dell'allora Cardinale Eugenio Pacelli (1938), Chessa mi porta "le Rivelazioni di A. C. Hemmerich". Mi dico: «Questa volta le leggo proprio! Sempre ne sento parlare! Vediamo un po'!». 
   E Gesù mi appare dicendo: «Leggi, leggi! Ma comincia da questo» e mi indica il libro di Suor Josefa. Mi stupisce il sorriso, ... diverso al solito suo, di Gesù. Sembra che quasi mi prenda dolcemente in giro. Ubbidisco. 
   Negli scritti della spagnola sento il mio Gesù. Ce lo ritrovo tutto. E nelle lezioni e nelle descrizioni della Passione. 
   Ma nell'altro! Che delusione! Resto sconcertata! Tanto che finita l'ultima parola mi chiedo: «Ma costei ha proprio scritto, o almeno detto, quanto ha visto? O chi l'ha aiutata a fissare il visto ha cambiato le descrizioni arbitrariamente?». E mi sento propensa ad accettare quest'ultimo pensiero, perché non mi pare possibile che un'anima amante di Dio possa permettersi di alterare la verità. 
   Gesù, nel suo convegno di oggi, mi risponde così... Forse servirà anche alla Chiesa questa lezione. 
   Certo è che io terrò per me il libro di Suor Josefa, perché vi sento il mio Gesù. Ma l'altro lo darò via non appena avrò mostrato a P. Berti alcune cose che ho notate in esso. 
   A chi non ha visto la realtà può forse piacere. Ma a me no, anzi mi fa dispiacere perché sminuisce la grandiosità della figura di Gesù e di quella di Maria.