MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNETTI CAPITOLO 751


29 novembre 1948

   Dopo aver ricevuto da Bianca Bracci Bottai il trafiletto sulla tomba di S. Pietro (Tirreno del 2411-48). 

   [È allegato il ritaglio del breve articolo sul ritrovamento della tomba di San Pietro] 

   Mentre lo leggo, e precisamente là dove si dice: "... Basilica costantiniana eretta sulla tomba del primo successore di Cristo", la voce potente di Gesù, proprio nel tono di quando controbatte una tesi errata, o vuole imporre la sua Volontà, o rimprovera o compie miracoli, prorompe forte dicendo
   «No! Lo stesso Costantino comprese l'inopportunità di erigere la basilica sul luogo (il Circo di Nerone e gli Orti Neroniani), putente ancora delle depravazioni neroniane, del martirio del mio Pietro. E non "tomba" neppur là dove ora si erige la chiesa. 
   Il mio Pietro, santificato dal suo perfetto volere e dal martirio, dopo esser stato da Me consacrato e dallo Spirito di Dio purificato e posseduto con l'assoluta pienezza dei fuochi Paracliti, non poteva esser deposto là dove, sin sui materiali dei mausolei, era la professione dei culti più sozzi del paganesimo.
   Meglio la nuda, povera cripta della catacomba Ostriana, povera, nuda come la grotta della mia Nascita. Conforme allo spirito evangelico che è solo di carità, fede, speranza, e delle quattro cardinali virtù, e d'ogni altra virtù minore, deve esser ricco. Che il resto è paglia, senza valore. Quando pur non ha valore di peccato agli Occhi Divini di Colui che, Re dei Re e Signore dell'Universo, Figlio del Padre e Dio come il Padre, volle essere povero ed insegnò la ricchezza santa e regale dell'essere povero e santo, insegnò la povertà di spirito, il distacco dalle pompe del mondo e dallo spirito del mondo, per essere liberi di seguireMe e giungere con Me nella Gerusalemme celeste. 
   No. Non tomba di Pietro, del mio Simone di Giona, che Io feci "Pietra"1. Pietra intatta, squadrata, angolare, inattaccabile alla corruzione e alle lusinghe degli uomini e dei tempi. 
   L'obbrobrio vollero per lui i persecutori, e lo trascinarono ad esalare lo spirito ("ti condurranno dove non vorresti"2) in luogo nefando. Ma le sante spoglie posarono, ad esser fondamenta alla Chiesa Romana, nelle viscere del suolo romano, là dove la sozzura pagana non aveva portato i suoi fetori, là dove corpi consumati dall'amore per Me, non dalle lussurie pagane, giacevano. 
   No, dico a voi tutti. No. 
   I "morti" (i pagani) potevano seppellire i loro morti là, dentro i mausolei del colle Vaticano. Ma i "vivi" (i cristiani), i vivi per essere Miei, di Me-Vita, deponevano i loro vivi là dove il sonno era avvolto di purezza e santità, in attesa di esser dissolto nel Gloria della Beata Risurrezione finale per tutti i Santi miei. 
   No, dico a voi. No. Pietro non fu sepolto dopo il martirio altro che là dove già si era martirizzato evangelizzando». 

   Ma intanto, dico io, continua a mostrarmi l'interno dell'ultimo luogo di deposizione, il corpo essiccato ma incorrotto dell'Apostolo, ma non mi dice dove è, né mi fa vedere l'esterno del luogo e così... devo tacere per forza, né abusive indagini nei miei scritti potranno illuminare alcuno in merito... 
   E a me che penso a quelli che scendono nelle Grotte Vaticane pensando di recarsi in luogo santo per essere tomba del Principe degli Apostoli... Gesù dice
   «Là vi sono dei corpi di Santi. E santo perciò è il luogo. Basterebbe, basta a farlo santo la tomba di Pio, decimo di questo nome, vero Pietro, mia Pietra, onore del Ponteficato e della Chiesa tutta».

 

   1 Mt 16, 18

   2 Gv 21, 18