MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNETTI CAPITOLO 745


3 ottobre 1948

   Dice Gesù1 in merito ai capitoli 24° di S. Matteo, e specie nel 13 di S. Marco (v 30), nel 21 di S. Luca (v 32), tema ampiamente ripreso e trattato nelle epistole degli Apostoli Pietro, Paolo, Giovanni: 
   «Non ho errato Io nel dire: "Questa generazione non passerà prima che tutto ciò si compia" (anticristo, segni nel cielo, segni nei tempi, fine del mondo, ritorno del Cristo e giudizio finale), perché Io non posso errare. 
   Ma hanno errato coloro che mi udivano (gli Apostoli e discepoli) nell'interpretare quelle mie parole, e misurando e giudicando con misura e giudizio umano hanno interpretato che la generazione di cui Io parlavo fosse la comune generazione umana, dai pochi anni di vita; quindi credettero che entro pochi anni dalla mia morte e risurrezione tutto avesse a compirsi. 
   E così insegnarono, creando involontariamente un argomento a coloro che non credono in Me, o che più non sono membra vive del Corpo Mistico, per dimostrare che: I, il Vangelo è opera di uomini; II, che quegli uomini non ricevettero mai l'insegnamento di un Maestro Divino;III, che è menzogna la duplice infusione dello Spirito Santo; IV (e suprema bestemmia), che il Cristo Dio Uomo non è esistito, che il Verbo non si fece carne e non insegnò mai; V, che tutto è fola creata da un gruppo d'uomini; VI, che la Chiesa come fondata da Cristo è menzogna, una congrega e nulla più, un partito, un'associazione, ma non la Chiesa di Cristo, non il suo mistico Corpo, non la depositaria e Maestra della verità; VII, che il primato di Pietro e l'assistenza dello S. S. al Vicario di Cristo in cose di fede e morale non esiste; Vili, che i Sacramenti sono figure, il Sacrificio dell'Altare e ogni rito sono semplice coreografia. 
   Gli Apostoli erano: uomini. Come uomini sono tutti i dottori che da 20 secoli leggono il Vangelo senza capire certe frasi-chiave. 
   Uomini erano gli Apostoli. Uomini anche dopo la duplice infusione dello Spirito Santo, come uomini sono coloro che, pur avendo ricevuta la pienezza dello Spirito Santo, per il loro ministero dì Pastori, ancora non comprendono il senso vero delle mie parole. 
   La creatura è sempre imperfetta, e anche se avvolta e penetrata dai fulgori della Luce Sapienziale seco porta le nebbie e pesantezze della sua natura, umana e limitata, e uscita che sia dalla comunicazione diretta con Dio la sua umanità di pensiero e di giudizio si stende come un fumo o stringe come un lacciuolo la verità udita, senza volontà e capacità di distruggerla o nasconderla, che anzi il mio servo vuole che sia viva e disvelata, ma rendendola storpia e offuscata per debolezza congenita alla natura sua d'uomo. 
   Essi, gli apostoli, non hanno compreso lo spirito della mia frase, ma l'hanno accolta alla lettera, e quindi hanno creduto che Io parlassi della generazione del loro tempo, e quindi anche hanno giudicato sollecito il mio ritorno. 
   Errore di irreparabili e dannose conseguenze? No. Esso anzi servì, e serve per secoli e servirà sino alla fine, a tenere desti gli spiriti che possono paragonarsi alle vergini savie. Gli altri, anche senza questo errore, che serve a loro di pretesto per combattere la Verità, sarebbero stati, sono, saranno sempre contro la Verità e Dio e la Chiesa. Ognuno dal fondo del suo cuore trae ciò che in esso rinserra, e non è ciò che entra che uccide, ma ciò che alligna trovando terreno propizio. 
   Ma ascoltate. La mia frase va intesa così: "Non passerà questa generazione (ero circondato da Apostoli e discepoli, ossia da credenti in Me), questa generazione dei miei figli, dei 'figli di Dio' - perché chi crede in Me e mi accoglie, nasce in Dio e da Dio e acquista il diritto di essere figlio di Dio, come è detto da Giovanni al principio del suo Vangelo e nella prima sua epistola (c° 4 e c° 5) - prima che venga la fine del mondo con tutti i suoi segni precursori e finali"
   Perché se è vero che alla fine dei tempi poca sarà la fede perché pochi avranno saputo perseverare sino alla fine resistendo alle dottrine dei falsi profeti, degli anticristi o figli di Satana se più vi piace, è anche vero che la fede in Me non sarà morta e si crederà in Me in tutti i continenti. 
   Perciò "questa generazione", la mia, quella dei "figli di Dio", non sarà passata, morta, distrutta, prima che Io ritorni. 
   Così andava, e va, interpretata la mia frase per essere capita nella sua verità. E si compatisca chi male intende, anche se Apostolo e Dottore, pensando che anche l'Apostolo e Dottore è ancora e sempre un uomo». 


   Aggiunge: «Di', non dare, ma di' di S. Pietro sin dove sai, aggiungendo questo: che con l'andare dei secoli il nome di Marcelliano si mutò in quello di Marcellino, per un errore di colui che scalfì la seconda pietra tombale al martire Marcelliano» (che è quello che era con S. Pietro sulla viottola… nota mia. Lo so perché Gesù me lo fa rivedere). 
   Chiedo: «Ma dove?». Risponde: «Dove ti fu detto». 
   «E poi? È là?». 
   Risponde: «Anche le polveri dei capi sono fiamma ai seguaci, e odio ai nemici che cercano disperderle perché non resti ciò che tiene viva la fiamma nei fedeli. Quindi la necessità di confondere le tracce e occultare le reliquie... Necessità di tutti i tempi... ». 
   «Signore, parla, te ne prego. Dove è?».
   Gesù sorride e se ne va. 
   Se non avesse sorriso alzando la mano a benedirmi, penserei che si è sdegnato del mio insistere. Ma era così dolcemente luminoso nel volto e benedicente che penso che il suo andarsene non sia provocato da sdegno ma perché non è l'ora di sapere tutto. 


   Più tardi... vedo. Nelle catacombe e fuori all'aperto sopra le stesse viste sotto. Le gallerie catacombali dell'Ostriano passando sotto via Nomentana e venendo verso la cinta di Roma antica fra via Nomentana e Tiburtina conducono alla chiesa catacombale vista da me oggi,che è, se giudico bene e se ricordo bene la pianta topografica di P. Berti, in vicinanza delle mura di... presso la ferrovia. Calcolo male perché sulla carta c'erano le cose e vie di ora e io vedo parti vuote. 
   Dice il Signore: «Di' al Padre che sappia tacere. Dica solo che tu hai visto ma che per ora non puoi dire. Impari ad ubbidirmi, perché se ordino è che so quando è utile dire per impedire che, spremuto il frutto che ha nome Maria piccolo Giovanni, lo si calpesti come spazzatura. Io so». 
   Da quanto ho visto deduco: 
   I) che S. Pietro dopo morto fu portato all'Ostriano in un primo loculo presso la tomba di Tito e Marcelliano o Marcellino. 
   II) che questa chiesa sotterranea corrispondeva al punto su cui picchiò S. Pietro. 
   III) che da lì, con o senza i compagni, venne traslato in altra cripta molto più verso la città (vedere carta). Forse avevano spinto le gallerie dell'Ostriano sin lì. 
   Certo è che io vedo in questa seconda chiesa una lapide con su scritto Marcellino, ma mi stupisce vederne un'altra con su i simboli cristiani ( ecc, ecc) ma senza nome. Prudenza? O loculo non ancora finito? Non so e nessuno me lo dice.

 

   1 Abbiamo messo in corsivo alcune parole inserite successivamente dalla scrittrice, che ha voluto aggiungere una precisazione trascurando di adattare ad essa la forma grammaticale.